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All’Assemblea Generale Volkswagen mette a nudo la strategia elettrica

Che cosa aveva da dire l’Assemblea Generale odierna sullo stato di salute e le prospettive dell’auto elettrica nel gruppo Volkswagen? Molto e per tutti i marchi, da Audi in là

Il gruppo di Wolfsburg ha confermato stamattina nel corso della propria Assemblea Generale le previsioni di un profitto operativo consolidato per il 2020. Malgrado la crisi sanitaria, che i due maggiori centri globali di manifattura del gruppo (Germania e Cina) stanno superando meglio rispetto ad altre regioni, a settembre ordini e consegne sono andati meglio che nello stesso periodo 2019.

Anche se i livelli pre-crisi non saranno raggiunti, nel migliore dei casi, fino al 2022 il quadro generale attuale è tale da far confermare i €33 miliardi di investimenti allocati entro il 2024 alla transizione all’elettrico. Inoltre altri €14 miliardi sono confermati per i campi della digitalizzazione ed automazione avanzata nella guida.

Questi importi non includono altri investimenti in Cina, dove i tedeschi e i partner locali FAW Group, SAIC Motor e JAC sborseranno altri $17 miliardi per realizzare 15 nuovi modelli elettrificati entro il 2025.

I segnali che questi investimenti iniziano ad avere riscontri positivi stanno arrivando alla scrivania di Herbert Diess. Volkswagen ha oltre 30.000 ordini (ordini, non prenotazioni, è stato sottolineato stamattina) per quella ID3 su cui Diess ha, come direbbero gli americani, “scommesso la fattoria”. Ma il percorso è appena iniziato: entro fine anno altre caselle dovranno andare al loro posto per ridare lustro al gruppo e soprattutto al suo corso azionario.

Per l’ex-manager BMW che guida Wolfsburg, la marca nata nello storico sito non è la sola fonte di buone notizie. Audi a fine anno come previsto avvierà nell’impianto di Neckarsulm la produzione della E-tron GT lanciata nel 2018 come concept e costruita sulla stessa piattaforma J1 della Porsche Taycan.

Nel descrivere il ruolo Audi Diess ha detto: “essere il battistrada tecnico e tecnologico del gruppo è lo scopo di Audi e del suo nuovo Board of Management diretto da Markus Duesmann. Il nuovo team ha iniziato il lavoro in primavera con l’ambizione di guidare di nuovo Audi in vetta nel confronto del segmento premium”.

Di estrema importanza per il gruppo Volkswagen che deve attuare la trasformazione dalle auto tradizionali verso mobility device connessi e alimentati dall’intelligenza artificiale. Un campo che è finora estraneo all’industria automotive europea e per il quale è stato varato il decisivo progetto Artemis al cui timone c’è Alexander Hitzinger.

“Artemis svilupperà un’auto elettrica di nuova generazione e fa squadra con Car.Software.Org per sviluppare il relativo software E3 2.0. Questo software sarà a disposizione dell’intero gruppo”, ha detto Diess oggi.

Artemis sarà anche il primo veicolo del gruppo ad utilizzare VW.OS, il nuovo sistema operativo Volkswagen. Per questo ha stretti legami con l’organizzazione Car.Software che combina le competenze attuali e le acquisizioni nel settore.

Stamattina Diess ha voluto sottolineare che i marchi di lusso e sportivi del gruppo Bentley, Bugatti, Ducati e Lamborghini stanno resistendo alla tempesta scatenata dalla pandemia particolarmente bene.

Ma i risultati, ad esempio gli ordini Ducati migliori rispetto a quelli dello scorso anno, non fanno automaticamente concludere ai vertici di Wolfsburg che sia una assoluta necessità conservarli nel portafoglio di marchi attuali. Anche se proprio a Ducati (ha lasciato capire oggi Duesmann che ha anche le deleghe per ricerca e sviluppo) potrebbe essere concesso il tempo che serve per iniziare una produzione di modelli elettrici.

Mentre l’Assemblea Generale si stava svolgendo, l’agenzia Reuters pubblicava un articolo nel quale un paio di manager Volkswagen confermavano riservatamente che a novembre si deciderà sulla strategia futura al riguardo.

L’analisi potrebbe portare a partenariati incentrati sulla condivisione di tecnologia (come quello tra Rimac Automobili e Bugatti) a ristrutturazioni o infine anche a vendite dei marchi. Se le prossime settimane saranno all’insegna dell’incertezza non sembra invece esserci incertezza da parte di Diess sulla strategia green.

Con riferimento a quel Green Deal diventato una bandiera per Bruxelles, Diess ha commentato: “con la nostra gamma di veicoli elettrici che cresce rapidamente e la sostanziale trasformazione della catena del valore, il gruppo Volkswagen è meglio preparato della concorrenza alla prevedibile introduzione di obiettivi più rigidi sulla CO2 delle flotte. Tuttavia gli sforzi per trasformare la catena del valore devono essere ulteriormente moltiplicati per supportare il Green Deal della Commissione Europea”.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Volkswagen AG