INFRASTRUTTURA

Crescerà l’idrogeno nel mix infrastrutturale della Baviera

La Baviera finanzierà 100 nuove stazioni di rifornimento di idrogeno, scommettendo sul successo della tecnologia LOHC sviluppata da una startup creata nel nord della regione

Senza bisogno di attendere il pacchetto di stimolo all’economia da €130 miliardi appena approvato a Berlino, nei giorni scorsi la Baviera si è mossa per collocarsi in posizione da leader nell’infrastruttura indispensabile ai veicoli fuel cell.

Se per i veicoli leggeri questa tecnologia ancora non segnala una svolta, diverso è il discorso per le applicazioni dell’idrogeno ai trasporti merci e a quelli ferroviari (nei quali comincia a muoversi qualcosa perfino in Italia, grazie al fresco accordo tra SNAM e Alstom).

Guardando in particolare alle prospettive che riguarderanno i futuri veicoli commerciali, la Baviera finanzierà la costruzione di 100 nuove postazioni di rifornimento di idrogeno entro i propri confini nei prossimi anni.

Un salto in avanti sostanziale, se si pensa che nell’intero territorio della repubblica federale si arriva oggi a malapena a 90 stazioni e in Baviera ce ne sono 17 (e altre 4 in costruzione).

Il governo locale si sta muovendo per accelerare la crescita di settore attraverso la creazione dell’H2.B, il Centro Idrogeno della Baviera a cui aderiscono una trentina di partner industriali e scientifici, appositamente fondato nell’autunno 2019.

Il ministro bavarese degli Affari Economici e dell’Energia Hubert Aiwanger ha promesso per il progetto un investimento di €50 milioni. La strategia si aspetta 80.000 veicoli che accedano all’infrastruttura nel 2030.

Se per i veicoli passeggeri soltanto i gruppi Toyota e Hyundai (e molto più defilata BMW) continuano a sviluppare il prodotto con convinzione, assai più numerosa è la pattuglia di chi è convinto che ci siano opportunità per i veicoli commerciali di ogni dimensione.

Se Daimler ha recentemente deciso di archiviare il modello Mercedes GLC F-Cell, l’interesse del gruppo svevo per questa soluzione nel trasporto merci non è invece scemato. Lo stesso vale per altri gruppi, mentre da parte sua IVECO dopo aver avviato una collaborazione con l’americana Nikola Motor più che un interesse per l’idrogeno sembra vederlo come un futuro pilastro.

La Baviera vedrà la prima stazione di rifornimento di idrogeno venire alla luce grazie al progetto nel 2021 ad Erlangen, vicino a Norimberga. Una sede niente affatto casuale, visto che l’impianto sarà il primo commerciale realizzato da Hydrogenious LOHC Technologies, uno spin-off nato dalla Friedrich-Alexander-Universität della stessa città fondata dall’attuale CEO Daniel Teichmann coi professori Peter Wasserscheid, Wolfgang Arlt e Eberhard Schlücker.

La Baviera intende quindi sostenere proprio la startup locale che dal 2013 si è concentrata sullo sviluppo della tecnologia LOHC (Liquid Organic Hydrogen Carrier), ovvero sistema di trasporto di idrogeno organico liquido.

Grazie a fondi europei del programma Horizon2020 la startup ha portato a maturità la sua tecnologia per il trasporto sicuro ed efficiente dell’idrogeno in oli vettori liquidi in alternativa a sistemi come il trasporto a basse temperature o ad alte pressioni.

Le stazioni di rifornimento di idrogeno basate su sistemi di deidrogenazione LOHC hanno perfezionato un metodo di stoccaggio chimico dell’idrogeno noto dagli anni ’70 mediante un fluido vettore, il dibenziltoluene, a basso prezzo e facilmente disponibile.

L’azienda bavarese rivendica una densità di stoccaggio dell’idrogeno nel LOHC fino a cinque volte superiore rispetto al convenzionale stoccaggio ad alta pressione, ovvero un metro cubo di LOHC può trasportare circa 57 chili di idrogeno.

Il fluido usato come vettore è reversibile e quindi può essere riciclato molte volte. Inoltre si presta per le sue caratteristiche a essere trasportato a temperatura ambiente sfruttando l’infrastruttura esistente per i combustibili liquidi (condotte, autocisterne, navi, treni). Una volta presso la stazione di rifornimento l’idrogeno può essere riconvertito in forma gassosa per la disponibilità di auto e camion fuel cell.

Credito immagine di apertura: sito web Hydrogenious LOHC Technologies