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Aperti da stamattina gli ordini per Volkswagen ID3 1st Edition

Listini a partire da €37.350 incentivi esclusi per la ID3 1st Edition base e consegne a partire dal mese di settembre, ma solo da fine 2020 attive tutte le funzionalità del software

Oggi si apre il libro degli ordini per le conferme delle prenotazioni della più importante Volkswagen della storia della marca dopo Maggiolino e Golf: ID3, le cui consegne inizieranno a settembre per la 1st Edition. L’occasione per ricordare cosa troverà di nuovo il cliente nel modello al 100% elettrico e per cosa dovrà ancora pazientare.

Quando è stata lanciata come concept in un ormai lontano Salone Auto di Parigi, uno dei mantra della comunicazione riguardo a ID3 era che si sarebbe trattato di un’auto con le dimensioni esterne di una Golf e quelle interne di una Passat.

Allora non c’era ancora la Golf 8, rispetto alla quale ID3 è 23 millimetri più corta, 20 più larga e soprattutto 96 millimetri più alta: perché le celle nel pianale il loro effetto sulle forme ce l’hanno.

E parlando di forme, ID3 è uno dei modelli elettrici i cui designer meno si sono sentiti impegnati dalle forme che ci si attende da chi intende “sostituire” la regina delle hatchback. Perciò niente cofano lungo per cominciare, qualcosa a cui nel segmento elettrico pochi si sentono ormai legati (pochi, ma non tutti: ad esempio Ford con Mustang Mach-e).

Anzi il muso dell’elettrica costruita a Zwickau è davvero corto. Forse occorrerà abituarsi, a meno che si sia già dei nostalgici dell’epoca d’oro dei monovolume. Anche se, per restare in famiglia, il cofano anteriore ID3 è meno spiovente di quello dell’era Sharan, che condivide invece con l’elettrica il parabrezza molto avanzato.

Con queste premesse, le qualità aerodinamiche di ID3 si rivelano quasi una sorpresa: tra carrozzeria quasi completamente chiusa, ruote che vanno a braccetto col vento, sottoscocca e spoiler posteriore studiati con precisione da Formula 1 il CD ha un valore migliore di quello della Golf: 0,267. Tutt’altro che un dettaglio visto che queste caratteristiche alleviano gli sforzi della batteria per muovere il veicolo.

E grazie alla realizzazione su misura della piattaforma MEB per alloggiare le diverse taglie di batteria il passo della ID3 è più lungo di 129 millimetri. L’indispensabile premessa non solo per riconoscere al primo sguardo un’auto dagli sbalzi contenutissimi, ma per dare agli occupanti un grande spazio e comfort interno.

Il che riporta appunto al confronto con le dimensioni del modello di segmento superiore, Passat, sebbene con filosofia differente per il tetto più alto. E no, il bagagliaio per la presenza del motore sull’asse posteriore non è all’altezza di quello della Passat, anche se a quota 385 litri riesce a fare meglio di quello della Golf 8.

Negli interni spicca la semplicità e la pulizia, ma non portata all’estremo come nella filosofia Tesla. Il touchscreen da 10″ spicca al centro del cruscotto, ma a regime il controllo di guida ed infotainment si appoggerà anche ai dispositivi di controllo vocale (partendo dal comando “Ehi ID!”)e da fine 2020 al sistema di head-up display a realtà aumentata e al sistema ID Light che interagirà col guidatore in fasi essenziali di guida e navigazione, o per aspetti relativi alla sicurezza collegati alla dotazione ADAS. (credito foto: ufficio stampa VW Group Italia).

Le ID3 che saranno consegnate a partire da settembre (a un anno di distanza dalla presentazione della versione di produzione all’ultimo Salone di Francoforte) Volkswagen le dovrà affidare ai clienti con un “asterisco”.

Un vistoso asterisco che equivale alla mancanza di alcune funzionalità di software che saranno attivate per queste unità solo all’inizio del prossimo anno, mediante la funzionalità di aggiornamento via etere comune sulle Tesla ma già diffusa in altre case come BMW e Ford. Il prezzo da pagare per essere i primissimi a ritirare le chiavi di un modello probabilmente storico.

Quando la brutta notizia è stata comunicata si è saputo anche che i clienti che riceveranno la loro ID3 nell’ultima parte del trimestre conclusivo potranno invece contare su tutte le funzionalità di software fin dal primo momento di utilizzo.

Questo imprevisto, che insieme al breve fermo della produzione della Golf 8 ha creato uno stato di crisi ai vertici del gruppo di Wolfsburg, ora apparentemente rientrato, di fatto impedirà ai clienti che guideranno subito la ID3 di usare servizi diffusi come Apple CarPlay e Android Auto. Inoltre alcune funzioni di realtà aumentata dell’avveniristico head-up display saranno disabilitate.

Il primo dei modelli elettrici (più avanti nel corso dell’anno seguirà il crossover ID4) su cui il gruppo Volkswagen sta investendo €33 miliardi entro il 2024 offrirà tre versioni prenotabili: 1ST, 1ST Plus e 1ST Max, riconoscibili a vista per i cerchi di misure comprese tra 18″ e 20″ e per il numero crescente di accessori incluso.

Tutte condivideranno la batteria di capacità 62 kWh lordi (58 quelli effettivi) per un’autonomia di 420 chilometri in ciclo WLTP e con motore elettrico da 150 kW di potenza.

Esclusi gli incentivi nazionali e locali, in Italia il listino Volkswagen chiavi in mano partirà per la 1ST base da €37.350, nella versione 1ST Plus da €43.650 e per la più accessoriata 1ST Max da €47.950.

La clientela che aveva effettuato prenotazioni e che da oggi confermerà gli ordini per settembre acquistando la ID3 tramite formule finanziarie non pagherà i primi tre canoni mensili. Inoltre saranno messi a disposizione loro anche 2.000 kWh di energia o fino a €600 di ricarica da usare mediante l’app We Charge valida su tutta la rete europea, nonché €600 di sconto sull’installazione di un wallbox.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Volkswagen Group Italia