Dal mondo a due ruote un messaggio: #usaledueruote contro virus e congestione
La filiera italiana, biciclette e moto insieme, riunita da un messaggio pragmatico per affrontare meglio la mobilità, specie urbana, messa alle corde da crisi sanitaria ed economica
Da oggi pomeriggio l’industria italiana delle due ruote intende fare ancora più sistema stringendosi attorno a un messaggio e al relativo immancabile hashtag: #usaledueruote.
È questo il nome della campagna di comunicazione istituzionale promossa da Confindustria ANCMA (l’Associazione Nazionali Ciclo Motociclo Accessori) e da EICMA, il grande evento espositivo milanese di settore che fa da anni scuola a livello internazionale.
La filiera guarda avanti in un momento difficile e delicato come quello della Fase 2, un contesto che si dipana proprio nel periodo cruciale per far tornare i conti delle migliaia di imprenditori e dipendenti che attorno alle due ruote trascorrono la loro vita lavorativa.
Il presidente di ANCMA Paolo Magri ha detto: “Bici, scooter moto assicurano un naturale distanziamento sociale, maggiore sostenibilità ambientale, maggiore velocità di percorrenza sui brevi e lunghi tragitti e facilità di parcheggio, ma anche una valida predisposizione all’intermodalità e minore impatto sul traffico urbano, che è messo a dura prova anche dal ridimensionamento del trasporto pubblico”.
La campagna che ha preso avvio sulle piattaforme digitali e social delle realtà promotrici con un logo dedicato e la pubblicazione di un video emozionale, come ha sottolineato il vice-presidente Diego Sgorbati: “cerca di gridare forte che le due ruote sono un pezzo importante di soluzione, e sono una risposta ad un bisogno sentito”.
La campagna #usaledueruote ha raccolto un consenso unanime da tutte le realtà a due ruote, senza distinzioni di emissioni individuali o di fasce di prezzo di ciascuna opzione.
Fabrizio Corsi ha messo in luce l’approccio pragmatico della campagna, che intende cercare di trarre il meglio dalla realtà concreta attuale piuttosto che rischiare di sacrificarla a situazioni ideali.
“Il nostro pensiero è che le due ruote vadano usate di più nel quotidiano”, ha commentato il manager Yamaha e consigliere di EICMA, “anche a fronte di dati e trend degli anni passati che ci dicevano che le percorrenze medie di chi è proprietario di due ruote scendono costantemente”.
Tutti i partecipanti alla conferenza stampa virtuale di oggi hanno concordato sul fatto che la campagna #usaledueruote punterà ad attivare chi mezzi a due ruote li ha già, magari fermi in garage.
Il messaggio è quindi sia pragmatico sia semplice: rimetterle in movimento, se possibile tutti i giorni, specialmente ora che la bella stagione supporta al meglio questa opzione.
L’approccio coeso di realtà delle biciclette e delle motociclette è un segnale molto chiaro della delicatezza della fase attuale. E anche una indicazione che il rischio di finire in un viluppo inestricabile di crisi economiche e grovigli urbani sia senza ritorno.
La crisi sanitaria e le misure di distanziamento che stanno mettendo a dura prova la trama dei sistemi di trasporto pubblico (anche nelle città che meglio erano attrezzate) in effetti sembra suonare in questa fase contingente un campanello d’allarme molto più evidente sul tema della congestione urbana che su quello delle emissioni, certo più importante fino allo scoppio della pandemia.
Tutti i responsabili del traffico delle metropoli globali, come ricordava Anais Ginori poche ore fa scrivendo da Parigi, sono perseguitati dallo spettro dei possibili esiti dei comportamenti individuali.
Se il 10% dei cinque milioni di viaggiatori abituali del metrò si affiderà al mezzo privato, Parigi sarà bloccata dal traffico. E si noti bene: il livello di ingestibile congestione non sarebbe attenuato nemmeno se tutte le loro auto fossero a zero emissioni.
A Parigi come altrove, in questa fase critica le proposte che cercano di rimettere in movimento le due ruote vanno quindi salutate con realismo, anche se a medio e a lungo termine l’obiettivo non può non essere quello della mobilità sostenibile. Oggi #usaledueruote va in quella direzione.
Le associazioni di categoria, che in queste ore si sono aggiunte all’interminabile elenco di settori in crisi che hanno fatto richieste a Palazzo Chigi, nelle parole del presidente Magri non si fanno peraltro troppe illusioni sull’arrivo di dosi massicce di incentivi a dare ulteriore impulso al rilancio: “la sensazione che abbiamo è che più che supporti a settori industriali, le risposte possano arrivare alle industrie stesse”.
Rispetto al realismo peraltro resta la speranza che almeno le opzioni meno onerose per i bilanci dello Stato, come quelle riguardanti la micromobilità, possano essere prese in considerazione: magari cominciando dal bonus fino a €500 per biciclette e monopattini elettrici, che sembra convincere il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli.