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Per un giorno a Bruxelles si parla solo francese (per lo meno negli stand del Salone Auto)

Il tris di ibride ricaricabili francesi a Bruxelles negli stand del Salone che ha aperto oggi comprende: Citroën C5 Aircross Hybrid, Renault Clio E-tech e Captur E-tech Plug-in

Lo sappiamo: nel titolo abbiamo un po’ esagerato. Siamo anche consapevoli che, stretti tra belgi di lingua francese e di lingua fiamminga, dai loro connazionali chi abita nella capitale non sia considerato “metà e metà”. Piuttosto, come si dice da quelle parti: “bruxellois, c’est une autre race“. E resta il fatto che il solitamente placido Salone di Bruxelles questa volta offre tre novità interessanti e tutte di marche transalpine.

La C5 Aircross Hybrid, che ha avuto una lunga incubazione considerato che il concept era stato presentato al Salone di Parigi del 2018, è il modello che con questa lunga rincorsa è ben qualificato a fare da battistrada ai sei modelli elettrificati della gamma Citroën previsti in arrivo nel corso del 2020, l’anno nel quale la marca vuole rendere i veicoli a basse emissioni accessibili a tutti.

Il C5 Aircross Hybrid costruito a Rennes al motore benzina PureTech abbina un motore elettrico da 80 kW che porta la potenza totale a 168kW (225 cavalli) con 320Nm di coppia. Sappiamo che questa versione potrà spingersi fino a 55 chilometri solo contando sulla propulsione elettrica grazie alla batteria da 13,2 kWh.

Per chi non avesse tempo di cercare i dati tecnici del concept, sottolineiamo che tra il Salone di Parigi 2018 e quello di Bruxelles 2020 ci sono stati progressi che fanno bene alla sostenibilità: a quel Mondial de l’Auto si faceva riferimento ad un impiego ibrido con consumi di 2 litri/100 km ed emissioni di 49 g CO2/km; ma la clientela potrà contare su consumo con ciclo WLTP  partire da 1,4 litri per 100 chilometri ed emissioni limate a 32 grammi di CO2 per chilometro.

Sulla C5 Aircross Hybrid non saranno certo messe in secondo piano le classiche doti di comodità e dinamica della marca francese, supportate da sospensioni Progressive Hydraulic Cushion e da sedili (che altro potevano essere?) Advanced Comfort. La Francia non sarà la Silicon Valley, ma su questa Citroën la clientela potrà contare uno dopo l’altro 19 dispositivi, non tutti di serie, di assistenza alla guida.

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Attribuiscono a Renault la maggioranza tra le nuove ibride ricaricabili francesi a Bruxelles la Captur E-tech Plug-in (a sinistra) e la Clio E-tech, originale esempio di ibrido “seriale-parallelo” messo in campo dai tecnici della casa della Losanga (credito immagine: Renault Marketing 3D­Commerce, via ufficio stampa Renault)

Al popolare crossover in versione ibrida ricaricabile basato sulla piattaforma PSA EMP2, la rivale Renault replica negli stand della rassegna belga con una doppia presentazione di auto che ospitano celle nei loro pianali: la compatta Clio 5 e il mini-SUV Captur 2. La marca della Losanga tiene così fede ai propri piani di elettrificazione dei best seller della gamma annunciati al Salone Auto di Francoforte lo scorso autunno.

Delle tre francesine che fanno il loro debutto in versione definitiva a Bruxelles la Clio 5 sarà la sola a non avere una presa sulle fiancate o sul muso. Si sapeva che avrebbe esordito in versione ibrida da marzo dello scorso anno, quando aveva fatto il suo debutto al Salone di Ginevra e le prime saranno disponibili sui principali mercati europei da primavera inoltrata.

La Clio E-Tech conterà su un motore benzina 1,6 litri da 91 cavalli di origine Nissan, adattato a coesistere per l’occasione con due motori elettrici, uno dei quali uno starter-generatore che sarà impegnato essenzialmente nelle partenze, dalla potenza di 35 kW (per un totale complessivo di 140 cavalli) ed una batteria con capacità di 1,2 kWh.

I tre motori elettrici si alternano o affiancano nelle varie situazioni dinamiche che il veicolo dovrà affrontare: Renault infatti ha scelto una via a metà strada tra l’ibrido più diffuso (parallelo) scelto da Toyota e il seriale adottato dai cugini Nissan nelle versioni ePower e l’ha battezzata ibrida seriale/parallela.

Per l’occasione è stata realizzata una trasmissione manuale a quattro rapporti elettroattuata e senza frizione per gestire propulsione convenzionale ed elettrica. La nota stampa diffusa oggi non indica ancora le distanze massime percorribili solo in propulsione elettrica nei vari casi esemplari.

Secondo il costruttore però il cliente in uso urbano potrà impiegare in città la soluzione a zero emissioni locali per circa l’80% del tempo di guida, con due modalità alternative di recupero dell’energia analogamente alla proposta della maggioranza delle auto elettriche pure.

Mancando la frizione ci si mette in movimento con lo spunto del motore elettrico e, mentre la velocità in modalità solo elettrica non supererà i 75 km/h, secondo Renault le emissioni in ciclo urbano saranno del 40% inferiori alle cugine termiche, mentre nel ciclo misto con valori di 100 grammi di CO2 per chilometro percorso.

Anche la Captur 2 elettrificata si avvarrà dei frutti delle tecnologia E-tech, ma nel caso del popolare mini-SUV Renault ha deciso di partire proponendo una soluzione ibrida ricaricabile, pertanto la clientela si familiarizzerà con prese e colonnine. In questo caso al 1,6 litri benzina e ai due motori elettrici si affiancherà una batteria di maggiore capacità: 9,8 kWh.

Grazie all’energia di quei moduli l’autonomia della vettura dell’Alleanza franco-giapponese è di 50 chilometri, che salgono a 65 se si considera lo standard WLTP per l’impiego urbano. I 160 cavalli della Captur E-tech Plug-in si trasformano dal punto di vista delle emissioni in 32 grammi di CO2 per chilometro percorso, con percorrenze di 100 chilometri che richiedono 1,5 litri di carburante.

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Il nuovo mini-SUV Renault Captur E-tech Plug-in sarà commercializzato in Francia a maggio 2020 e a metà anno nei principali mercati auto d’Europa (credito foto: Additive/Maground via ufficio stampa Renault)

Credito foto di apertura: Agniesszka Doroszewicz/ Continental Productions via ufficio stampa Citroën Communication