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Debutta in Norvegia l’offerta di auto elettriche BYD

Alla crisi sul mercato cinese, il gruppo di Shenzhen risponde cercandosi sbocchi in Europa; si parte dal SUV elettrico Tang EV600 con batteria da 82,8 kWh di capacità

Ancora adesso per molti BYD più che una realtà industriale è una curiosità statistica, anche per tanti che si occupano di mobilità elettrica. E questo nonostante prima del lancio della Model 3 fosse il gruppo che ha preceduto Tesla come leader globale delle vendite di auto elettriche.

La spiegazione tutto sommato è semplice: se in Italia e in Europa si possono già vedere nelle strade gli autobus elettrici BYD, settore nel quale resta in vetta alle vendite globali, non è così per le automobili. Finora. Le cose stanno infatti per cambiare e non è una voce: c’è la conferma ufficiale.

Il gruppo, noto anche per aver convinto un investitore con tante stelle quanto un ristorante pluri-premiato dalla guida Michelin come Warren Buffett, ha dato molteplici segnali di saper diversificare, incluso lanciando prima degli altri una produzione di materiale sanitario nel bel mezzo della pandemia.

Per il lancio nella Vecchia Europa già entro la fine del 2020 la società di Shenzhen ha scelto il mercato più maturo, quello della Norvegia, e la scelta del modello è caduta sul crossover BYD Tang EV600, in pratica l’alto di gamma rispetto ai modelli compatti più graditi in Cina come Yuan EV e Qin EV.

Si tratta di un SUV lungo 4,87 metri e con una autonomia (misurata con standard NEDC e quindi destinata a scendere in versione WLTP) di 520 chilometri, supportata da una grande batteria con capacità di 82,8 kWh.

La Tang, che al contrario delle Tesla o della famiglia ID Volkswagen non ha un pianale dedicato alla versione elettrica, è costruita su una piattaforma modulare che prevede anche versioni a benzina e ibrida ricaricabile.

In Cina sono commercializzate una versione a trazione anteriore con 180 kW di potenza e una con due motori e trazione integrale da 360 kW; nel secondo caso si perdono circa 20 chilometri di autonomia.

In Cina i prezzi della Tang EV600 inclusi i sussidi partono da 260.000 yuan, poco meno di €34.000. Il direttore della divisione europea Isbrand Ho ha confermato che oltre alla Norvegia, che servirà come un test di marketing in real time, BYD pensa a esordire anche in altri paesi. Inoltre accanto al SUV elettrico ha intenzione di proporre anche un furgone ed un camion da 19 tonnellate ed un mezzo d’opera, tutti elettrici.

L’apertura di un mercato europeo è una possibilità alternativa ai partenariati con Daimler e Toyota per trovare sbocchi ad una produzione che è ripresa in modo quasi regolare dopo la crisi sanitaria ma che trova difficoltà nel mercato cinese. Su base annua nel primo trimestre le vendite sono scese del 48% a 61.273 consegne (inclusi i veicoli non elettrici).

Nel primo trimestre gli utili BYD si sono ridotti a 112,6 milioni di yuan (poco meno di $16 milioni) dai 749,7 milioni dello stesso periodo del 2019, mentre i ricavi sono calati del 35% a 19,68 miliardi di yuan. Per l’effetto della riduzione degli incentivi statali e locali all’acquisto delle auto elettriche, i profitti del 2019 si erano già ridotti del 42% a fine anno.

Credito foto di apertura: ufficio stampa BYD Europe