La sorpresa del prossimo Qashqai è la presa (mancante)
Prime immagini della terza generazione del best seller Nissan: per la prima volta in Europa sarà disponibile l’ibrido seriale E-Power, ma per ora nessun cenno all’ibrido plug-in
Il best seller Nissan prevede l’esordio di una nuova generazione la prossima primavera. La casa di Yokohama prevede che in Europa il suo Qashqai riceverà l’aggiornamento di una versione ibrida seriale, con la tecnologia E-Power che ha esordito nel 2016 in Giappone sulla piccola Note e da allora è stata proposta gradualmente su vari mercati per un numero di modelli in crescita costante.
Dal 2007 il Qashqai in entrambe le generazioni è stato un successo quasi costante senza disaffezioni da parte della clientela. La terza generazione è prevista su una evoluzione della piattaforma CMF-C, più efficiente dell’attuale e in grado di far dimagrire il SUV compatto di circa 60 chili.
In pratica nel caso del Qashqai, considerato il gradimento costante del passato, la strategia dell’Alleanza franco-giapponese prevederà un’eccezione al concetto di leader-follower, che applicata alla lettera avrebbe comportato che in Europa sul SUV compatto ci fosse una versione spinta dall’ibrido E-Tech Renault.
Invece confermando indiscrezioni di oltre un anno fa, a muoverlo sarà l’E-Power che alla clientela asiatica del Serena o della piccola Note già consente di viaggiare con le ruote mosse dal motore elettrico e questo alimentato da un piccolo motore a benzina da 1,3 litri, mentre i diesel saranno spinti fuori dal catalogo.
In altri termini non è prevista su questa motorizzazione la presa, proprio come accade a un’ibrida convenzionale, e per il momento la comunicazione ufficiale della casa giapponese non accenna a versioni ibride plug-in, ma solo a un mild hybrid.
Nella prossima generazione, che dal teaser e dalle immagini con camouflage sembra richiamare scelte viste sull’ultima versione di Juke a cominciare da un ruolo più distintivo per l’illuminotecnica di bordo, ci sarà disponibile l’ultima iterazione del sistema di assistenza alla guida ProPilot, sempre più integrato nel sistema di navigazione Navi-Link.
Se presentare la tecnologia E-Power sul Qashqai è una soluzione che può servire a convincere un pubblico ancora scettico sulle opportunità offerte dai powertrain elettrici, l’assenza di una versione ibrida ricaricabile appare tutto sommato limitante verso il pubblico che non ha bisogno di essere tirato per la giacca.
Facendo esempi di uso concreto: un’auto ibrida può percorrere poche centinaia di metri in modalità solo elettrica (in Giappone le batterie di Note e Serena sono da 1,5 kWh) mentre una attuale ibrida ricaricabile può tranquillamente superare i 30 chilometri.
Un ipotetico cliente che avesse la fortuna di abitare nel centro storico di Lucca, ad esempio, potrebbe spostarsi entro le storiche mura senza emissioni locali, ma non portare moglie e figli a Viareggio, che pure è a soli 25 chilometri.
Per un eventuale viaggio più lungo, come da Lucca a Firenze (80 chilometri), in attesa di conoscere i dati esatti dei consumi di carburante del Qashqai E-Power possiamo ipotizzare che il confronto dal punto di vista della spesa tra la versione in arrivo e una ipotetica ibrida plug-in sarebbe forse a vantaggio dell’E-Power, visti i valori molto buoni riscontrati nei test giapponesi su Note e Serena.
Ma non sarebbe così per quelli delle emissioni: a fronte del valore di 34 grammi di CO2 a chilometro con cui è stato omologato il Captur ibrido ricaricabile, in Giappone il Serena E-Power dichiara 121 g/km. Un Qashqai E-Power anche limando qualche grammo rispetto al più ingombrante minivan, non si avvicinerà molto ai numeri del cugino transalpino. Forse lasciare maggiore scelta alla clientela più consapevole su queste tematiche non sarebbe stato di troppo.