Frizzante l’attività di chi produce batterie per autobus
Nuova gamma di pacchi batterie per la californiana Proterra, risultati incoraggianti per la tedesca Akasol; la crescita dei produttori di nicchia dribbla anche la crisi sanitaria
Ai buoni risultati del gradimento globale dei veicoli passeggeri si affiancano sempre più spesso segnali di vivacità anche dal comparto dei veicoli commerciali. Due società attive in quest’ultimo settore come Akasol e Proterra hanno appena reso note delle novità che lo confermano.
L’impresa californiana, fondata dall’ex-Tesla Jack Allen, ha svelato ieri un nuovo pacco batterie modulare e flessibile, battezzato H Series, mirato ai mezzi commerciali di maggiori dimensioni. Il pacco è studiato con un design più stretto, per consentire più facilmente l’inserimento tra i longheroni dei telai dei camion.
La nuova gamma di prodotto H Series si affianca ai pacchi batterie S Series, in pratica il cuore degli autobus elettrici che sono quello che, soprattutto negli Stati Uniti ma anche coi primi clienti europei come Van Hool, ha già procurato notorietà a Proterra.
Ogni pacco batterie della compatta H Series avrà larghezza di 620 mm e la capacità di accogliere tra i 25 ed i 75 kWh di energia, mentre la gamma impiegata per gli autobus ha sezioni più larghe da 860 mm e può arrivare a 113 kWh di capacità per singolo pacco.
Come la società californiana anche la tedesca Akasol ha già riscosso successo nel campo degli autobus, con un rispettabile portafoglio ordini che include prodotti destinati ai bus Daimler, oltre a nuovi settori come celle per le batterie dei treni fuel cell Alstom’s Coradia iLint.
Akasol non ha presentato nuovi prodotti come Proterra, ma la sua pubblicazione dei risultati più recenti è da guardare con curiosità. Perché malgrado operi in un settore di nicchia (o forse proprio per questo), la società ha registrato una crescita dei ricavi del 27,5% nel secondo trimestre 2020, quello più intaccato dalla crisi sanitaria, rispetto al primo trimestre dell’anno.
Nonostante la pandemia i ricavi sono stati di €18,2 milioni, solo uno meno rispetto allo stesso periodo del 2019, con ricavi totali per l’anno in corso attesi tra i €60 e i €70 milioni, che dovrebbero contribuire ad avvicinare il primo utile annuale, con un EBIT positivo probabilmente già nel secondo semestre.
Akasol come la concorrente americana lavora principalmente con pacchi batterie “farciti” di celle cilindriche di alta qualità, con chimica NCM 811 a basso contenuto di cobalto. L’azienda diretta da Sven Schulz avendo retto bene alla prima tempesta legata al Covid-19 sta confermando i propri piani di espansione della manifattura sia in Germania sia in America (Michigan).