OPINIONI

Quali sono le previsioni di vendita di auto elettriche “pure” sul mercato italiano 2020?

La media delle previsioni espresse dai giornalisti ed addetti ai lavori raccolte da AUTO21 è 17.415 (+64,80%) e fra dodici mesi potrete scoprire se il pronostico è altrettanto valido di quello sul 2019

Quasi esattamente un anno fa, avevamo interpellato un piccolo drappello di una decina di esperti e giornalisti specializzati per avere le loro anticipazioni sul mercato italiano delle auto elettriche, incuriositi da prospettive di crescita supportate da un lato dagli incentivi e da un lato dall’aspettativa di una più ampia offerta di modelli.

La crescita nel 2019 effettivamente c’è stata e col senno di poi particolarmente efficace si è rivelato il nostro mini-panel: a fronte di 10.566 immatricolazioni effettive comunicate il 2 gennaio scorso da UNRAE, la media di previsioni del nostro sondaggio è stata di 10.454 (e in due, Antonio Sileo e Stefano Panzeri, si sono avvicinati moltissimo al bersaglio anche nelle rispettive previsioni individuali: complimenti).

Dopo il successo della previsione del sondaggio 2019 ci abbiamo riprovato, e la composizione del panel è rimasta quasi identica alla precedente. Anzitutto la previsione media emersa, che anche questa volta non include ibride convenzionali ed ibride plug-in: la stima è 17.415 veicoli elettrici al 100% venduti entro il 31 dicembre, che corrisponderebbero ad una variazione percentuale annua di oltre il 64%. Ricordiamo che l’anno passato le immatricolazioni pure si sono tradotte in una crescita del 110% rispetto alle 5.012 del 2018.

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Il sondaggio 2020 ha espresso meno incertezza tra previsioni minime e massime: da 15.000 a 22.000, mentre nel 2019 l’oscillazione partiva da 5.250 per salire fino a 20.000. Vale la pena di osservare che la composizione del gruppo che ha fatto le sue previsioni non era a priori favorevole (o sfavorevole) all’auto elettrica; così, ad esempio, il comprovato ambientalismo di alcuni dei panelist non è andato di pari passo con numeri ottimistici espressi a priori.

Camillo Piazza, il coordinatore di “e_mob”, la Conferenza Nazionale della Mobilità Elettrica, ci ha detto: “a differenza dello scorso anno, dove ho indicato una previsione con un numero fisso, quest’anno ritengo che le auto immatricolate possono essere intorno a 15.000 unità se non ci sarà nessuna misura economica suppletiva. La previsione sale a 18.000 unità se qualche altra regione copiasse quello che ha fatto la Lombardia, che ha concesso un contributo suppletivo”.

Il traguardo più ottimistico per l’anno appena cominciato sarebbe un ulteriore raddoppio dei volumi. A considerare plausibile questo scenario vi sono esperti come Gian Primo Quagliano (che domani presenterà all’Hotel Westin di Milano le previsioni 2020 del suo Centro Studi Promotor, appuntamento su cui torneremo presto) e il direttore di InfoMotori Carlo Valente.

“Dopo il raddoppio delle vendite nel 2018 e 2019 è facile prevedere la stessa situazione per il 2020 puntando quindi a raggiungere almeno 20.000 unità di auto elettriche in Italia”, ci ha detto il collega veneto (che è stato tra i primi clienti Tesla nello Stivale).  “Lo stesso risultato del 2019 è da considerarsi notevole considerando i ritardi di moltissimi lanci e la scarsità di prodotto disponibile presso le concessionarie: il mercato italiano poteva avvicinarsi già nel 2019 alle 20.000 unità che avevo previsto, tanto che gli stessi incentivi statali non sono stati esauriti!”

