Tagli Daimler: Ola Källenius si appresta a passare dalle forbici alla scure?
Indiscrezioni su altre misure di austerità in Daimler: sarebbero in vista ulteriori tagli all’organico e sarà sfoltita l’offerta di alcuni modelli di fascia alta, ad alto margine ma a rischio sanzioni per i livelli di emissioni elevate
Secondo quanto riferito poche ore fa dal quotidiano finanziario Handelsblatt le misure di austerità intraprese dal gruppo Daimler saranno ancora più rigide di quanto previsto in precedenza. La riduzione di organico sarebbe superiore del 50% ai 10.000 anticipati finora.
Tra pre-pensionamenti, scivoli e lavoro part-time i vertici di Stoccarda vorrebbero arrivare a un risparmio di €1,4 miliardi. Un importo che peraltro al Capital Market Day dello scorso novembre era stato definito raggiungibile già con il massiccio taglio di 10.000 unità.
Il report del quotidiano tedesco anticipa, o forse cerca di mitigare, l’effetto-choc del contenuto della conferenza stampa annuale che domani attende il numero uno Daimler Ola Källenius.
Altre misure potrebbero riguardare attività non core, come ad esempio il tentativo di cedere la maggioranza del polo dell’innovazione berlinese Lab1886.
Domani Källenius dovrebbe anche annunciare una razionalizzazione della gamma della stella a tre punte. Tra i sacrificati alcuni modelli di lusso come la Classe S Cabrio e la Classe S Coupé.
Un altro aspetto interessante riguarda i modelli sportivi. La CLS e la AMG GT 4-door sarebbero unificate in un nuovo coupé a propulsione elettrica. La Classe B come la conosciamo si avvia alla fine, con il suo spazio in questa fascia di prezzo colmato da un crossover.
Pochi giorni prima delle indiscrezioni di Handelsblatt le mosse Daimler erano state anticipate dal corrispondente tedesco di Autocar. Greg Kable ipotizzava 32 nuovi modelli tra convenzionali e con la presi in uscita entro il 2022.
In particolare cinque sarebbero i modelli elettrici puri, il risultato principale di circa €10 miliardi di investimenti. Alle versioni di produzione dei concept EQA ed EQS si affiancheranno relativamnte presto anche EQB, EQE ed EQG.
EQA, che uscirà dalla fabbrica di Rastatt, avrà uno stile riconoscibile come affine al SUV EQC, ma con dimensioni e powertrain tutti suoi. Sarà basata sulla seconda iterazione della GLA, e con batteria ed autonomia in grado di competere con le Volkwagen ID.3 dalle più alte prestazioni.
EQS secondo Autocar sarà la prima Mercedes-Benz ad utilizzare la piattaforma MEA dedicata ai veicoli elettrici, con una batteria con capacità di 100 kWh ed autonomia WLTP di 700 chilometri. Quando Kable ha descritto queste future caratteristiche tecniche non aveva ancora accennato alla possibilità che su questa base siano incanalati sia modelli standard sia modelli AMG ad alte prestazioni, ma adesso proprio questo sembra stia per succedere.
Che siano sacrificati dei modelli luxury come il cabrio ed il coupé Classe S può sembrare sorprendente per un marchio come Mercedes-Benz, specialmente considerato che su questo genere di modelli finora poteva contare su alti margini.
Ma dal primo gennaio, entrati in vigore nell’Unione Europea i nuovi limiti alle emissioni, a quei margini vanno ora sottratte le sanzioni per chi sfora il target di 95 grammi di CO2 per chilometro. E i due modelli oggi sono omologati rispettivamente con emissioni minime di 199 e 183 grammi di CO2 a chilometro.
I costruttori premium, che fino al 31 dicembre 2019 potevano considerare interessanti modelli luxury anche dalle tirature limitate per i loro margini, da quest’anno non hanno quindi più di fronte le stesse regole di un tempo.
Quando si tratta di emissioni, i generalisti hanno altri problemi coi veicoli convenzionali rispetto a quelli premium: ovvero che modelli “cittadini” o comunque da vendere a basso costo, possono rivelarsi non più competitivi, una volta aggiornati per non superare valori accettabili di emissioni.
Non è peraltro un problema che, anche in una fase di austerità, Daimler sperimenti con la sua gamma entry-level. Le trazioni anteriori, quali la CLA e la GLA conteranno sempre di più sull’aiuto dell’integrazione dei sistemi plug-in.
Pertanto anche quelle linee di produzione vederanno sempre più spesso uscire vetture con la stella a tre punte dotate di motori 1,3 litri turbo benzina affiancati da motori elettrici spinti da batterie da 15,6 kWh.