AUTO

€8 miliardi di aiuti per fare della Francia il primo produttore di auto verdi

In una fabbrica Valeo che produce sistemi 48V, Emmanuel Macron ha presentato gli aiuti all’auto: la vuole ecologica, competitiva, francese, facendo leva su domanda ed offerta

L’inquilino dell’Eliseo ha scelto Etaples, nel nord industriale della Francia, in particolare un impianto dove il fornitore di componentistica Valeo realizza alternatori e dispositivi mild hybrid per presentare la sua strategia di rilancio dell’auto transalpina, basata su €8 miliardi di aiuti alla domanda e all’offerta.

Emmanuel Macron (che nella zona del Touquet e in generale nel settentrione dell’Esagono è di casa) con un pacchetto di aiuti punta a una produzione di un milione di auto sostenibili, a un più sostanzioso bonus all’acquisto di auto verdi, a più investimenti nella filiera automotive.

Confermati gli attesi premi all’acquisto per i veicoli elettrici: €7.000 ai privati e €5.000 alle imprese per le elettriche pure, mentre appaiono anche €2.000 per l’acquisto di ibride ricaricabili. Finora esclusi, negli ultimi mesi le case nazionali hanno iniziato a sfornarli in gran numero.

Per aiutare le concessionarie a smaltire immediatamente parte dello stock salito ormai a quasi 500.000 auto invendute, dal 1 giugno ci sarà un premio alla conversione di vecchi veicoli tra €2.000 e €5.000 valido per i primi 200.000 clienti con caratteristiche che renderanno eleggibili tre quarti dei francesi. La proposta mira a ridare un po’ di cassa alla provatissima rete dei rivenditori si rivolgerà anche ai veicoli nuovi non elettrificati.

Una misura che, al contrario della prima, fa storcere il naso ai più verdi. Si tratta in pratica di una versione transalpina della proposta del bolognese Centro Studi Promotor, che da prima della pandemia sostiene che la strada per migliorare le emissioni sia anzitutto liberarsi dei veicoli vecchi.

Che sia una soluzione-ponte più che una retromarcia sulla transizione elettrica, quella dell’Eliseo, lo lascia sperare un provvedimento sull’infrastruttura. Per accompagnare questo percorso, il programma di dispiegamento di 100.000 colonnine di ricarica pubblica appoggiato da Parigi verrà anticipato di un anno al 2021, mentre fino a ieri aveva per scadenza il 2022.

Non solo le utility e le aziende dell’elettronica saranno supportate dal piano di aiuti francese, il piatto forte è nella manifattura auto, che Macron anche nel nord dell’Esagono ha sottolineato di volere ecologica, competitiva, francese.

La mattina aveva incontrato a Parigi il presidente Renault Jean-Dominique Senard e quello PSA Carlos Tavares in compagnia di Élisabeth Borne e Bruno Le Maire prima di dirigersi verso la regione di Calais e la fabbrica Valeo.

Come avevano suggerito nelle due giornate precedenti le anticipazioni di stampa il discorso nella fabbrica Valeo si è incentrato su strumenti utili a fare della Francia un paese protagonista nella produzione sostenibile di auto grazie a un obiettivo di costruire un milione di auto verdi (elettriche pure, ibride convenzionali e ricaricabili) entro cinque anni.

Una ambizione mirata a sostenere le circa 400.000 persone direttamente dipendenti da una manifattura che negli ultimi anni si è bloccata attorno alla soglia di produzione 2,2/2,3 milioni di pezzi l’anno.

Se il ministro dell’Economia Le Maire ha confermato le garanzie di stato da €5 miliardi a Renault, la casa della losanga ha ribadito che accanto a programmi di tagli la casa francese rafforzerà i programmi di produzione di auto elettriche sul territorio nazionale.

I motori elettrici per i modelli dell’Alleanza franco-giapponese saranno prodotti a Cléon, mentre il livello di produzione di elettriche pure prodotte entro i confini passerà a 240.000 l’anno.

Per sapere dove sia il sito, con la casa di Zoe Flins a rischio di conversione occorrerà però aspettare le decisioni finali della casa di Boulogne-Billancourt. Renault peraltro ha confermato a Macron che aderirà al primo progetto di Airbus delle batterie di cui fanno già parte PSA e Total, tramite la divisione Saft e che sta aprendo il suo impianto pilota a Nersac.

Non sarà l’impegno nel capitale di questa joint venture l’unico nuovo per Renault nell’innovazione: insieme allo stato francese e a PSA entrerà in un nuovo fondo di investimento creato per sostenere nuovi e ambiziosi progetti in grado di generare valore aggiunto nell’automotive.

Se PSA è rimasta più sullo sfondo nella giornata di oggi, il gruppo avviato al matrimonio con FCA ha confermato all’Eliseo che la Francia sta per diventare una sede maggiore della manifattura di auto elettriche del gruppo.

Se finora questa produzione si è avviata privilegiando Spagna e Slovacchia, nel giro di pochi anni l’obiettivo di produzione di elettriche pure coi marchi PSA sarà di oltre 400.000 unità l’anno. Una ha già nome e cognome: la nuova 3008, che uscirà dalle linee dello storico impianto di Sochaux.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Renault Italia