Aperto anche in Europa il libro degli ordini per le prenotazioni della Lucid Air
Occorrono €900 di deposito interamente rimborsabile per prenotare una berlina elettrica premium della marca californiana, per la quale è stato pubblicizzato un prezzo base di $60.000
Oggi i residenti interessati di 15 paesi europei, Germania, Olanda, Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia, Islanda, Spagna, Francia, Belgio, Regno Unito, Austria, Svizzera, Principato di Monaco e Italia hanno ricevuto comunicazione via e-mail che la startup americana Lucid Motors ha aperto anche il libro degli ordini del Vecchio Continente.
Il deposito integralmente rimborsabile è di $1.000 oppure €900 oppure 970 franchi svizzeri. In Europa peraltro il deposito darà sbocco a consegne che dovrebbero iniziare solo a partire dalla fine dell’anno prossimo. Gli interessati e fan della marca potranno vedere la versione definitiva della berlina di lusso Air ad aprile, mese nel quale il Salone Auto di New York appare destinato ad accogliere questa elettrica, ed altre, naturalmente. In quella sede probabilmente saranno anche resi noti i prezzi, ma da molto tempo l’azienda pubblicizza un prezzo base di $60.000.
L’azienda californiana ha avviato la costruzione del suo sito produttivo nella confinante Arizona: ad inizio dicembre è stato ufficialmente varato il progetto che nei pressi della città di Casa Grande vedrà sorgerà l’impianto che sfornerà i pezzi in cui saranno convertite le prenotazioni della Lucid Air.
Il primo investimento completato è di circa $300 milioni, ma si tratta solo di una prima fase: oltre alla berlina che mette nel mirino il mercato premium, l’azienda diretta dall’ex-Tesla Peter Rawlinson intende fare il proprio ingresso anche in altri segmenti.
Come è tipico delle startup dell’auto elettrica, anche i piani di Lucid Motors sono stati soggetti a ritardi, malgrado la situazione del supporto economico allo sviluppo sia stata tutt’altro che precaria, specie dopo l’ingresso del fondo sovrano dell’Arabia Saudita.
E tuttavia il piano steso nel 2017 che prevedeva una produzione di 10.000 auto già nel 2019 anche in questo caso è stato sforato. A ovviare a questi ritardi è stato chiamato l’ex-Audi ed ex-Tesla e Peter Hochholdinger, che era nell’occhio del ciclone a supervisionare la produzione della Model 3 nei momenti più complessi del lancio della linea del best seller della casa di Palo Alto.