Il lunghissimo anno delle fabbriche di auto elettriche e di batterie che abbiamo alle spalle
Il radicale rinnovamento della manifattura auto e dei suoi componenti nel 2019 ha toccato un numero crescente di gruppi e siti produttivi: qui mettiamo sul taccuino quelli fondamentali
Nell’anno che si è appena concluso, le vendite globali di auto potrebbero essersi ridotte di circa 3 milioni di unità: il calo più marcato dai tempi della Grande Recessione. E negli ultimi dodici mesi sono stati numerosi anche i segnali di tagli ad organici ed impianti da parte di grandi gruppi: Daimler, Ford, General Motors, Volkswagen. A differenza del passato, però, nella maggior parte dei casi questa volta sembrano almeno mirare a difendere l’opportunità di investimenti nei nuovi settori. Se i nuovi settori saranno in grado di giustificare tanta fiducia, lo si potrà forse meglio comprendere ripercorrendo a ritroso i momenti più importanti del 2019 per le manifattura delle auto elettriche.
^^^^ DICEMBRE ^^^^
Fabbriche batterie // Tesla // Reno (USA)
Quasi a chiudere in bellezza un 2019 che era stato al contrario ricco di contrasti col partner di lunga data Tesla, Panasonic conferma che la capacità della Gigafactory 1 specializzata nelle batterie potrà aumentare presto dagli attuali 35 GWh a circa 54 GWh. Il potenziale produttivo dell’impianto sviluppato insieme alla casa di Elon Musk e fornisce celle e pacchi per Model 3 e modelli di fascia alta è stato fortemente rallentato, spiega la casa giapponese, da problemi di organico. Ormai però è giunto al termine il lungo addestramento dei nuovi assunti destinati a lavorare alle celle agli ioni di litio: a fine 2019 lo staff è arrivato al livello di 3.000 persone addette alle linee e circa 200 tecnici specializzati provenienti dal Giappone.
Fabbriche auto elettriche // Tesla // Shanghai (CHN)
Nella Gigafactory costruita a tempo di record nella zona franca di Lingang, la controllata cinese inizia a consegnare le prime Model 3 e come tradizione della marca i primi quindici pezzi sono andati ai dipendenti che li avevano ordinati. L’annata 2019 eccellente per le consegne in Cina malgrado la generale stagnazione, ha visto peraltro Tesla contare quasi esclusivamente su auto importate dalla California: 24.589 nei primi undici mesi. La fabbrica di Shanghai almeno per fine 2019 e prima parte del 2020 sembra destinata ad avere ruolo di sito di assemblaggio. Man mano si aggiungeranno nuovi reparti in grado di contribuire alla produzione si affrancherà dalla sede americana, anche per i pacchi batterie di celle Panasonic, integrati da celle prodotte localmente da CATL e LG Chem.
Fabbriche auto elettriche // Daimler /// Untertürkheim (D)
Daimler e i Consigli di Fabbrica trovano un accordo che rende possibile per la sede di Untertürkheim accogliere anche la linea di produzione dei motori elettrici per la gamma EQ. L’avvenire dell’impianto sulle rive del fiume Neckar che produceva motori diesel appare più roseo grazie alle linee dei motori elettrici che si aggiungono alla produzione di pacchi batterie. Il progetto sarà completato entro fine 2020, inserendosi in una rete globale di nove impianti del gruppo Daimler distribuiti su sette sedi che si allargano in tre continenti. Il gruppo della stella a tre punte investirà oltre un miliardo di euro in questo piano.
Fabbriche auto elettriche // FCA // Mirafiori/Melfi (I)
Il ministero dello Sviluppo economico destina 27 milioni di euro agli stabilimenti FCA di Melfi, Orbassano e Mirafiori per lo sviluppo e la produzione di veicoli a motore ibrido ed elettrico nell’ambito di un accordo tra ministero, regioni Basilicata e Piemonte, Invitalia e gruppo italo-americano. Gli investimenti totali per i tre stabilimenti salgono a 136,6 milioni di euro entro il 2022, e contribuiranno a riassorbire i lavoratori in esubero (3.458) e a 100 nuove assunzioni a Melfi, dove andrà in produzione la Jeep Compass in versione ibrida. Altri 37,9 milioni di euro sono investiti in progetti su powertrain elettrici da svilupparsi nei centri ricerche FCA.