Pierluigi Bonora, che negli ultimi anni ha animato il ForumAutoMotive per sviscerare da quel punto di osservazione tutti gli aspetti della mobilità, pensa che l’esito “dipende da come saranno fatti passare i messaggi sulle incentivazioni statali e locali. Se passeranno con forza, riducendo di molto i prezzi ancora elevati delle vetture elettrificate, si andrà incontro a un aumento importante, soprattutto nelle grandi città oggetto di limitazioni sempre più frequenti. Penso che da un +100% in su rispetto al 2019 possa essere ragionevole”.

Secondo Antonio Sileo, editorialista della Staffetta Quotidiana, che lo scorso anno aveva previsto correttamente una crescita del 103% “le vendite di autovetture solo elettriche sono certamente destinate a crescere a ritmo sostenuto anche nel 2020: incentivi, anche regionali oltre al confermato bonus e all’aumentata offerta paiono senz’altro condizioni sufficienti, anche se non tali da, scommettere, su un nuovo raddoppio delle immatricolazioni”.

Dario Pennica, che oltre a scrivere di auto da qualche lustro è anche il co-fondatore con Gaspare Borsellino dell’annuale manifestazione palermitana No Smog Mobility, è tra i partecipanti al sondaggio che suggeriscono di non perdere di vista i gusti del pubblico dei privati: “la stragrande maggioranza dei clienti privati resta fedele ai motori termici, al più rivolgendosi alle ibride i cui numeri (più che le percentuali) diventano sempre più interessanti”.

E continua: “le elettriche al 100%  invece pur aumentando considerevolmente in termini percentuali rimangono una nicchia dove il numero dei clienti privati è minimo. Per tali ragioni, e nell’attuale quadro di carenza di infrastrutture (che costituiscono il vero freno soprattutto nel meridione d’Italia), ritengo che stimare un incremento superiore al 50% nell’anno appena iniziato sia verosimile”. 

Che il grimaldello per scardinare l’apatia del mercato delle auto elettriche rappresentato nel 2019 dagli incentivi possa nel 2020 assumere la forma di un’offerta vivace lo pensano tutti, come conferma Valente: “la stessa offerta finalmente si caratterizza da modelli del segmento B e C, ben più vicini alle nostre esigenze con offerte rateali molto aggressive.  Gruppo PSA e Volkswagen saranno i nuovi protagonisti al pari della Smart disponibile dal 2020 unicamente in versione elettrica, senza trascurare Tesla Model  3 e soprattutto la prossima crossover Model Y”.

Il successo però appare ancora precario se l’elevata domanda può rischiare di trasformarsi in un boomerang, come ci ha ricordato Sergio Troise, che dell’auto è cronista (e a volte storico) sulle pagine del Messaggero e del Mattino: “i numeri potrebbero ridursi in caso di esaurimento o riduzione degli incentivi (con la politica non si sa mai), di ritardi sul lancio commerciale di numerosi modelli annunciati dalle Case, e di mancato potenziamento della rete infrastrutturale per le ricariche.”

Stefano Panzeri, che su testate tra le quali AlVolante ed InSella segue giorno per giorno la mobilità sostenibile, segnala anche un’altro aspetto da tenere d’occhio che potrebbe limitare le immatricolazioni: “l’entrata in vigore nel 2021 delle più restrittive norme europee sulle emissioni, che probabilmente tramuterà molti ordini 2020 in consegne dell’anno nuovo. Rimane l’incognita delle immatricolazioni aziendali, le più cospicue, ma nel complesso credo che il mercato si possa attestare poco sopra le 15.000 unità”.

Inutile dire che a gennaio 2021 torneremo sull’argomento per tirare le somme di un’annata che non possiamo che augurarci positiva per i modelli di auto più sostenibili, ringraziando i colleghi che hanno voluto condividere coi lettori di AUTO21 le loro opinioni, gli amici che hanno partecipato esprimendo solo la previsione senza commenti e infine chi non ha fatto in tempo a inviarci la previsione prima della chiusura di questo pezzo.

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Credito foto di apertura: ufficio stampa Daimler AG