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A Shanghai Toyota svela la C-HR tutta elettrica, primo di dieci modelli in arrivo

La Toyota C-HR e la gemella Izoa saranno commercializzate a partire dal 2020 nel primo mercato auto globale, pilastri di una tattica anti-emissioni che comprende anche altri assi nella manica

Toyota si presenta puntuale all’appuntamento, anzi a due appuntamenti: quello immancabile col Salone Auto di Shanghai e quello con i limiti cinesi di emissioni che stanno creando il doppio effetto della moltiplicazione della gamma elettrificata e del moltiplicarsi degli accordi per scambiarsi i crediti tra chi ha tante elettriche nelle proprie concessionarie e chi no.

Così Toyota, che pure altrove punta ancora molte carte sull’ibrido convenzionale, in Cina presenta la versione tutta elettrica di uno dei suoi modelli più graditi globalmente: la C-HR. Al contrario della versione ibrida che siamo abituati a vedere in buoni numeri anche in Italia, a questo crossover dalla cifra molto personale è stata chiusa la presa d’aria anteriore e ritoccata la fanaleria.

Purtroppo la casa giapponese non ha diffuso nella nota informazioni su pacco batteria, autonomia e altre caratteristiche del modello, anche perché sarà commercializzato nel 2020, e quindi ci sarà un altro salone o occasione per svelare di più alla clientela. In Cina avrà anche una versione gemella, poiché al crossover con la denominazione che ci è familiare, realizzato dal partner GAC Motor, ci sarà anche un modello gemello ma battezzato Izoa, che sarà invece costruito dall’altro partner storico cinese FAW e venduto da una rete distinta.

Toyota C-HR ed Izoa sono i primi prodotti di una offensiva annunciata lo scorso anno che porterà dieci modelli full electric nella gamma entro il 2020. Una sterzata indispensabile per non incorrere nelle penali previste da chi non rispetterà i nuovi limiti di emissioni: presto una prassi in Europa come sappiamo, ma altrettanto temuti in Cina.

Per evitare di versare milioni di yuan a Pechino Toyota conta anche sulle ibride convenzionali e sulle plug-in come Corolla e Levin commercializzate da poche settimane. Ma non potrà fare a meno delle nuove elettriche e sta anche facendo ricorso a soluzioni-ponte: come vendere SUV medi nelle proprie concessionarie che sono in effetti modelli GAC Motor col badge delle tre ellissi, e cercare accordi per usare i crediti di partner cinesi.

Per questo ha stabilito una collaborazione con la startup dell’auto elettrica Singulato, che ha rilevato la proprietà intellettuale di una delle primissime citycar elettriche Toyota, quasi subito abbandonata. La giovane azienda cinese è convinta di poterne fare, anche grazie alle batterie dai costi e performance attuali, un modello competitivo per il segmento delle piccole per uso urbano. I crediti di quelle vendite verranno accorpati alla flotta Toyota facendo scendere i valori di emissioni totali delle auto del gruppo giapponese.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Toyota Motor Co.