AUTOMAZIONE

Toyota investirà $400 milioni nella startup sino-americana Pony.ai

Fondata nel 2016 da scienziati provenienti dai big dei motori di ricerca Google e Baidu, Pony.ai sta sviluppando progetti di guida autonoma avanzata sui due lati del Pacifico

Toyota Motor Corp. ha investito $400 milioni in un nuovo round di finanziamenti (che è stato chiuso con un totale di $462 milioni) che concerne la società dei sistemi di guida autonoma avanzati Pony.ai. La startup cinese e il gruppo auto nipponico sono partner dallo scorso anno, e la scelta di Toyota di dare ulteriore fiducia all’azienda contribuisce a portarne la valutazione a oltre $3 miliardi.

L’amministratore delegato James Peng è stato intervistato in un programma televisivo di Bloomberg, e si è detto contento che i fondi “ci consentiranno di commercializzare veicoli a guida autonoma più velocemente. Metteremo le risorse nella realizzazione della flotta”.

Attualmente Pony.ai ha due siti dove effettua test in California. È inoltre una delle sole cinque aziende che hanno già ricevuto dall’authority locale CPCU i permessi necessari a effettuare trasporto di passeggeri. Nella città di Irvine è attivo un progetto-pilota di servizio di robo-taxi su percorsi prestabiliti in collaborazione col gruppo Hyundai.

Ma l’intensificarsi della collaborazione con Toyota per arrivare a porre i sistemi su veicoli stradali non comporterà la fine della collaborazione alternativa coi coreani. Hyundai stessa ha in essere altri progetti alternativi condotti grazie a un robusto partenariato con Aptiv, e Pony.ai ha spiegato che Toyota non ha preteso l’esclusiva.

In effetti un aspetto interessante dell’assetto societario di Pony.ai è che l’azienda creata da scienziati provenienti da Google e Baidu ha un doppio assetto, americano e cinese. In Cina sempre con Toyota come partner sono iniziati test su strade aperte al pubblico a Pechino e Shanghai.

Il lavoro che in Cina viene condotto da Pony.ai per passarlo sulle auto stradali comporta la possibilità di raggiungere la commercializzazione a prezzi ragionevoli di sistemi di Livello SAE 3. Sulla popolarità e diffusione di questi dispositivi la potente authority NDRC (National Development and Reform Commission) ha appena ridimensionato le scadenze.

Se in precedenza i regolatori cinesi si attendevano per l’inizio di questa decade la disponibilità di queste tecnologie (in teoria già presenti sulle Audi A8, ma in realtà mai implementate sui mercati in cui le ammiraglie sono vendute per complicazioni normative), lunedì scorso la scaletta è stata rivista collocando il traguardo al più ragionevole, e fattibile, anno 2025.

Nella vecchia bozza creata dallo staff della NDRC nel 2018, gli esperti del governo di Pechino si erano arrischiati a indicare che quest’anno già il 50% dei veicoli venduti in Cina avrebbero potuto disporre di una tecnologia di guida autonoma di Livello 3 nella tassonomia SAE, definita anche automazione condizionale.

Un livello che in pratica avrebbe permesso al computer di guidare sulla maggior parte dei percorsi, cittadini, stradali ed autostradali, con l’importante caveat che all’automobilista è richiesto di prestare attenzione per riprendere il controllo con un breve preavviso, molto inferiore al minuto.

Credito foto di apertura: sito web Pony.ai