La Zoe del Projet Tornado ha fatto l’ultimo viaggio
A Rambouillet Renault e partner per 36 mesi hanno sperimentato le tecnologie dei servizi di mobilità autonoma in aree a bassa densità di popolazione
Si è appena conclusa dopo 36 mesi di lavoro di sviluppo e test sul campo la terza fase del Projet Tornado, un programma che ha portato la guida autonoma nell’area di Rambouillet, là dove l’aria di Parigi si è trasformata ormai in aria di campagna.
Dal 2014 questo territorio si è reso disponibile insieme ad una sessantina dei suoi abitanti per test creati su misura per un’area periurbana (o anche decisamente rurale) e riferire le reazioni a scienziati e sviluppatori del programma che ha fatto circolare una Renault Zoe in modo autonomo su un percorso di 13 km che collegava la stazione di Gazeran alla zona commerciale Bel Air di Rambouillet.
Se in ossequio alla legge francese non si è seguito l’esempio di Waymo in Arizona lasciando vuoti i sedili anteriori, la presenza di un supervisore non ha certo cambiato le caratteristiche di difficoltà, a cominciare dalle strade strette e dalla mancanza di segnaletica a terra in molti casi.
A misurarsi con questi ostacoli una squadra molto folta e variegata che comprendeva specialisti Renault e diversi istituti di ricerca transalpini come Ifsttar, Inria e l’università tecnologica di Compiègne.
Per il lancio del Projet Tornado anche membri della stampa parigina e nazionale erano stati invitati ad assaggiare le qualità dei sistemi della Renault Zoe che è stata utilizzata. Secondo l’inviato del quotidiano Le Parisien l’esperienza era stata di tutta sicurezza e all’insegna della prudenza, visto che la Zoe tendeva anzi a frenare per possibili ostacoli che al passeggero restavano ignoti. Anche in una giornata di pioggia e su percorsi di campagna sensori e software non avevano rivelato problemi a marciare abitualmente a 50 km/h.
Tuttavia lo sviluppo e il perfezionamento al programma ha fatto sì che quello che fino allo scorso anno era il limite fissato al veicolo quando è stato provato da membri della stampa in questo ultimo anno di sviluppo sia salito a 70 km/h, quando le condizioni meteo e di traffico lo consentivano.
Secondo Fabienne Jougleux, specialista di settore del gruppo auto guidato da Luca De Meo, sistemi come quello testato potremmo ritrovarli su strade dedicate a metà decade e su strade aperte al pubblico poco prima della fine degli Anni ’20.
Gli ultimi mesi del progetto, specie quelli estivi, sono stati i più intensi nel mettere a disposizione ai partecipanti la navetta Zoe autonoma per recarsi al centro commerciale di Rambouillet. Una esigenza quotidiana apparentemente banale e che in effetti in alcune aree suscita molto interesse per il potenziale della tecnologia per sopperire alle necessità degli abitanti di zone rurali.
L’interesse maggiore si nota in Giappone, che rivaleggia con l’Italia per il titolo di popolazione più anziana del pianeta. In particolare nell’arcipelago del Pacifico di comune accordo con case auto nazionali ed istituti di ricerca sono ormai frequenti i test che puntano a cercare di ridurre l’isolamento di persone anziane residenti in aree rurali rispetto a necessità ricorrenti come visite mediche o spese settimanali.
In Giappone i test sembrano aver avuto i primi successi di gradimento da parte della popolazione, così come è stato in Florida nella comunità per pensionati più grande al mondo, The Villages, dove operano con successo gli shuttle autonomi della startup Voyage.
Il potenziale delle navette autonome, sia quelle a bassa velocità che le normali auto adattate come Zoe, per questi impieghi sembra quindi confermato. E tuttavia più che la capacità della tecnologia di superare gli ostacoli si prospetta una barriera nella percorribilità economica.
Secondo l’ultimo paper della società di consulenza Bain & Co., oggi il costo medio di un sistema per la guida autonoma avanzata si aggira sui $70.000, escluso il veicolo. Ben pochi comuni o regioni rurali al mondo anche volendo potrebbero permettersi di offrire ai propri residenti anziani il supporto di shuttle.
Ma questo non vuol dire che l’impraticabilità attuale sia anche quella del futuro. Nei giorni scorsi Bosch ha festeggiato il quarantesimo compleanno del dispositivo ABS. Quando è stato presentato aveva costi proibitivi, mentre oggi questo stesso sistema è ormai inserito anche nelle utilitarie, incluse quelle low cost.
Secondo Bain & Co. nel 2030 il costo di un sistema a guida autonoma avanzata potrebbe essere sceso alla quota di $10.000. A quel livello, una navetta per assistere residenti anziani nelle periodiche necessità potrebbe diventare una opportunità alla portata anche di assessorati al welfare non particolarmente generosi.