Fabbriche auto elettriche // Lucid Motors // Casa Grande (USA)
Il 2 dicembre viene inaugurato l’impianto in Arizona nel quale Lucid Motors costruirà la sua berlina di lusso Air a partire da fine 2020. Nella fabbrica, che avrà un organico di circa 4.800 persone, saranno investiti inizialmente circa 700 milioni di dollari, parte del flusso di denaro ottenuto da investitori globali, tra i quali il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. A dirigere la startup è l’ex-capo progetto della Tesla Model S Peter Rawlinson, mentre alla guida dell’impianto sarà Peter Hochholdinger, un ex-uomo Audi che ha passato i due complicati anni di messa a punto della linea della Model 3 proprio con la casa californiana.
Fabbriche auto elettriche // Polestar // Luqiao (CHN)
A inizio dicembre nella recentissima fabbrica aperta a Luqiao si producono i primi pezzi di pre-produzione della Polestar 2, nuova berlina elettrica con 408 cavalli di potenza e 500 chilometri di autonomia. Si tratta del primo modello che uscirà da questo impianto per il marchio premium inventato dal gruppo Geely attingendo a piene mani dal know-how Volvo Cars in questo sito. La coupé sportiva ibrida ricaricabile Polestar 1 sta invece uscendo da un altro impianto cinese, a Chengdu. Per il mercato occidentale i primi arrivi previsti della Polestar 2 sono per la metà del 2020.
^^^^ NOVEMBRE ^^^^
Fabbriche auto elettriche // Renault // Flins (F)
Da una fabbrica sempre più riservata alla produzione elettrica, considerato il trasferimento della linea Clio 5, a fine novembre esce la Zoe numero 200.000, una delle prime della nuova generazione. Con circa 725 prodotte giornalmente nel 2018 dall’impianto sulla Senna erano uscite circa 50.000 citycar francesi. I 237 ettari dell’impianto, che danno lavoro a circa 4.400 persone, nel corso della pausa estiva erano stati interessati da una pioggia di cantieri grandi e piccoli (140), necessari per ospitare nel sito la più recente versione della Zoe.
Fabbriche di auto elettriche // Volkswagen // Chattanooga (USA)
Poco sottolineato rispetto all’apertura della produzione a Zwickau e alla pre-produzione di Anting, anche la sede americana Volkswagen ha iniziato quest’anno la conversione alla produzione elettrica. Per la sede di Chattanooga in questo mese sono iniziati i primi lavori di aggiornamento per quello che sarò l’hub americano della manifattura elettrica per il gruppo di Wolfsburg. Gli investimenti necessari ammonteranno a circa 800 milioni di dollari e in Tennessee nasceranno altri 1.000 lavori collegati alla nuova linea, che diventerà operativa nel 2022 con un SUV basato sulla piattaforma MEB, mentre la ID.3 non risulta destinata a fare la sua comparsa in America.
Fabbriche auto elettriche // Volkswagen // Zwickau (D)
Dopo circa 400 unità di pre-produzione costruite, il 4 novembre a Zwickau, con una inaugurazione festeggiata anche dalla cancelliera Angela Merkel, si mette in movimento anche la linea della ID.3 di serie. Nel sito completamente rinnovato a partire da inizio 2018, nasceranno dopo le ID.3 First Edition molti dei 33 modelli previsti sulla piattaforma modulare elettrica MEB. Una piattaforma che per uscire dalle linee ha richiesto investimenti per 1,2 miliardi di euro, circa tre quarti dei quali già effettuati al momento dell’inaugurazione. L’investimento strategico grazie ai primi riscontri del lavoro di 8.000 dipendenti e 1.600 robot appare subito riuscito perché (oltre a confermare la possibilità di arrivare a 1.500 unità prodotte al giorno) Volkswagen a fine dicembre anticiperà i piani strategici di sue anni: il milione di elettriche prodotte è atteso a fine 2023 anziché nel 2025.
^^^^ OTTOBRE ^^^^
Fabbriche batterie // FCA /// Mirafiori (I)
Il 22 ottobre, durante la visita all’impianto del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, FCA conferma che realizzerà a Torino nella prima parte del 2020 anche un centro di assemblaggio di batterie. Per mettere in assetto di marcia il nuovo “Battery Hub” FCA investe circa 50 milioni di euro, e aggiunge altro tassello alla propria strategia di mobilità elettrica che nel corso del 2019 la vede protagonista di alcuni accordi sul fronte dei servizi legati all’elettrificazione, tra i quali uno con Terna sulla tecnologia V2G che riguarderà proprio Mirafiori.
