INFRASTRUTTURA

Sono operative tutte le 200 colonnine fast EVA+ sui grandi assi viari

ENEL X (e gli austriaci di Verbund) hanno completato il programma di postazioni da 50 kW sostenuto dalla Commissione Europea e mirato alle auto elettriche impegnate in lunghi viaggi

Il ministro tedesco Olaf Scholz alla vigilia del Salone di Francoforte ha sostenuto pubblicamente che l’obiettivo del governo federale di 300.000 postazioni di ricarica pubbliche per auto elettriche previsto per il 2030 dovrebbe essere innalzato ad un milione.

Oggigiorno oltre Brennero il totale, pur rispettabile, di postazioni pubbliche è di poco superiore alle 17.000. Che ci sia insomma ancora strada da fare e molto da investire nell’infrastruttura ce lo ricorda una nota di ENEL X molto positiva, ma che indica numeri molto più piccoli di quelli a cui ambisce adesso una Repubblica Federale assorbitissima da una nuova sensibilità verde.

Perché la notizia di qua del Brennero è la conferma che adesso sono tutte attive le 200 colonnine fast EVA+, le stazioni di ricarica veloci da 50kW installate nell’ambito del progetto pan-europeo. Grazie ad una coppia di connettori per ciascuna colonnina assicurano 400 punti di ricarica disponibili per i clienti finali presso le principali strade a lunga percorrenza di Italia e Austria. Poche rispetto al milione che sogna il ministro Scholz, ma nella pratica fondamentali.

EVA+ (Electric Vehicles Arteries), un progetto europeo per lo sviluppo della mobilità elettrica nato nel 2016, prevedeva entro tre anni l’installazione di 200 infrastrutture di ricarica veloce, 180 in Italia e 20 in Austria, lungo le strade a lunga percorrenza extraurbane dei due Paesi.

Purtroppo in maggioranza sono “presso” (e in alcuni casi anche molto comode) ma non “dentro” alle autostrade, principalmente per la nota idiosincrasia del concessionario Autostrade per l’Italia all’apertura di spazi per il rifornimento delle auto a zero emissioni.

Il programma co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del “Connecting Europe Facility”, ha visto la collaborazione di Enel in qualità di coordinatore, con Verbund, principale utility austriaca, Smatrics, il più importante operatore austriaco di reti di ricarica, e il supporto di Renault, Nissan, BMW Group e Volkswagen Group Italia (con le marche Volkswagen e Audi).

Le prime trenta colonnine fast di EVA+ sono state attivate a ottobre 2017, e a gennaio 2019 ENEL X, che ha sviluppato e concluso i singoli progetti, aveva annunciato che il totale era salito ormai a 130.

Le postazioni a 50kW, sono di maggiore complessità e costo rispetto a quelle quick da 22 kW che sono molto diffuse incittà come Milano, Roma o Firenze. Ma su postazioni come quelle nate dal programma EVA+ che permettono di rifornire una batteria di media capacità all’80% in mezz’ora  la vita degli automobilisti a zero emissioni è indubbiamente più facile, visto che ogni stazione è compatibile con tutti gli standard internazionali delle prese previste nelle auto elettriche (escluso Tesla): CCS, CHAdeMO e tipo 2.

Le stazioni di ricarica veloci EVA+ in maggioranza sono finite in alcune regioni di più intenso attraversamento di flussi di traffico come Lazio, Emilia Romagna e Toscana, come indica la mappa EVA+ dell’utility italiana.

Può sorprendere, considerato che ENEL X a metà estate sottolineava il totale provvisorio di 6.659 colonnine installate in Italia, che in alcune regioni in cui la mobilità elettrica è già ben diffusa come Lombardia o Trentino-Alto Adige, le colonnine fast siano state collocate in numero esiguo. Ma occorre ricordare che localmente operatori dell’energia molto attivi si sono sostituiti al grande gruppo dell’energia.

La mappa indica la distribuzione regionale delle postazioni di ricarica veloce della rete EVA+; l’elenco non include colonnine di altri operatori o di ENEL X stessa fuori dai grandi assi viari (credito immagine: ENEL X)

Un tema che rimanda alla compatibilità tra le varie reti commerciali. Le reti di ENEL X e Smatrics sono interoperabili, il che semplifica la vita a chi usa, ad esempio in Italia la nuova app Juicepass per gestire le proprie ricariche. Altri clienti, ad esempio di app proposte da utility lombarde o sud-tirolesi, per il momento devono ancora scaricare app dei diversi operatori in base alla collocazione della postazione. 


Credito foto di apertura: AUTO21