AUTO

PSA e Renault ottimiste sugli obiettivi di emissioni 2020

I due gruppi transalpini ora si smarcano da chi vorrebbe rinviare quei traguardi di emissioni decisivi nello spingere tutte le case a lanciare un’offerta elettrica sostanziale

È passato poco meno di un mese dalla lettera che l’associazione europea di settore ACEA ed altre della filiera auto hanno inviato alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per segnalare il rischio di danni irreversibili alla manifattura delle quattro ruote come possibile conseguenza delle multe previste per chi incorrerà nel mancato rispetto dei limiti prefissati sulle emissioni (limiti entrati in vigore il 1 gennaio).

All’epoca la mancanza di risolutezza nelle richieste di rinvii o eliminazione dei provvedimenti aveva fatto ipotizzare che l’ACEA non fosse così compatta nelle sue istanze. Il gruppo BMW, in effetti lo aveva evidenziato già con una propria nota ad inizio aprile.

Ora tocca ai gruppi PSA e Renault, che si fanno a loro volta avanti per sottolineare che no, loro non pretenderanno alcun rinvio delle norme sulle emissioni 2020 di CO2 (da alcuni addetti ai lavori riassunti nella sigla CAFE).

I vertici dei gruppi transalpini sono convinti di poter rispettare gli obiettivi 2020 per le rispettive flotte, che includono veicoli convenzionali, elettrici, ibridi e ibridi ricaricabili, come hanno confermato poche ore fa il direttore finanziario PSA Philippe de Rovira e la direttrice ad interim (in attesa dell’arrivo di Luca De Meo a Boulogne-Billancourt) Clotilde Delbos.

Al sito specializzato transalpino Autoactu.com de Rovira ha dichiarato: “valutiamo che la nostra situazione in materia di CO2 sia un vantaggio competitivo. Anche con una parte del diesel molto più debole, e nel nostro planning abbiamo conservato un’ipotesi del 10%, saremmo stati conformi nel primo trimestre”.

Renault, che secondo la stampa giapponese non sarebbe lontana da un accordo per rafforzare la collaborazione con Nissan e Mitsubishi proprio sui modelli elettrici e sulla dispendiosa guida autonoma, a sua volta ha confermato i piani precedenti.

“Non chiediamo né modifiche né rinvii di sorta agli obiettivi CAFE per il 2020″, aveva detto la settimana scorsa Clotilde Delbos, che in Renault è ai vertici del settore finanziario. “Pensiamo che coi lanci prossimi venturi pronti all’esordio saremo in una buonissima posizione per raggiungere il nostro obiettivo CAFE negli anni 2020 e 2021“.

Sul mercato del nuovo francese fin dall’inizio dell’anno si erano visti gli effetti massicci della nuova e ricca offerta elettrificata in particolare per PSA, ma anche per Renault, con le versioni a zero emissioni affiancate dall’uscita di nuove versioni ibride nel corso del 2020.

Alla fine di gennaio le immatricolazioni francesi erano passate ad una media di 96 grammi di emissioni di CO2 al chilometro, da mettere a confronto con un obiettivo previsto dalle norme europee di 95 grammi/km.

Si sono riflessi nei dati gli effetti della nuova offerta, specie quella di modelli come la 208 al 100% elettrica e le nuove versioni ibride ricaricabili PSA. Un fenomeno non solo nel mercato dell’Esagono: in Italia la nuova auto del Leone tutta elettrica è stata finora consegnata in 640 unità (malgrado parte di marzo con le concessionarie chiuse) su un totale di 6.528 modelli 208 immatricolati.

Le Peugeot consegnate in totale nel primo trimestre 2020 in Italia sono 22.542: a fronte del pacchetto di e-208 c’è stato anche un totale di 716 ibride plug-in. Dove l’offerta non mancava sembrerebbe che, almeno prima della crisi sanitaria, lì stesse orientandosi anche la clientela. Su 1.400 DS consegnate in Italia, 330 erano le ibride ricaricabili.

Le consegne hanno modificato la quota sostenibile all’interno della flotta. Come hanno spiegato i manager della finanza PSA, per la conformità ai traguardi di emissioni 2020 ritengono che occorra una quota del 3% di vendite di elettriche e del 4,8 di ibride ricaricabili.

Le quote di vendita di veicoli elettrificati necessarie per raggiungere gli obiettivi di emissioni di CO2 della flotta in Europa nel 2020/21 (credito grafico: Ricerca e Sviluppo PSA su dati EXANE)

Questa quota salirà nel 2021, al 4,4% e al 7,4% per i due segmenti. Una crescita di cui non spaventarsi in condizioni normali, ma che ora dovrà fare i conti come ogni attività con i postumi della crisi sanitaria.

Credito foto di apertura: maison-vignaux/Continental Productions via ufficio stampa Citroën Italia