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I sogni svaniti di Ginevra: DS Aero Sport Lounge

PSA sembra aver deciso che la sua marca premium è in grado di misurarsi con Tesla nel segmento dei SUV elettrici, e non risparmia alcuno sforzo per convincerci

Per sfidare Tesla nel segmento dei SUV elettrici di lusso, là dove Elon Musk aspetta a pié fermo col suo Model X, la strada giusta può essere proporre un modello altrettanto imponente e rispondere al minimalismo californiano con una generosità di tratti e spunti che rischia di sopraffare l’attenzione di chi guarda, come in un interno rococo?

Le dimensioni, per cominciare: la marca premium PSA di recente ha dimostrato, presentando la sua berlina di lusso (anche ibrida plug-in) DS9 E-tense, di non aver timore dei centimetri. È infatti lunga 4,93 metri.

Passando dalle berline ai SUV, in DS Automobiles ritengono che non sia un male se crescendo l’altezza da terra la lunghezza arrivi a misurare cinque metri. Si tratta del valore di questo dato in un’Audi Q7 oppure, per tornare là dove abbiamo iniziato, di quello di una Tesla Model X.

Il neonato concept DS Aero Sport Lounge è quindi davvero un bébé di cinque metri e che appena lanciato il primo vagito dichiara 680 cavalli al 100% elettrici o, se preferite le cifre rotonde, 500 kW.

La batteria che supporta questa cavalleria la casa del gruppo PSA sostiene abbia beneficiato dell’esperienza della marca nelle competizioni di Formula E. Ha una capacità di 110 kWh e annuncia una autonomia superiore a 650 chilometri.

Visto che abbiamo cominciato a fare confronti con Tesla, con la quale DS Automobiles in Formula E non può misurarsi perché i californiani questa categoria non la degnano, passiamo alle performance.

Il DS Aero Sport Lounge sarebbe in grado di superare la prova da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi. Sarà un caso, ma è un decimo più veloce del tempo necessario alla più sportiva delle versioni Model X. E non è solo coi numeri che questo concept si fa notare.

Il muso, che troviamo molto riuscito, sfoggia una calandra del tutto trasformatasi in schermo ed in grado di integrare tutti i sensori di cui i sistemi ADAS attuali e quelli futuri a guida autonoma possono servirsi.

I fari, che riprendono splendidamente il motivo del marchio della casa con sfaccettature da pietra preziosa, sono una eccellente dimostrazione del potenziale e della flessibilità dei LED Matrix. Le prese d’aria laterali sono integrate in modo proporzionato e credibile (per un’auto elettrica).

Forse per segnare il terreno rispetto alle ambizioni di altre marche PSA (e FCA) nel segmento dei grandi SUV elettrici, dal muso in poi la silhouette della DS Aero Sport Lounge tende a intimorire. Ha linee sfaccettate, scolpite, una cintura altissima e superfici laterali affusolate fino all’arroganza, che non sarebbero fuori posto neanche in un velivolo da combattimento.

I cerchi da 23 pollici sembrano destinati ad accentuarla, quella sensazione di prosperità di tratti e di forme. Nel gruppo PSA peraltro non ci si dimentica mai dell’aerodinamica ed ecco che questo aspetto viene sottolineato anche all’occhio inesperto con colori a contrasto e spazio alla battaglia tra superfici lucide, vetrate ed opache per catturare l’attenzione.

Anche gli interni sono una cascata di dettagli che dimostrano una febbre creativa riversata da designer e stilisti in questo concept. In particolare ci piace che si tenti un percorso opposto a quello della moltiplicazione degli schermi.

Bello che la plancia ripeta l’operazione di rivoluzione del muso, con la console che integra tutto quello che serve fino a smaterializzarlo, mentre il concetto di head-up display rimanda al parabrezza l’essenziale. Sensori e ultrasuoni, chip, software sono al lavoro per trasformare in realtà i comandi gestuali.

Quasi nessuno sarebbe così temerario da aspettarsi di vedere presto su modelli di produzione DS tutta insieme questo festival di tecnologia e di concetti, che già in un concept sono tanto numerosi da rischiare l’overdose.

Curiosamente esaminando le foto dei dettagli dei particolari e i video già disponibili ci si accorge che è difficile trovare un particolare che non piaccia o tout court desti ammirazione. Ma il concept che a Ginevra nessuno ha potuto vedere ha messo più carne al fuoco di quanta avesse osato il concept DS X E-tense, che pure guardava al distante 2035.

Saremmo molto, molto contenti se la casa francese li trasferisse un po’ alla volta nella produzione; ma senza avere fretta di strafare, che alla resa dei conti è il peccato di cui si macchia il DS Aero Sport Lounge.

Credito foto di apertura: ufficio stampa DS Automobiles