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Audi AI:ME, ovvero la mobilità per le metropoli a misura di conducente

Quando uscirà un crossover elettrico basato sul concept presentato al Salone Auto di Shanghai, nel 2021 o 2022, non vorrà sbalordire i suoi clienti ma vorrà farli viaggiare nel massimo relax

A questa edizione del Salone Auto di Shanghai le marche tedesche del gruppo di Wolfsburg paiono scambiarsi i ruoli, quanto a scelte di impostazione dei concept presentati: se Volkswagen ha lanciato un grande SUV elettrico a sette posti, Audi invece ha preferito optare per una proposta più compatta ed a misura di metropoli.

In comune l’ID Roomzz e l’Audi AI:ME hanno una dotazione di sensori, chip e computer in grado di sollevare l’automobilista dal controllo della guida. Come ha sottolineato la nota stampa si tratta del secondo livello più alto della scala SAE International: non richiede assistenza da parte del cliente, ma le funzioni sono geo-fenced, ovvero limitate ad esempio ad autostrade o quartieri con infrastrutture dedicate o mappate appositamente.

Questa nuova iterazione Audi che ha per protagonista un modello realizzato sulla piattaforma MEB sembra anche una parziale concorrenza in segmenti che interessano molto alle “cugine” Volkswagen, Seat et Skoda. La lunghezza di 4,30 metri dichiarata per il concept è prossima a quella della A3, protagonista di un segmento molto affollato.

L’altezza di un metro e 52 centimetri invece rivela ad occhio nudo la collocazione della batteria con capacità di 65 kWh nel pianale. A questa configurazione, ragionevole per uso urbano, si accompagna un motore altrettanto discreto in potenza: 125 kW (ovvero 170 cavalli).

Che si tratti di valori che non fanno sobbalzare sulla sedia è previsto dai progettisti. Secondo Audi un veicolo con le caratteristiche da crossover medio cittadino sarà statisticamente destinato a viaggiare per un tempo predominante tra i 20 ed i 70 km/h…

Di fronte a questa previsione che ci anticipa che le metropoli continueranno ad essere congestionate, la casa dei quattro anelli ci “consola” con le possibilità della guida autonoma di Livello 4 SAE. Un livello che fa sì che la AI:ME necessiti ancora di volante e pedaliera, da sfruttare normalmente dove è possibile, ma lasciando all’AI, agli algoritmi e alle reti neurali i compiti noiosi, per dedicarsi ad altre attività più produttive in uno spazio molto arioso, arricchito da legno, materiali tecnici e grandi superfici vetrate.

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Il concept Audi AI:ME rivela una inaspettata fusione di stili tra parte anteriore e posteriore: il muso ricorda molto il parente prossimo Aicon, che era tuttavia un concept rivolto ad un futuro stadio di guida autonoma al 100% in ogni situazione. La fascia della fanaleria in particolare è di grande effetto, anche se non è facile immaginare che possa già nel 2021 o 2022 tradursi in una caratteristica destinata alla produzione di serie, con quella trapuntatura che non sembra di realizzazione banale né economica.

La parte posteriore è una curiosa ricerca di equilibrio tra spigolosità più comuni attualmente in marche asiatiche e pennellate di linee che talora paiono richiamarsi all’indimenticata Audi A2, talora al robo-taxi Sedric, e altrove pare voler riprodurre tratti visti in recenti modelli elettrici della casa di Ingolstadt, anche dichiaratamente sportivi.

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Credito foto di apertura: ufficio stampa Audi AG