Il mercato delle elettriche quasi ai livelli dell’intero 2019, malgrado la pandemia
A giugno la quota di elettriche e ibride a dispetto della crisi sfiora il 15%: i prezzi fattore decisivo grazie a incentivi nazionali e regionali, conferma il Centro Studi AutoScout24
Coi dati pubblicati ieri da UNRAE, oltre alla conferma della stasi nelle immatricolazioni di vetture convenzionali c’è stata quella di un incremento di vendite di auto elettrificate. Malgrado marzo e aprile siano stati problematici anche per questo settore, dopo sei mesi del travagliatissimo 2020 le immatricolazioni sono già a quota 15.745, come indica in modo chiaro il nostro grafico, contro le 17.065 vendute nel 2019. .
I dati dell’associazione degli importatori esteri indicano che le vendite di elettriche pure sono aumentate del +53,2% a 2.228 unità mentre le ibride del +84,4% a 17.684 pezzi. Insieme hanno raggiunto una quota totale del 15% di un mercato del nuovo che rappresenta un traguardo significativo anche in un momento in cui le vendite faticano. O forse più importante proprio perché le vendite faticano.
Un segnale evidente che qualcosa sta cambiando e che probabilmente gli incentivi messi a disposizione per l’acquisto di un’auto ibrida ed elettrica, sia dal governo con l’ecobonus 2020 sia dalle regioni e dai comuni, iniziano a dare una spinta a questo segmento di mercato.
A supportare il momento favorevole dei modelli più sostenibili ci sono certo gli incentivi, che domani se il verdetto dell’aula della Camera sarà favorevole potrebbero allargarsi ulteriormente nel settore delle due ruote, inclusa la sospirata concessione di sussidi a chi non ha un veicolo da rottamare.
Gli incentivi sono quindi un indiscutibile fattore-chiave per il decollo delle vendite di modelli sostenibili, e oggi il Centro Studi di AutoScout24 ha rilasciato una nota stampa che tenta di fare da mappa per esplorare il pianeta-incentivi. Tutt’altro che una impresa semplice visto che ne abbiamo di nazionali, locali e regionali, portando alcuni esempi pratici.
L’ecobonus nazionale, che è già stato rifinanziato e che al momento in cui scriviamo aveva un residuo di €15.111.500, ha stabilito che rottamando un veicolo di classe Euro 4 o inferiore si possono acquistare vetture ibride ed elettriche con uno sconto che arriva fino a €6.000 euro per vetture con emissioni di CO2 comprese tra 0 a 20 g/km e a €2.500 tra 21 a 70 g/km. Senza rottamazione i valori calano rispettivamente a €4.000 e €1.500. Inoltre il prezzo di listino dell’auto deve essere inferiore a €50.000 più IVA.
Ma all’incentivo nazionale si affiancano quelli di comuni e regioni, soprattutto del Nord Italia, hanno introdotto i loro bonus che erogano ulteriori fondi per l’acquisto di auto ibride ed elettriche che si possono cumulare all’ecobonus nazionale.
Così tra incentivi nazionali e locali a Milano rottamando un veicolo benzina in classe Euro 2 o inferiore e Diesel Euro 5 o inferiori, si potrebbe ottenere uno sconto fino a ben €15.600 (€9.600 dal comune e €6.000 dall’Ecobonus). In attesa di maggiori dettagli per l’applicazione di questi incentivi, il contributo arriverebbe a coprire massimo il 60% del costo totale del veicolo, escluse Iva e messa su strada.
Nella regione Lombardia, rottamando una vettura benzina in classe Euro 2 o inferiori e Diesel Euro 5 o inferiori, lo sconto totale è di €14.000. In Valle d’Aosta l’incentivo è di €12.000, ma può arrivare a €21.000 per le imprese.
Generoso anche il Nord-Est: in Veneto rottamando un veicolo benzina in classe Euro 3 o inferiori, Diesel Euro 5 o inferiori si scende di €10.500. In Friuli-Venezia Giulia si spendono €11.000 in meno e vale per le nuove immatricolazioni e per le chilometri zero. A Bolzano e Trento i cittadini risparmiano €10.000.
In Umbria chi rottama un veicolo benzina o diesel in classe Euro 4 o inferiori può contare su un incentivo è pari a €4.000 per l’acquisto di un’auto elettrica nuova per chi abita a Terni e Narni. Sommando sostegno locale e nazionale si arriva a €10.000 in meno in totale.
Anche il Comune dell’Aquila punta sulla mobilità sostenibile grazie ad un bando per l’acquisto delle auto elettriche riservato alle partite IVA e cittadini. I cittadini, considerando anche l’ecobonus nazionale, possono valutare lo sconto totale in €10.000. I contributi saranno erogati nella misura del 30% dell’acquisto della nuova auto elettrica.