^^^^ SETTEMBRE ^^^^
Fabbriche auto elettriche // FCA // Pomigliano (I)
Più che alle auto elettriche per Pomigliano d’Arco per il momento il gruppo FCA guarda alle ibride: in Campania il rinnovo della cassa integrazione straordinaria anticipa l’adeguamento delle linee a nuovi prodotti, con un miliardo di euro circa investiti nell’opera di rinnovamento. Il C-UV Alfa Romeo Tonale prevederà, nella prima metà del 2021, anche una versione ibrida ricaricabile, e anche per la Panda nuova generazione sarà prevista una nuova generazione ibrida, due annunci che assicurano la continuità produttiva a lungo termine di un impianto che attualmente ha un organico di circa 4.500 persone. Le notizie di inizio settembre non confermano ancora l’impianto di destinazione, dal 2022, del B-UV Alfa Romeo full electric che resterà uno dei pochi modelli dell’ultima generazione della gamma FCA a non essere stato assegnato ad un impianto, prima della conferma della fusione col gruppo PSA.
Fabbriche auto elettriche // Porsche // Zuffenhausen (D)
A poche ore dalla presentazione mondiale viene inaugurata la produzione della Taycan, prima elettrica del cavallino rampante di Stoccarda. 320 invitati scoprono un impianto carbon neutral rinnovato in modo radicale in meno di 48 mesi dalla presentazione del progetto Mission E al Salone Auto di Francoforte 2015. Sul modello elettrico la casa ha investito oltre 6 miliardi di euro (entro il 2022), per il solo rinnovamento dell’impianto occorrono circa 700 milioni di euro, che salgono a un miliardo se si include il reparto carrozzerie condiviso con la linea della 911. L’organico necessario per mettere in strada le nuove Taycan è di 1.500 persone, tutte appositamente addestrate e preparate per rispondere alla sfida della tecnologia a zero emissioni locali. Per loro subito un’alto grado di impegno: per il 2020 i vertici Porsche viste le prenotazioni che si trasformano in ordini a ritmo sostenuto hanno confermato la produzione di 20.000 unità.
Fabbriche batterie // Volkswagen // Salzgitter (D)
Il 6 settembre Northvolt e Volkswagen oltre ad annunciare il varo della joint venture atteso dopo l’annuncio dell’accordo siglato a giugno, hanno confermato che i lavori della nuova fabbrica partiranno già nel 2020 e che la produzione iniziale è prevista per fine 2023 o l’inizio dell’anno seguente. La capacità iniziale prevista di 16 GWh all’epoca dovrebbe essere circa la metà del livello raggiunto dalla Gigafactory che il partner svedese sta realizzando in patria.
La scelta del gruppo tedesco di Salzgitter come sito produttivo è andata a seguire a ruota la concentrazione in quella sede della divisione Volkswagen Group Components. Dal 1 gennaio 2019 questo è un brand a tutti gli effetti diretto da Thomas Schmall, che riferisce nel board a Stefan Sommer, responsabile della catena della fornitura.
^^^^ AGOSTO ^^^^
Fabbriche auto elettriche // BMW // Dingolfing (D)
Presso il FIZ BMW (il centro ricerca ed innovazione) di Dingolfing inizia la produzione dei circa 100 prototipi iNext che precederanno il modello di serie, in commercio dal 2021. Poche settimane dopo il gruppo bavarese preciserà anche l’entità dell’investimento per adeguare il suo impianto più grande in Europa allo sviluppo e produzione del nuovo modello: circa 400 milioni di euro. Nella linea di montaggio si mette a punto anche una nuova tecnica di assemblaggio delle carrozzerie studiata per mettere insieme alluminio ed acciaio: rotary bonding. La linea flessibile consentirà di alternare iNext, Serie 5, Serie 7 e Serie 8.
Fabbriche auto elettriche // VOLKSWAGEN/SAIC // Anting (CHN)
Se Tesla in Cina si dimostra una lepre nell’aprire le fabbriche per le auto elettriche i partner Volkswagen e SAIC non sono da meno con l’impianto di Anting, nella zona di Shanghai. A circa un anno dalla posa delle fondamenta per la sede destinata solo ad elettriche della piattaforma MEB inizia la pre-produzione dei primi prototipi. Passeranno ancora quattordici mesi, fino ad ottobre 2020 perché le prime ID destinate alla clientela reale comincino ad uscire da questo impianto. La capacità a regime per uno dei due partenariato “elettrici” Volkswagen in Cina, l’altro è con FAW e riguarda una fabbrica che aprirà a Foshan, sarà di circa 300.000 pezzi l’anno.
^^^^ LUGLIO ^^^^
Fabbriche auto elettriche // FCA // Mirafiori (I)
L’11 luglio, cogliendo l’occasione dell’installazione del primo robot Comau nella nuova linea esattamente 120 anni dopo la fondazione della FIAT, l’AD Pietro Gorlier conferma che Mirafiori è stata scelta per costruire la prossima 500 BEV. Il compleanno (l’80° dell’impianto) porterà ad aumentare l’organico del centro di eccellenza del settore elettrico da 260 a circa 1.200 persone, che lavoreranno ad un nuovo modello che sarà sfoggiato al Salone Auto di Ginevra 2020 e (si saprà sei mesi dopo) entrerà in produzione il 4 luglio 2020. L’investimento di circa 700 milioni di euro in Mirafiori porterà a regime ad una produzione di 80.000 nuove citycar a zero emissioni l’anno.
