POLICY

In Germania l’onda verde potrebbe aprire la porta a 50 misure per la mobilità sostenibile

Stanziamento di €1 miliardo per infrastruttura di ricarica, altrettanto per il trasporto pubblico urbano, IVA ridotta sui biglietti del TPL e incentivi raddoppiati sulle auto elettriche di prezzo sotto i €30.000

I risultati delle elezioni del Parlamento Europeo cominciano a far sentire i primi effetti sulle misure che puntano alla sostenibilità, dando più energia e determinazione a chi le sosteneva. In Germania, forse la nazione dove la nuova onda verde è stata più palese, questo ha fatto sì che ieri il ministro dei Trasporti Andreas Scheuer abbia proposto un pacchetto di provvedimenti che daranno più impulso alla mobilità compatibile con il contenimento delle emissioni clima-alteranti.

Il ministro, membro della conservatrice CSU bavarese, propone di raddoppiare i sussidi federali alle auto elettriche di prezzo inferiore a €30.000 da €2.000 a €4.000. L’allargamento dei benefici per le auto più abbordabili risponderebbe alla vecchia e non ingiustificata critica che l’auto elettrica sia solo per benestanti e con ogni probabilità allargherebbe la platea tedesca di chi può beneficiare di incentivi: a fine aprile arrivava a 75.000 il numero di acquirenti che aveva sfruttato i sussidi.

Inoltre ai mezzi che per destinazione d’uso percorrono molti chilometri come i taxi ed i veicoli commerciali leggeri, Berlino potrebbe garantire fino a €8.000 di incentivo federale (regioni e città possono aggiungere altri fondi). Altri benefici potranno interessare l’acquisto di vetture aziendali ad alta efficienza ambientale, mentre anche l’infrastruttura di ricarica non sarà dimenticata, con uno stanziamento di circa €1 miliardo.

Tra le 50 misure per la mobilità sostenibile che il governo intende attuare, c’è una riduzione dell’IVA sui trasporti pubblici dall’attuale 19% al 7% e uno stanziamento di un miliardo di euro per il rinnovamento delle infrastrutture dei servizi di trasporto urbani (inclusi sussidi per incrementare la quota di autobus a zero emissioni locali e fondi per le due ruote).

L’influenza del settore dei trasporti nel bilancio totale di CO2 generato nel paese oltre Brennero è del 18,5%, e l’obiettivo è di ridurre entro il 2030 l’impatto da 163 milioni di tonnellate a 95/98 milioni, per ottemperare agli impegni internazionali di protezione del clima.

Le misure che hanno nel mirino la riduzione dei gas serra saranno ulteriormente specificate in estate: a luglio dovrebbero essere definite misure sul controverso CO2 pricing. Il governo in questa fase sembra però voler preferire la carota al bastone per spingere privati ed imprese verso le scelte sostenibili.

Una scelta che gli ha attirato critiche proprio dai Verdi che, per bocca del capogruppo parlamentare Anton Hofreiter ha definito troppo lenti i progressi che le misure consentiranno. Tra le scelte auspicate da prendere entro il prossimo autunno secondo il partito ambientalista ci sono l’uscita dalla generazione di elettricità dal carbone, il passaggio più rapido ad una mobilità e ad una agricultura sostenibile, anche attraverso un prezzo per legge sulle emissioni di CO2.

Il ministro Scheuer peraltro non manca di risorse nell’immaginare le fonti di potenziali riduzioni di CO2: incluso trasporti via acqua e ferroviari. La sua apertura a più tecnologie probabilmente piacerà alla bavarese BMW, che propugna l’open technology nel procedere verso la sostenibilità, al contrario di quanto sostiene invece Volkswagen. Scheuer infatti si aspetta un aiuto anche da carburanti alternativi e dalla tecnologia dell’idrogeno.

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Sulla destra dell’infografica la riduzione in milioni di tonnellate di CO2 emessa che il ministro tedesco dei Trasporti Scheuer vorrebbe ottenere entro il 2030 in ogni settore (credito immagine: sito istituzionale BMVI)

Credito foto di apertura: sito web BVG Berlin