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Mini Cooper SE svelata: l’elettrica pura di Oxford avrà 184 cavalli e 270 km di autonomia

Il primo dei 13 modelli al 100% elettrici che il gruppo BMW presenterà da qui al 2023 è la Mini con la quale la casa inglese imbocca decisa la svolta elettrica e tiene fede al concept di Francoforte

A poco meno di due anni dal debutto avvenuto in versione concept al Salone Auto di Francoforte 2017, oggi il Gruppo BMW ha scelto Rotterdam per rivelare (quasi) tutto della Mini Cooper SE, l’attesa Mini elettrica.

In una città fortemente orientata verso la nuova mobilità, e dove BMW ha già condotto interessanti progetti all’avanguardia che avranno sbocchi a lungo termine, Mini presenta una vettura la cui filosofia dovrà parte della sua strategia a lungo termine. E di quella del gruppo, più in generale.

L’impostazione del percorso verso l’elettrificazione per i marchi che fanno capo a Monaco sempre più chiaramente appare suddivisa tra auto elettriche pure per città e metropoli, con autonomia non straordinaria che anche (seppur non solo) per questo consentiranno di far tornare i conti, mentre per gli abituali clienti legati ai grandi chilometraggi c’è l’opportunità dell’ibrido plug-in, di cui BMW è diventata ormai la paladina tedesca e non solo.

Ma per quanto le versioni ibride ricaricabili Mini siano già un discreto successo, la grande curiosità oggi era per questo modello al 100% elettrico. Cooper SE riprende il filo di quella curiosa “falsa partenza” del 2010 che era stata la citycar elettrica Mini E, prodotta in pochissimi esemplari e con la quale la marca inglese (o il gruppo tedesco) non avevano avuto pazienza.

Dal prototipo di Francoforte Mini Cooper SE riprende la mascherina chiusa, i tratti di giallo sparsi (tra mascherina appunto, retrovisori e cerchi). Negli interni dotati di un abitacolo esclusivo va ad inserirsi uno schermo touch da 5,5″, mentre la presenza delle celle della batteria non intacca il volume del cofano: 211 litri, 731 se si coricano i sedili posteriori.

La Mini Cooper SE pesa 145 chili più della tre porte con cambio Steptronic, 1.365 in totale, distribuiti su un telaio modificato per alloggiare il pacco batterie ed un propulsore, quello della BMW i3S, che dispone di 184 cavalli e 270 Nm di coppia che consentono all’inglesina costruita ad Oxford di passare da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi e toccare una velocità massima di 150 km/h.

La batteria agli ioni di litio ha una capacità di 32,6 kWh: ovvero più simile a quella di rivali come la prima generazione Nissan Leaf o Renault Zoe che a modelli attuali più ambiziosi. Così l’autonomia di cui è accreditata si colloca tra i 235 e i 270 chilometri. Un po’ meno della BMW i3S, che arriva a 285 chilometri, e certo meno della i3 convenzionale con omologazione di 310.

Ma anche meno delle nuove rivali appena presentate: come Peugeot e-208 o Opel Corsa-e, che hanno batterie più grandi e autonomie fino a 330, 340 chilometri o della nuova versione di Renault Zoe che anch’essa con batteria di capacità maggiore sfiora i 350. Qui, ripetiamo, si tratta di capire il livello di prezzi che Mini vuole proporre per la propria elettrica.

In Gran Bretagna dovrebbe partire da £24.000, i prezzi che girano in dollari sono indicati a partire da $36.400, mentre in euro si parla di soglia dai 32.900 in su: con le infornate di novità che si susseguiranno da qui a primavera 2020 (quando uscirà la Mini Cooper SE) la soglia diviene importante, anche se le espressioni di interesse per questo modello sfiorerebbero già le 20.000 unità.

Così come importante resta la comodità delle ricariche: Mini promette una ricarica all’80% effettuata con potenza di 11 kW in due ore, mentre per arrivare al 100% ne occorreranno tre e mezzo. Se si utilizzerà una postazione da 50 kW, l’80% dell’energia dei pacchi batterie potrà essere ripristinato in 35 minuti.

Mini Elettrica 1


Credito foto di apertura: ufficio stampa BMW Group