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Una dote di 45 km d’autonomia solo elettrica per l’ammiraglia Audi

Svelati i nuovi listini delle Audi A8 ed S8: sui modelli ultra-luxury di Ingolstadt disponibili versioni ibride ricaricabili e mild a 48volt (sparito invece il Traffic Jam Pilot)

Un’ammiraglia non è il primo modello che viene in mente per aumentare la soglia di sostenibilità di una gamma. Invece le case premium su questo segmento contano eccome. Audi con le ultime versioni ora disponibili anche in Italia, vuole rendere anche il top di gamma più efficiente. Con più decisione nel caso della A8, molto più timidamente nel caso della S8.

Le due versioni A8, normale e a passo lungo, come annunciato lo scorso ottobre avranno a disposizione anche una batteria di trazione di piccole dimensioni e un motore elettrico a magneti permanenti sincroni. Questo porterà il nuovo modello ibrido plug-in ad una potenza complessiva di 449 cavalli e 700 Nm di coppia, disponibile fin dai 1.250 giri.

Al motore sei cilindri tre litri da 340 cavalli ne è stato abbinato uno elettrico da 136, che recupera energia nelle decelerazioni fino a 0,3g incanalandola in una batteria da 14,1 kWh composta da 104 celle pouch.

L’autonomia massima che consente di fare a meno del propulsore convenzionale sarà di 45 chilometri per l’ammiraglia a passo normale e un chilometro meno per quella a passo lungo. L’avvio avverrà in modalità elettrica, mentre il motore termico interverrà successivamente e solo schiacciando intensamente il pedale dell’acceleratore.

Il cliente avrà a disposizione tre modalità di gestione dell’energia: con priorità alla trazione elettrica, al risparmio di energia o all’integrale conservazione dell’energia delle celle per fasi successive del viaggio.

Purtroppo non è prevista per ora una soluzione che passi automaticamente alla propulsione a zero emissioni nelle zone da salvaguardare, a cominciare dai centri monumentali che caratterizzano centinaia di nostre città e paesi.

La ricarica della batteria di trazione si potrà effettuare dalle colonnine pubbliche con la potenza massima di 7,4 kW, il che comporta 2,5 ore di tempo per la ricarica al 100%. Da una presa di corrente domestica da 230V ne occorreranno 6,5.

La più performante versione S8, che dispone di un motore otto cilindri biturbo da 571 cavalli e 800 Nm di coppia non avrà una versione ibrida ricaricabile ma una meno efficiente, dal punto di vista della produzione di emissioni, soluzione mild hybrid a 48 volt.

Il che in termini di emissioni significa che mentre la A8 3.0 TFSI e quattro tiptronic è stata omologata con valori di 60 grammi di CO2 a chilometro, questi per la S8 salgono a 260 g/km. I prezzi della A8 versione normale partono da €108.850 e da €116.150 per quella a passo lungo, mentre il listino della S8 inizia da €118.400.

L’uscita dell’ultima versione dell’ammiraglia dei quattro anelli l’abbiamo trovata particolarmente interessante come termometro delle priorità delle case nel corso degli anni. Per essere più chiari: oggi nelle note stampa si parla con particolare enfasi di emissioni e autonomia in modalità elettrica.

Quando è stata presentata la precedente A8 nel 2017, si parlava soprattutto se non quasi esclusivamente di guida autonoma, di sensori e computer che avrebbero reso superflui gli esseri umani. Il che non vuol dire che chip e software non siano più di attualità.

Oltre ai sistemi di connettività, sulle A8 ed S8 troverete fino a 38 sistemi di assistenza alla guida, che oggi sono però meno valorizzati nella comunicazione. I pacchetti City e Tour sull’ammiraglia Audi integrano funzioni note come adaptive cruise control, active lane assist e traffic jam assist.

Sistemi ADAS avanzati che coadiuvano il cliente in accelerazioni e frenate e soprattutto nel traffico in colonna che (il lockdown essendo la vistosa eccezione) sono state l’abituale croce del traffico urbano.

Nonostante i cartellini del prezzo da ammiraglia di Audi A8 ed S8 ne facessero oggetti ideali per proporre sistemi radicalmente innovativi, la frenesia della guida autonoma a tutti i costi sembra essere ormai passata.

Quando era stata presentata la quarta generazione di ammiraglie Audi, nell’autunno 2017, le note ufficiali scrivevano: “con l’Audi AI Traffic Jam Pilot, la Casa dei quattro anelli presenta il primo sistema al mondo che rende possibile la guida altamente automatizzata di Livello 3 (SAE). L’auto assume il controllo della guida fino a una velocità di 60 km/h in presenza di code o rallentamenti in autostrada. In queste situazioni, il conducente deve semplicemente essere pronto a intervenire per riprendere il controllo della guida nel caso in cui il sistema lo inviti a farlo”.

Al Traffic Jam Pilot occorreva però superare le procedure e i termini di omologazione di molti diversi mercati globali e per questo Audi già allora metteva in guardia che sarebbe stato introdotto gradualmente in base alle disposizioni di legge dei vari paesi.

Visto a tre anni di distanza, si era trattato comunque di una fuga in avanti. Anzi, più che una fuga in avanti di una controffensiva di una marca nota per l’attitudine all’innovazione contro l’invasione dei gruppi vecchi e nuovi della Silicon Valley nel settore automotive, da Tesla a Google.

Quando l’allora amministratore delegato Rupert Stadler aveva presentato la sua A8 self-driving a Barcellona in uno sfarzoso evento con 2.000 invitati da tutto il mondo, il corrispondente europeo di Automotive News Nick Gibbs aveva scritto di come Stadler fosse attirato dalla cultura del rischio delle potenziali rivali californiane.

Finendo così per decidere di tentare di far avanzare la tecnologia prima che ad esser pronti fossero contesto e legislazione. Quel tentativo sembra essere una cosa del distante passato, a cui appartiene l’allora numero uno Audi. Le stime attuali indicano come probabile che l’automazione avanzata appaia in concreto su auto passeggeri da metà di questa decade, iniziata così male.

Quella controffensiva tuttavia non è stata del tutto tempo perso, né i soldi sprecati. Specie in modelli dal cartellino del prezzo così elevati come l’ammiraglia Audi ha creato un contesto per far funzionare molto meglio tutti i dispositivi di sicurezza, nel caso della A8 grazie al “cervello” racchiuso nella centralina zFAS.

All’epoca del lancio era ritenuta la scheda più avanzata della sua classe, e ancora oggi è lo snodo da cui passano i dati che viaggiano avanti e indietro da cinque radar, sei telecamere, dodici sensori a ultrasuoni e un LiDAR.

Se non è stato sufficiente un arsenale di quel genere per trasformare in realtà un’auto in grado di guidarsi autonomamente senza interventi umani forse questo era il segnale che ha fatto decidere a Ingolstadt di puntare sull’elettrificazione per portare più innovazione alla sua ammiraglia.

La batteria della nuova versione ibrida plug-in dell’ammiraglia Audi A8 disporrà di 8 moduli contenenti ciascuno 13 celle pouch da 37Ah (credito immagine: ufficio stampa Audi AG)
Credito foto di apertura: ufficio stampa marca Audi/VW Group Italia