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Perché le auto elettriche Kia per l’Europa avranno un binario privilegiato

Coi limiti attuali della filiera delle batterie e le restrizioni entrate in vigore sulle emissioni di CO2, ogni e-Niro ed e-Soul venduta in Europa vale doppio di una in U.S.A.

Di solito Electrek è una testata da consultare per cercare le ultime notizie su Tesla, ma per una volta una sua anteprima arriva riguardo ad un altro marchio. Si tratta di Kia Motors, che ha confermato di dare la priorità all’Europa nel 2020 per i suoi modelli elettrici sacrificando l’altro grande mercato occidentale, gli Stati Uniti, almeno per l’anno in corso.

Questa scelta ponderata (ovviamente precedente ai potenziali imprevisti legati all’emergenza sanitaria che oltre alla Cina ha toccato anche proprio la Corea del Sud e ora oltre all’Italia minaccia il resto del Vecchio Continente), è stata fatta orientandosi con due “fari”.

Da un lato concentrare in un solo mercato l’offerta riduce i problemi potenziali di fornitura di celle per il costruttore coreano. Dall’altro la politica commerciale per quest’annata molto particolare è quasi ingabbiata dai paletti collocati in Europa coi nuovi limiti sulle emissioni di gas clima-alteranti.

Questo significa che, malgrado la vivace richiesta americana confermata dal manager Steve Kosowski ad Electrek, le auto elettriche Kia immatricolate in Europa non accontentano solo il cliente dei singoli modelli consegnati, aiuteranno anche il gruppo a raggiungere obiettivi di emissioni dell’intera flotta che fanno evitare multe.

E questo vale in particolare nel 2020, visto che per il varo del meccanismo detto dei super-crediti quando si faranno i conti delle emissioni complessive della flotta una Soul o una Niro a zero emissioni varranno il doppio, ma solo per il bilancio 2020 delle auto elettriche Kia.

Si tratta di una scelta che anche altri costruttori hanno già dovuto fare. Ad esempio Mercedes-Benz che, afflitta da problemi di consegna di celle per le batterie dei SUV EQC prodotti a Brema, ha deciso di consegnarli soltanto in Europa per quest’anno, dando l’arrivederci al 2021 agli americani eventualmente interessati.

Con la conferma che anche Kia Motors ha preso questa strada (altri probabilmente si adegueranno) l’assetto del mercato americano delle auto elettriche ed ibride plug-in appare destinato a diventare ancora più Tesla-dipendente.

Secondo i dati globali appena diffusi dal ZSW (l’istituto di ricerca del Baden-Württemberg sulle energie rinnovabili) in America alle 361.300 auto elettriche del 2018 hanno fatto seguito solo 329.500 lo scorso anno.

Grazie all’imminente inizio delle consegne del crossover Model Y è possibile che nel 2020, economia permettendo, i totali tornino a crescere, ma appare scontato che la quota di veicoli elettrici dei grandi gruppi globali, e forse la sola Porsche, casa di un settore di nicchia, vedrà variazioni percentuali significative.

Secondo Kosowski, per tornare alla situazione Kia, sapere che i fornitori di celle connazionali saranno in grado di garantire solo 3.000 per modelli destinati al Nord America significa che tutte le carte saranno giocate sul crossover e-Niro, malgrado nella clientela la marca abbia riscontrato interesse anche per la spigolosa e-Soul.

Con queste premesse il contributo immediato maggiore all’avvio del Piano S, delineato dai top manager corani durante l’Investor Day dello scorso gennaio, che dovrà portare a lanciare 11 auto elettriche al 100% entro metà decade e 125.000 immatricolate, fuori dall’Asia per quest’anno proverrà dall’Europa.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Kia Motors UK