Dal 1 marzo l’auto elettrica pagherà il parcheggio, terminata la ricarica
Per prevenire affollamento ed attese eccessive per le ricariche, Enel X inizierà a far pagare i minuti di sosta alle colonnine a chi non stacca le prese entro mezz’ora
Tra venerdì ed il fine settimana gli automobilisti che utilizzano abitualmente le colonnine Enel X (e quelli che le usano saltuariamente) hanno ricevuto un messaggio di posta elettronica con l’aggiornamento di termini e condizioni di utilizzo dell’app JuicePass per la ricarica dei veicoli elettrici e plug-in, che entrerà in vigore a decorrere dal 1° marzo 2020.
È opportuno che chi si sta convertendo all’auto con la presa, o chi la usa già da tempo, ne sia consapevole perché cambierà un aspetto importante della fase di ricarica: quello dei minuti di sosta alle colonnine in cui è permesso lasciare l’auto parcheggiata liberamente a fine operazione.
Il punto rilevante è il 5.2 delle “Condizioni Economiche”: “nel caso di utilizzo di talune Stazioni di Ricarica Pubblica espressamente segnalate sull’App, sarà addebitata al Cliente una somma per la mancata rimozione del connettore dalla presa della stazione di ricarica entro i 30 (trenta) minuti successivi al termine della sessione di ricarica del veicolo”, recita il comma.
“Tale somma verrà addebitata al Cliente per ogni minuto successivo al trentesimo dopo il termine della sessione di ricarica, e fino al momento in cui il connettore viene rimosso dalla presa utilizzata”. Quello che cambia in altri termini è che il cliente dovrà gestire la ricarica in modo da non intralciare il flusso di altri automobilisti in attesa di ricaricare.
Questo probabilmente implica tutte le postazioni più popolari per la clientela. La norma, che indica talune stazioni di ricarica pubblica, potrebbe non essere applicata a punti di appoggio in aree rurali, dove l’afflusso sia sporadico. Il problema poi non pare nemmeno porsi nel caso delle rare colonnine ultra-veloci, come quelle Ionity di cui Enel X è partner, che supportano i lunghi itinerari.
Invece dove la misura sarà applicata e per evitare oneri tariffari sarà necessario lasciare il parcheggio entro trenta minuti dalla fine dell’operazione (il cliente riceverà anche un messaggio al riguardo dall’app Enel X) saranno in vigore orari differenziati in base alla postazione.
Ovvero: per le colonnine fast da 50 kW di potenza l’obbligo di spostare l’auto sarà valido 24 ore, anche perché si tratta spesso di colonnine poste su grandi assi viari. Una politica più malleabile è prevista per le postazioni standard, come quelle fino a 22 kW che sono molto diffuse in città come Roma (nella foto) o Firenze.
Dove si ricarica collegando l’auto elettrica ad una presa Mennekes o Tipo 3a sarà necessario rimuovere l’auto nell’orario compreso tra le 8:00 e le 22:00. Per essere più chiari: collegando l’auto di sera alla presa che si trova sotto al condominio non occorrerà svegliarsi alle 04:00 del mattino per spostarla.
In Italia non ci sono attualmente i problemi di affollamento alle colonnine che si cominciano già a vedere in Norvegia oppure in Olanda. Peraltro la recente impennata di immatricolazioni di auto elettriche lascia immaginare che, specialmente in alcune aree metropolitane, non manchi molto ai primi casi in cui anche gli automobilisti italiani che guidano veicoli a zero emissioni locali dovranno pazientare.
Questa misura appare orientata a cercare di anticipare la soluzione di questi problemi. Finora per chi guida un’auto elettrica la scarsità di postazioni è stata in alcuni casi una giustificazione a usare la colonnina anche come parcheggio.
Sapendo di dover pagare dal trentunesimo minuto dopo la fine della ricarica, da un lato l’automobilista sarà incentivato a lasciare spazio ad altri. Inoltre quando comincerà ad esserci più scelta tra postazioni di ricarica, il che in qualche caso si verifica già, il cliente potrà essere indotto a scegliere la ricarica più lenta.
In un grande centro commerciale ad esempio, chi ha in programma di fare la spesa ed andare dalla parrucchiera, fermandosi circa tre ore, sarà incoraggiato a ricaricare alla colonnina a bassa potenza, che necessita proprio di quel tempo, lasciando le prese rapide a chi ha fretta o a chi magari è atteso poi da una lunga percorrenza. Se gli automobilisti delle auto elettriche si daranno una mano non sarà certo un danno.