Anche il Piemonte e la Sardegna hanno fissato incentivi destinati alla platea delle piccole e medie imprese. In Piemonte rottamando un veicolo benzina in classe Euro 1 o inferiore o diesel Euro 4 o inferiori lo sconto va da €10.000 a €16.000, a seconda della massa (compresa fra 1 e 12 tonnellate). In Sardegna si registra lo sconto più alto: €21.000 o il 75% del prezzo d’acquisto.
Dove si attestano i livelli dei prezzi per le elettriche più diffuse e ambite sommando sia ecobonus nazionali sia quelli erogati dalle istituzioni locali?
Considerando l’ecobonus nazionale e gli incentivi locali gli sconti vanno dal 15% al 26%, in base al modello di auto. Con gli incentivi locali, il risparmio maggiore potrebbe premiare i cittadini milanesi. La riduzione sulla spesa per l’acquisto di un’auto elettrica va da un taglio del 31% per la Tesla Model 3 al generoso 67% sulla Volkswagen E-up!.
Il Centro Studi AutoScout24 ha anche ipotizzato gli incentivi applicati ai principali modelli in commercio. La BMW i3 (con listino prezzi da €40.600) è acquistabile a €34.600 con l’ecobonus (-14,8%), ma per chi abita a Milano il prezzo cala a €25.000 (-38,4%), a €26.600 in Lombardia (-34,5%) e a €30.100 in Veneto (-25,9%).
Nel gruppo PSA, il prezzo del DS 3 Crossback E-Tense che parte da €39.600 con l’ecobonus scende a €33.600 (-15,2%), per toccare €24.000 a Milano (-39,4%), €25.600 in Lombardia (-35,4%) e €29.100 in Veneto (-26,5%). La Peugeot e-208 (i cui prezzi partono da €33.600) scende con l’ecobonus a €27.600 (-17,9%), a Milano €18.000 (-46,4%), in Lombardia a €19.600 (-41,7%) e in Veneto a €23.100 (-31,3%).
Un pilastro dell’auto elettrica come Nissan Leaf (i cui prezzi partono con la versione Acenta 40 kWh da €35.300, con l’ecobonus costerebbe €29.300 (-17%), ma a Milano sarebbero sufficienti €19.700 (-44,2%), €21.300 in Lombardia (-39,7%) e €24.800 in Veneto (-29,7%).
Un’altro emblema delle elettriche come Renault Zoe ha come prezzi base €34.100 oppure €25.900 scegliendo la batteria a noleggio. In quest’ultimo caso, con l’ecobonus si scende a €19.900 (-23,2%), a Milano la si può portare a casa con €10.300 (60,2%), in Lombardia a €11.900 (-54,1%) e in Veneto a €15.400 (-40,5%).
Il sogno di tanti appassionati di ambiente, Tesla Model 3, parte da €50.480 ma, grazie all’ecobonus, il suo prezzo scende a €44.480 (-11,9%). A Milano i consumatori spenderebbero €34.880 (-30,9%), in Lombardia €36.480 (-27,7%) e in Veneto €39.980 (-20,8%).
Ai milanesi l’offerta attuale sul mercato offre perfino la scelta tra modelli di elettriche con prezzi che scendono sotto la soglia dei €10.000: è il caso della Volkswagen E-up! e della Smart EQ Fortwo.
Una soglia limite ma che dovremmo tenere a mente. Incentivi molto generosi, in Germania hanno tagliato i prezzi delle elettriche verso la parità coi modelli convenzionali, portando a una crisi di abbondanza per alcuni modelli. Per la Smart EQ e per la Mercedes A150e ibrida plug-in le concessionarie oltre Brennero non stilano più contratti fino a nuovo ordine.
“Efficienza del motore, zero emissioni locali e bassi costi di manutenzione sono tra i vantaggi dell’auto elettrica”, commenta nella nota Sergio Lanfranchi del Centro Studi di AutoScout24 – “Tuttavia, i principali ostacoli sono rappresentati senza dubbio dal prezzo, ancora troppo lontano dal quello medio di un’auto di pari segmento ma con motore termico, dall’autonomia delle batterie e dalla mancanza di un’adeguata rete di ricarica”.
“Ci troviamo quindi in una fase di transizione, che accompagnerà per molti anni l’industria dell’auto e che vedrà probabilmente un significativo aumento di domanda di auto elettriche solo in presenza di importanti incentivi e altrettanti investimenti in tecnologia e in infrastrutture”.