Renault raggrupperà tutte le filiali dei servizi di mobilità e digitali nella divisione Renault M.A.I.
La casa francese crea una filiale specificamente concentrata sulla mobilità per sviluppare le acquisizioni già compiute negli ultimi anni che vanno dallo sharing ai servizi simil-Uber
In Italia non è forse l’attività più conosciuta della marca Renault, ma la casa della losanga da tempo si è affacciata su quelle che sono le attività della nuova mobilità. Così a Renault ormai già fanno capo, ad sempio, il ride hailing (ovvero un servizio taxi in stile Uber) sotto il marchio Marcel, e il car sharing che in patria si chiama Moov’in Paris e invece a Madrid Zity. Mettere piede nel settore innovativo per scoprirne pregi e difetti è continuato in molteplici iniziative, legandosi o acquisendo startup più o meno note.
Oggi una nota stampa conferma la decisione di raggruppare e razionalizzare queste attività sotto una nuova divisione che è stata battezzata Renault M.A.I. (un acronimo che in francese suona bene perché richiama il primaverile mese di maggio ma sta in effetti per Mobility as an Industry).
A dirigerla, il presidente Thierry Bolloré ha deciso di chiamare André Molinié, proveniente da esperienze in Lagardere e in Deloitte e già membro del comitato di direzione dell’azienda. Avrà come obiettivo creare nuove sinergie fra le varie realtà, chiarificare l’offerta esistente e dove opportuno crearne di nuova.
Per Renault M.A.I. i poli di interesse sono anzitutto sui servizi di trasporto che afferiscono alla mobilità “dal punto A al punto B“, alternativa individuale o per piccoli gruppi di persone e destinata a cercare un pubblico prevalentemente urbano, con gli attuali marchi Marcel, Zity e Moov’in Paris.
Per tutti, considerata la crescita della quota di vetture elettriche nella gamma Renault, si proporrà il tema della quota di auto a zero emissioni, che già ora è ben rappresentata dalle Zoe che fanno capo al servizio Marcel.
Ma Renault ha anche intenzione di potenziare il know-how che ha acquisito nei servizi digiitali. Con Karhoo è già in grado di proporre agli utilizzatori, come avviene per alberghi o voli aerei, alternative di prezzo su tragitti e corse in numerose città europee ed extra-europee. La società nata come startup offre già il servizio alla clientela delle ferrovie SNCF proponendo servizi pre- o post-treno.
Un ulteriore sbocco di attività riguarderà per Renault M.A.I. servizi per le collettività, a breve termine magari anche in sintonia con player del trasporto pubblico come Transdev o Keolis o più a medio o lungo termine in alternativa a altre offerte più aggressive e concorrenziali, come quelle di una Uber o una Waymo. Oggi i gruppi americani della “mobilità come servizio” puntano in alcuni mercati urbani al car pooling ma saranno soprattutto protagonisti con la futura proposta di robotaxi quando la tecnologia e la legislazione saranno più favorevoli.
Specialmente nell’ultimo caso, dove appare la tecnologia più complessa, ai traguardi si affiancano percorsi lunghi e con investimenti in alcuni casi molto onerosi. Così Molinié ha dichiarato al quotidiano finanziario Les Echos che se oggi Renault M.A.I. è una filiale al 100% in mano alla casa auto, in futuro sarà aperta a ingressi nel capitale di nuovi partner.
Nella mobilità autonoma, come noto l’Alleanza franco-giapponese, pur attraversata dai travagli successivi all’aprirsi del caso-Ghosn non ha perso tempo ad aprire una collaborazione proprio con la leader del settore dell’automazione nella guida Waymo: chissà che proprio la divisione del colosso Alphabet non venga corteggiata per prima per entrare nella nuova filiale.