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Sorpresa Baidu: vuole fare le sue auto elettriche

Il colosso cinese del web non si accontenta più del progetto Apollo sulla guida autonoma e dei robotaxi e vorrebbe entrare nell’automotive insieme a un partner già nel settore

Alcuni anni fa era definita la Google cinese. Ma dove non è arrivata né la divisione di Alphabet, né Apple, ovvero a decidere di costruire un’auto elettrica adatta al terzo millennio, sembra voglia arrivare invece Baidu, uno dei colossi globali di internet e che è molto di più del motore di ricerca predefinito per un miliardo e mezzo di persone.

L’agenzia Reuters lo anticipa stamattina in esclusiva, sottolineando come ci siano in corso colloqui tra il gruppo e case auto che potrebbero essere coinvolte in una nuova, e sicuramente ambiziosa, joint venture. Il programma sembra avere ricevuto una accelerata, da quando una rivale nel settore dei progetti di robotaxi come Didi Chuxing lo scorso novembre ha presentato una vettura elettrica sviluppata apposta per i servizi di ride hailing in collaborazione con uno dei perenni protagonisti dell’auto elettrica cinese: BYD Co Ltd. Il modello D1.

Altri abituali rivali di Baidu come Tencent Holdings ed Alibaba, stanno investendo e lavorando nei settori dell’auto elettrica e della guida autonoma, in particolare con scommesse in alcune delle startup create da pochi anni che stanno sgomitando per meritarsi il ruolo di Tesla cinese, una definizione che probabilmente non gradirebbero.

Secondo l’agenzia di stampa occidentale, Baidu sta ancora svolgendo trattative con tre gruppi: Geely, GAC e FAW, sebbene finora nessuno abbia confermato le indiscrezioni. Geely è una delle numerose case che partecipa al progetto open-source sulla guida autonoma Apollo lanciato da Baidu nel 2017 e che aveva attirato l’attenzione di Sergio Marchionne. Inoltre in passato la controllata Volvo aveva fornito veicoli impiegati nello sviluppo dei sistemi di guida autonoma.

GAC Motor ha invece già una cooperazione strategica con Baidu nel software e in vari settori collegati. Con la marca nazionale più famosa del gruppo FAW, Hongqi, Baidu ha collaborato a un veicolo a guida autonoma avanzata che è stato presentato al Baidu World 2020, ed effettuava dimostrazioni senza supervisore seduto al posto di guida.

Da pochi giorni a Pechino il servizio Apollo Go Robotaxi, basato su sistemi sviluppati dalla divisione specializzata di Baidu, ha ricevuto il permesso di far effettuare corse anche senza supervisore a bordo. L’autista a distanza è però in grado di intervenire da remoto, in casi di emergenza, attraverso il 5G Remote Driving Service del gruppo cinese.

Il servizio di robotaxi aperto al pubblico è iniziato lo scorso 11 ottobre per il normale pubblico, e a Pechino è attivo in tre distretti, nella maggior parte dei casi con supervisore a bordo. Lo stesso avviene nelle città di Changsha e Cangzhou con imminente espansione nei prossimi tre anni.

Per Baidu passare dal settore della mobilità alla partecipazione alla manifattura di auto, sia pure in compartecipazione con un gruppo del mestiere sarebbe una assoluta novità, ma anche un evidente sforzo di diversificazione, dopo aver partecipato al finanziamento di una delle startup dell’auto elettrica come WM Motor.

Un progetto probabilmente meno distante dal core business di quanto avvenuto per un altro grande gruppo come Evergrande, che da immobiliare e sanità ha deciso di entrare nell’automotive e lo sta facendo con un ingresso finora poco fluido.

Credito foto di apertura: sito web Apollo