BATTERIE

Occhio al contenuto, non alla taglia della nuova batteria NIO

La startup cinese NIO proporrà una grande batteria da 100 kWh ai clienti dei suoi SUV elettrici: ma la primizia è la tecnologia CTP priva di moduli con le celle CATL NCM 523

Continua a far parlare di sé NIO, la startup fondata dall’imprenditore del web William Bin Li e possiamo considerare un segnale positivo che sia per temi legati al prodotto, più che all’effervescenza di borsa. Effervescenza che pure continua, visto che nei giorni scorsi la sua capitalizzazione (oltre $57 miliardi) ha superato quella di General Motors.

Da domani 7 novembre chi guida un SUV elettrico NIO in Cina e ha nel pianale un pacco batterie da 70 kWh potrà decidere di passare a quello da 100 kWh. Dalla scorsa estate NIO confortata dal successo dell’interesse per le batterie a cambio rapido ha lanciato una offerta BaaS (Battery-as-a-Service) che ricorda l’opzione che anche in Europa ed Italia è stata a lungo offerta ai clienti da Renault per le batterie della Zoe: affittarle invece di comprarle.

I pre-ordini che NIO raccoglierà si rivolgono a chi per passare alla taglia maggiore sarà disposto a pagare 880 yuan ($130) al mese o 7.980 yuan ($1.190) l’anno. Il ministero cinese dell’Industria che ha approvato l’omologazione della nuova batteria, ha attribuito ai modelli interessati più ampia autonomia con la taglia maggiorata.

Un progresso che si deve non solo a più celle ma anche a una migliorata densità gravimetrica di energia, salita del 37% a 185,4 Wh/kg. Il grande SUV ES8 ultima versione arriverà così a 580 chilometri, il best seller ES6 a 610 e infine il SUV coupé EC6 a 615. Anche se si tratta di valori col vecchio e poco realistico standard NEDC, quelli reali si avvicineranno a totali accettabili anche sulle lunghe percorrenze.

Pur se recentemente NIO ha annunciato di voler mettere piede in Europa, ci vorrà del tempo perché i progetti della chiacchierata startup interessino direttamente un gran numero di automobilisti occidentali. Invece prevediamo ne servirà meno perché un aspetto della novità di oggi riguardi anche modelli occidentali: quello delle celle che equipaggeranno la nuova generazione di SUV NIO.

Il nuovo pacco si baserà infatti sulle celle Ni55 costruite da CATL, un prodotto con chimica NMC523 in cui secondo fonti cinesi i materiali attivi dei catodi vengono forniti da Changyuan LICO, un produttore che ha poco più del 7% del mercato di settore e tra i clienti conta anche BYD, EVE, Lishen, Tafel e Sunwoda.

L’aspetto più interessante dell’annuncio è che il pacco batterie sarà CTP ovvero cell-to-pack, privo di moduli per alloggiare le celle. Finora chi ha proposto modelli di auto elettriche con la soluzione CTP (o come preferisce chiamarla BYD: Blade Battery) aveva fatto ricorso a celle con chimica LFP, per la loro congenita stabilità e sicurezza.

Rispetto alla chimica alternativa NCM, le celle con catodi LFP erano note per non aver bisogno di cobalto e nemmeno di nickel, e per essere refrattarie ai problemi di corto circuito ed incendio che si sono riproposti periodicamente per chi ha immesso sul mercato auto con celle NCM nelle varie versioni. L’ultima a dover procedere a richiami dopo episodi di incendio in Cina è stata la startup WM Motor.

Malgrado tutto, c’è chi continua ad alzare il contenuto di nickel come la coreana SK Innovation che in piena estate ha anticipato la futura produzione di celle NCM 9½½, ovvero formate al 90% da nickel, e col 5% ciascuno per cobalto e manganese.

Invece CATL ha seguito una strada originale preferendo concentrarsi su celle NCM che considera avere massima stabilità e promette non essere soggette a thermal runaway. Il che quindi le consente di aprire ad una architettura che nel pianale inserisce le celle facendo a meno dei moduli, che sono una barriera nel caso si presenti un principio di incendio.

NIO nella nota ufficiale ha in effetti indicato in modo vago e senza citare il fornitore di aver migliorato la gestione dei problemi di thermal runaway grazie a una costruzione che meglio previene i rischi di propagazione di alte temperature.

La prima a scegliere le celle CATL Ni55 NMC 523 è stata la piccola startup Human Horizons per il modello HiPhi X. Ma considerate le dimensioni del nuovo pacco batterie ed i continui record di consegne di NIO (il responsabile della sua fabbrica ad Hefei ha da poco confermato che sarà aggiunto un secondo turno) quello con la clientela della startup quotata a New York sarà probabilmente il test decisivo per dare la conferma che architettura CTP e celle NCM 523 come le CATL Ni55 siano un matrimonio riuscito.

Credito foto di apertura: sito web NIO