AUTOMAZIONE

Alle soglie della fase 2.0 infrastrutture e guida autonoma

Il punto sulla situazione italiana in un webinar: il decreto smart road 2.0 mira a recepire le ultime istanze di un settore a cui paradossalmente la crisi sanitaria ha messo le ali

In un anno in cui il lancio di NextGenerationEU fa ben sperare molti settori abituati a ristrettezze di bilancio in Europa, tra quelli che possono sperare in alcuni anni di maggiore respiro nei quali affluiranno più fondi a quello che riguarda soprattutto digitale, connettività, AI, ci sono quelli che si occupano di innovazione e quelli addentro alle infrastrutture.

Riguardava sia l’innovazione sia le infrastrutture il webinar “Guida autonoma e smart mobility” che questa mattina su impulso del comitato italiano dell’associazione PIARC ha raccolto protagonisti attivi per trasformare il futuro delle strade italiane e quello dei veicoli che le percorreranno, con interventi tra gli altri dei vertici ANAS, ACI e di aziende operative a vario titolo e livelli come Ambarella, Huawei, Mobileye.

Ha detto nel corso del suo intervento il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che quello della corsa ai sistemi ad elevata automazione in grado di affrontare in sicurezza la guida: “è un obiettivo ambizioso, ma che vuole migliorare la qualità della mobilità delle persone, perché possano vivere più sicuri muovendosi”.

Significativo l’aggiornamento sullo stato delle cose per questo settore effervescente giunto da Mario Nobile, il direttore generale dei sistemi informativi e statistici del MIIT, alla cui scrivania affluiscono questi temi innovativi: “la tecnologia cambia molto velocemente e quindi quello che arriva da noi è una cornice regolatoria, che emerge dal costante confronto con gli stakeholder, senza i quali non si può mantenerla attuale”.

L’Ingegner Nobile ha sottolineato un aspetto molto significativo. Già ai tempi del primo decreto smart road che risale appena al 2018, era emerso un dinamismo elevato: “e allora ci eravamo resi conto che il fermento dell’innovazione portava a veicoli non omologati, che avevano multi-scopi. Questo aspetto si è molto accentuato in quest’anno caratterizzato dalla pandemia”.

Col prossimo decreto, lo smart road 2.0 che attualmente è al Consiglio di Stato, si guarda a mezzi che possano portare pacchi o per video-sorveglianza per rispondere alle nuove istanze: “prima pensavamo alla guida autonoma come a un veicolo individuale, ora prevediamo di autorizzare anche altri tipi di veicoli con un decreto che guarda a un fenomeno che avrà un impatto su un nuovo trasporto urbano”.

In Italia e fuori in pochi hanno una esperienza così lunga sullo studio e lo sviluppo di veicoli autonomi come Alberto Broggi. Il suo Vislab dai primi pionieristici esordi è partito subito sullo studio della visione artificiale che raccoglie informazioni a distanze elevate grazie a telecamere stereo, integrate da radar.

“Ormai siamo arrivati a impiegare telecamere con risoluzioni di 8 megapixel che arrivano a vedere a 250 metri e oltre, mentre i nuovi chip Ambarella riescono a elaborare in tempo reale tutti questi dati raccolti a 360° intorno al veicolo”, ha spiegato Broggi.

Se le auto ad elevata automazione di Vislab/Ambarella sono ormai una presenza comune nel traffico a Parma, dove il Professor Broggi insegna, e a Torino, da pochi giorni è stato effettuato un importante test in Sardegna grazie alla collaborazione con ANAS sulla nuova statale 199 tra Sassari e Olbia.

Nel corso delle prove sono state effettuate prove ad alta velocità, possibili solo su un tratto ancora chiuso al traffico, e quattro nuovi tester hanno potuto coprire circa 1.000 chilometri che consentono alla filiale italiana del gruppo californiano di rafforzare l’organico, un buon segnale per l’ulteriore e promettente prosieguo del progetto.

La collaborazione con un gestore di strade come ANAS che ha i suoi piani per creare una infrastruttura intelligente aiuta in questo caso un’azienda come Vislab/Ambarella che sviluppa sensori, computer e software per arrivare a garantire il più sicuro ed efficiente dispositivo di intelligenza a bordo del veicolo.

Credito foto di apertura: AUTO21