^^^^ GIUGNO ^^^^
Fabbriche auto elettriche // PSA // Trémery (F)
L’Industrial Day è l’occasione per il gruppo PSA per presentare l’innovazione al lavoro negli impianti delle marche collegate. Delle linee viene vantata la flessibilità, che consentirà a Poissy come a Vigo o Trnava di montare auto convenzionali accanto a quelle elettriche o ibride. Ma alcune fabbriche vengono rinnovate in modo più radicale per le nuove istanze: a Trémery, abituale impianto di motori termici in Lorena, da novembre 2019 iniziano ad uscire dalle linee motori elettrici per tutte le marche. Saranno 120.000 nel 2020 e 180.000 nel 2021, ed equipaggeranno tutta l’offerta PSA: Peugeot e‑208 ed e-2008, DS 3 Crossback E-Tense ed the Opel Corsa-e. L’obiettivo a regime della fabbrica nata da una joint venture nel 2017 con Nidec Leroy-Somer è ancora più ambizioso, perché sfiorerà il milione di pezzi l’anno. Visto che allora non si parlava ancora di fusione con FCA, forse il gruppo italo-americano si rivelerà il prossimo grande cliente del sito in cui lavorano circa 4.000 persone.
^^^^ APRILE ^^^^
Fabbriche batterie // Daimler /// Untertürkheim (D)
L’amministratore delegato Daimler uscente Dieter Zetsche posa la prima pietra di una nuova fabbrica di batterie ad Untertürkheim, una delle sedi storiche care alla marca della stella a tre punte. L’impianto si aggiunge al primo centro di competenze sulle batterie in attività a Kamenz, in Sassonia, e sarà completato entro la fine del 2020. Daimler ha deciso di accogliere nell’area metropolitana di Stoccarda tre fabbriche di batterie: uno è presso Sindelfingen, gli altri due sono siti satellite collegati alla sede di Untertürkheim: Brühl ed Hedelfingen.
^^^^ FEBBRAIO ^^^^
Fabbriche auto elettriche // BMW /// Dingolfing (D)
Nell’impianto contrassegnato 02.20 della sede bavarese, da questo mese è in corso l’espansione ed adeguamento per accogliere, oltre al sito di assemblaggio delle batterie destinati a modelli elettrificati di tutti gli impianti del gruppo, anche la quinta generazione di powertrain eDrive per ibride ed elettriche pure. A Dingolfing il gruppo BMW ha assegnato anche le competenze globali per i motori elettrici e trasmissioni, e a regime per questo settore è previsto che ci sia uno staff di circa 2.000 dipendenti, dai 600 che erano impegnati in queste attività fino all’anno precedente. La quinta generazione eDrive inizierà ad entrare in produzione a fine 2019.
^^^^ GENNAIO ^^^^
Fabbriche di batterie // Daimler // Jawor (PL)
Aperto come fabbrica di motori, prevalentemente quattro cilindri, nel sito polacco di Jawor Daimler ha deciso di investire anche in un nuovo impianto di batterie, uno della rete di fabbriche necessarie ad equipaggiare dieci modelli della famiglia EQ in arrivo entro il 2022. La fabbrica polacca distante circa 100 chilometri dal confine tedesco con le nuove finalità assegnate vedrà anche espandersi di circa 300 unità il proprio organico.
Fabbriche auto elettriche // Tesla // Shanghai (CHN)
L’inizio di gennaio nella zona franca di Lingang avviene la posa della prima pietra della Gigafactory Tesla in Cina, a pochi mesi di distanza dall’accordo trovato con le autorità e finanziatori di Shanghai a luglio dell’anno precedente. Elon Musk in questi giorni incontra anche il premier Li Keqiang, che garantisce appoggio alla prima società occidentale ad aprire una fabbrica di auto senza soci locali. Sarà di parola: a Tesla verrà concesso molto in campo burocratico, come l’inclusione nelle liste dei sussidi, i veicoli ammessi all’elenco di quelli raccomandati, e la rinuncia all’obbligo di montare batterie nazionali sulle Tesla per mantenere i sussidi per la clientela, almeno fino a quando la filiera di fornitura non sarà in grado di soddisfarla con prodotti cinesi. Con questi supporti la costruzione della Gigafactory volerà, tanto che a fine anno in effetti saranno consegnate le primissime Model 3 assemblate localmente.