La Francia favorita per la prossima fabbrica AESC Envision
La sede di Sunderland sacrificata a un sito per le batterie auto forse scelto più in base alla riorganizzazione dell’Alleanza franco-giapponese che a una hard Brexit
Non è ancora chiaro quanto la cosa sia frutto dei timori sulla hard Brexit verso cui Boris Johnson pare accompagnare il Regno Unito e quanto sia l’effetto della crescita della domanda, ma il gruppo cinese delle batterie Envision si sta interessando a una alternativa a medio termine al sito produttivo britannico di cui dispone a Sunderland, il più piccolo degli impianti globali del gruppo con 1,9 GWh di capacità annua.
Ieri il settimanale Journal du Dimanche ha indicato che il gruppo che ha rilevato dalla joint venture AESC (soci le giapponesi Nissan e NEC) anche la fabbrica nel nord dell’Inghilterra è all’opera nel cercare siti alternativi e ne avrebbe trovati una dozzina di potenzialmente favorevoli nei territori di Auvergne-Rhône-Alpes, in Hauts-de-France e in Ile-de-France.
Envision oltre a Sunderland ha oggi fabbriche negli Stati Uniti, Giappone e ovviamente Cina. “Prevediamo di fare un investimento che equivarrà a centinaia di milioni di euro e dovrà portare a regime a un migliaio di posti di lavoro diretti”, così la rivista transalpina ha citato Sylvie Ouziel, dirigente della divisione europea del gruppo, secondo la quale la fabbrica dovrebbe mettersi in moto a fine 2023.
Comunque vada a finire l’operazione Brexit, AESC Envision prevede che occorrerà in ogni caso altra capacità produttiva per fornire i mercati di Francia e Spagna.
In Francia Nissan non produce mentre nella penisola iberica sì, ma l’immediato futuro della produzione di auto elettriche va rivisto non solo alla luce dei marchi in questione ma della riorganizzazione dell’Alleanza franco-giapponese, con il concetto leader-follower che prevede che nelle varie regioni una marca faccia da battistrada.
In Europa sarà Renault, che ad esempio è già confermato come gruppo a cui sarà affidata la produzione di piccole Micra. L’attività esplorativa in Francia di AESC Envision lascia immaginare sviluppi per i modelli delle piattaforme elettriche CMF-EV.
Forse perfino che in futuro Renault possa produrre i modelli Leaf e Ariya e che il gruppo cinese stia iniziando a mettersi in condizione di rispondere alla futura domanda. La presenza nel nord dell’Esagono, dove Douai prenderà il posto oggi occupato da Flins come “capitale dell’auto elettrica” sarebbe la più vicina ai siti futuri della produzione elettrica Renault.
Per la Francia sarebbe la seconda grande certezza di un ruolo di primo piano nel settore di batterie per auto, dopo che pochi giorni fa è stata legalmente costituita da PSA e Total/Saft la joint venture ACC che si propone di costruire in loco le celle per i marchi francesi PSA (e in Germania per Opel), con l’ambizione di arrivare ad equipaggiare fino a un milione di veicoli elettrici per la fine della decade.