Un nuovo trimestre record per Tesla sostenuto dalla domanda globale per Model 3
Nuovo primato stabilito nel periodo concluso a giugno con 95.200 Tesla consegnate: la quota 2019 promessa da Musk (360.000-400.000) appare però ancora fuori portata
Le consegne Tesla nel secondo trimestre 2019 sono state da record, come Elon Musk voleva e prometteva, ma occorreranno altri trimestri altrettanto e più straordinari per arrivare al totale indicato a inizio anno dai vertici della casa californiana per il 2019, collocati nella fascia tra le 360.000 e le 400.000 auto.
Per restare al brillante presente tuttavia, le 95.200 auto consegnate nel terzo trimestre, delle quali 77.550 Model3, rappresentano un primato ed hanno anche superato le aspettative delle previsioni della maggior parte degli analisti del settore. Così a risultati annunciati il corso azionario Tesla (che era sceso ieri dell’1,15%) nella fase after-hours è salito fino a sfiorare l’8%.
Il risultato del trimestre concluso a giugno supera di oltre 4.000 unità il record precedente della casa di Palo Alto: 91.000 auto consegnate negli ultimi tre mesi del 2018. La produzione totale ha raggiunto le 87.048 vetture, delle quali 72.531 Model 3 ed il restante modelli di fascia alta.
L’apertura nel corso del 2019 dei mercati europeo ed asiatico ha complicato il processo delle consegne con lunghi itinerari da percorrere per i modelli che escono dall’impianto di Fremont. Questo spiega il divario che può manifestarsi tra produzione e consegna effettiva, che è stato particolarmente impattante sui risultati deludenti del primo trimestre 2019.
Spronare la produzione e soprattutto chi della produzione si occupa sembra ancora una volta avere ottenuto risultati immediati per Musk, che da tempo sostiene e ribadisce che non c’è calo della domanda per le sue auto elettriche. Resta però il dubbio sulla effettiva domanda, specie per i modelli più costosi, le serie S e X, che ormai cominciano ad accusare il segno del tempo.
Nel frattempo la casa americana sta vivendo l’ennesima rivoluzione a livello manageriale, con tre dirigenti di alto livello che hanno lasciato l’azienda, tra cui Peter Hochholdinger, esperto di produzione proveniente da Audi e ora passato a Lucid Motors.
Quali che siano gli effetti sui risultati della produzione e vendite Tesla, non va dimenticato che anche con l’abituale raffica di sorprese, scandali, exploit, record e turnover, la casa californiana non è stata rallentata nella sua corsa al primato globale nelle auto elettriche: nel 2019 solo Model 3 e uno/due modelli cinesi si contenderanno la palma di veicolo elettrico più venduto al mondo, mentre per i costruttori generalisti entrare in competizione con cinesi e Tesla richiederà un paio di anni almeno.
Nell’ultimo trimestre, mentre i californiani consegnavano 95.200, rivali come General Motors in America hanno venduto 3.965 Chevrolet Bolt, e una marca premium come Audi 1.835 nuove E-tron: anche contando le auto immatricolate in Europa (o nel caso Bolt quelle in Asia) siamo ben distanti dai numeri Tesla.