INFRASTRUTTURA

Si è ormai “ritirato in campagna” il progetto sulle auto connesse mediante WiFi a corto raggio

La proposta del Commissario europeo uscente ai Trasporti Violeta Bulc ormai definitivamente bocciata, il che vuol dire strada libera al sistema concorrente basato sulle reti 5G

Tra poco le Commissioni Europee saranno rinnovate e, per quello che riguarda la capacità dei vari settori di arrivare a portare a termine progetti innovativi, ormai alla fine del mandato sono due quelli che spiccano per destino e futuro dalle differenti prospettive.

Maros Sefcovic, Commissario per l’Unione Energetica, ha spinto fortemente per la realizzazione di un progetto noto ormai come Airbus delle batterie che ha raccolto il consenso soprattutto di Francia e Germania ma che si potrebbe allargare anche presto a Spagna, Svezia e Polonia e che pare destinato a camminare sulle proprie gambe in tempi ragionevoli.

Molto meno fortunato il progetto della sua collega che ha rivestito la carica di Commissario ai Trasporti: Violeta Bulc sperava di lasciare l’incarico dopo l’approvazione del progetto sulle auto connesse basato sul WiFi a corto raggio.

Non è andata in questi termini perché lo scorso 4 luglio gli Stati membri hanno affondato il piano della Commissione Europea, che voleva avviare le auto connesse facendole appoggiare subito al WiFi basato sullo standard IEEE 802.11p, invece che attendere il dispiegamento della rete 5G, simile come sigla ma profondamente differente come infrastruttura.

Il Commissiario Bulc sollecitava invece i sostenitori del 5G a focalizzarsi sulle future auto a guida autonoma, lasciando subito libero di esprimersi il potenziale, soprattutto in termini di sicurezza, del WiFi a corto raggio sulle auto connesse.

A suo parere era ritenuta una scommessa l’affidarsi a una tecnologia che sarà sì un giorno capillarmente sul mercato, ma che al momento della deliberazione non aveva ancora prodotti in grado di essere messi alla prova su strada per decidere se impiegarli o meno.

Ad aprile il Parlamento di Starsburgo aveva votato a favore del WiFi a corto raggio, valutandolo più rapido e pratico da varare e meno costoso rispetto al 5G per consentire la comunicazione tra veicoli. 21 su 28 paesi dell’Unione Europea hanno invece deciso il contrario, Italia inclusa.

Come noto il WiFi aveva tra i suoi non numerosissimi sostenitori industriali in Europa Volkswagen e Renault oltre che la società olandese della tecnologia NXP. Il 5G, che trova una prima espressione nei dispositivi Qualcomm C-V2X, è stato scelto da PSA, BMW, Audi e Daimler, mentre Ford ha già iniziato a lavorare per schierare la prima versione su propri veicoli a partire dal 2021.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Robert Bosch Italia S.p.A.