Il Waymo Driver a bordo dei Freightliner Cascadia
Primo “giro di valzer” tra la succursale nord-americana Daimler dei veicoli commerciali e la divisione di Alphabet specializzata nella guida autonoma avanzata
Un accordo storico, è stato definito dai numeri uno di Daimler Truck e di Waymo Martin Daum e John Krafcik. E non solo perché mette assieme quelli che sono considerati leader dei rispettivi settori, Daimler nelle immatricolazioni globali di veicoli commerciali e Waymo, l’azienda che ha ereditato e sviluppato il progetto della Google-car nella guida autonoma avanzata.
E camion-robot è ciò che insieme intendono costruire, anche se Daimler e Waymo indicano più formalmente una partnership strategica e ampia orientata a produrre veicoli in grado di affrontare con successo le strade con un Livello 4 di autonomia rispetto alla tassonomia SAE: ovvero se ci sarà qualcuno al posto di guida non gli sarà mai richiesto di subentrare a computer e software.
L’obiettivo di questa alleanza è utilizzare camion altamente automatizzati per aumentare la sicurezza stradale e contemporaneamente tagliare i costi della logistica, incluso rendendo gli autisti in parte o del tutto obsoleti, anche e forse specialmente sui grandi mezzi Classe 8 che sono un’icona delle autostrade meno affollate d’America.
Perché il partenariato per il momento sarà circoscritto al mercato statunitense, dove i semirimorchi a più assi Freightliner Cascadia, equipaggiati di software Waymo Driver saranno offerti alla clientela entro pochi anni.
Daimler fornirà alla consociata di Alphabet un telaio per camion appositamente sviluppato che Waymo “farcirà” di sensori e computer. Daimler per i modelli autonomi allestirà mezzi ridondanti per quanto riguarda sterzo, freni, centralina e impianto elettrico: se uno si guasta, il secondo sarà in grado di sostituirlo.
La ridondanza di sterzo, freni ed altro sui Freightliner Cascadia è di estrema importanza per lo sviluppo di sistemi di guida autonoma, ha confermato Krafcik e questo presupposto è fondamentale per far progredire il software Waymo Driver. Avere un partner come Daimler non costringerà gli esperti di sensori e software a intervenire in un contesto automotive che non è il loro.
Collaborando con Waymo peraltro Daimler è convinta di potersi attendere numeri tali da giustificare gli investimenti e aumentare le economie di scala. Ma per ora resta una separazione: Daimler non sa cosa stia facendo Waymo con i camion che Daimler consegna alla consociata di Google, ha commentato Daum col quotidiano finanziario Handelsblatt e Daimler non ha accesso ai dati generati da Waymo.
La collaborazione quindi per il momento non significa rinunciare ad altri progetti paralleli. AL CES di Las Vegas 2019 il gruppo tedesco aveva reso nota la propria decisione di evitare sistemi di guida di Livello 3 SAE in cui la condivisione del controllo oscilla tra guidatore umano e al silicio, ma da allora si è mossa per arrivare al passo seguente: il Livello 4 in cui il controllo è al 100% al computer.
Daimler Trucks ha infatti acquistato la quota di maggioranza della società americana Torc Robotics nella primavera del 2019 per poter sviluppare il proprio software per i sistemi di guida autonoma. E per quanto riguarda i veicoli passeggeri Mercedes-Benz per l’autonomia avanzata ha puntato su Nvidia.
Daum e Krafcik si dichiarano convinti che la collaborazione delle due società serva ad accelerare quel traguardo che sarebbe più distante se entrambi lavorassero da soli, e in questo modo renderanno più difficile per gli altri concorrenti ridurre il gap.
Waymo negli Stati Uniti ha già precorso in 25 città circa 32 milioni di chilometri su strade pubbliche a cui si aggiungono 24 miliardi di chilometri in simulazioni. Nella maggior parte dei casi questi chilometri il Waymo Driver li ha percorsi in macchina.
Boris Sofman, alla guida della divisione veicoli commerciali di Waymo, sostiene che queste esperienze possono essere trasferite ai camion, che usano gli stessi sensori, le stesse simulazioni ed essenzialmente gli stessi algoritmi dei veicoli passeggeri. Quello che agli ingegneri sarà possibile con la collaborazione diretta è decidere posizione ed installazione, fondamentale per la precisione di operazioni quale la calibrazione di camere stereo.
Da tempo l’interesse per il potenziale dei veicoli commerciali ad elevata autonomia ha portato la divisione Traton di Volkswagen a lavorare con Argo AI, la startup di Pittsburgh che sviluppa i robo-taxi per conto Ford e i cui software i tedeschi vorrebbero un giorno vedere su camion Navistar, se riusciranno a concludere l’altalenante iter di acquisizione.
Navistar a sua volta già da tempo collabora con la startup cinese TuSimple, nella quale hanno investito gruppi della logistica come Amazon e UPS (che ha accordi separati anche con Waymo). La rivale Volvo AB invece proprio come la cugina delle auto lavora a sistemi per i camion in collaborazione con una delle regine della Silicon Valley: Nvidia.