Tra Livello SAE 4 e Livello 3 si segmentano test e sviluppo sulla guida autonoma
Volkswagen ad Amburgo e BMW a Tel Aviv intensificano gli studi sui sistemi più complessi, mentre in Francia PSA si dedica al progetto europeo L3Pilot sperando in più rapide ricadute
Per potenziare lo sviluppo dei sistemi di guida autonoma avanzata, il gruppo Volkswagen manda sulle strade di Amburgo cinque e-Golf fornite di computer in grado di elaborare i dati di batterie di sensori che includono: 11 LiDAR del partner tecnico Luminar, 14 camere, radar e sensori ultrasonici, ha spiegato ieri il direttore di Volkswagen Group Research Axel Heinrich.
Si tratta di tecnologia in fase di sviluppo. Non sarebbe pratico per un cliente usare una e-Golf con tutto il bagagliaio occupato da sistemi e computer: quello che ci vuole per elaborare 5 gigabyte di dati ogni minuto mentre si percorre un itinerario appositamente scelto di tre chilometri nei quali l’infrastruttura è stata aggiornata per dialogare con i veicoli, a cominciare dai semafori.
Finora i veicoli di prova avevano lavorato a Wolfsburg e a Monaco di Baviera, dove ha sede la consociata Audi AID. Però le e-Golf ad Amburgo (una città in prima linea con la nuova mobilità per il gruppo tedesco, considerato che là sta per partire anche il servizio di ride sharing con furgoni elettrici MOIA) si misureranno con ciclisti, pedoni, vie più strette, marciapiedi.
A bordo seduti al volante ci saranno sempre supervisori formati appositamente dalla divisione del gruppo Volkswagen per monitorare costantemente tutte le funzioni di guida ed intervenire qualora si presentassero casi imprevisti o emergenze.
Volkswagen, che collabora anche con la quotata startup americana Aurora allo sviluppo di sistemi di Livello SAE 4 (che consentiranno alle auto di allocare ai computer il controllo della guida nei modi di utilizzo prevalenti) ad Amburgo rispetto allo sviluppo abituale in certi siti americani troverà anche le sfide rappresentate da condizioni meteo probanti.
Il progetto anticipa un periodo che porterà Amburgo ad essere la sede 2021 del Congresso Mondiale dell’ITS (Intelligent Transport Systems) e che prevede che la città anseatica sia sede di una cinquantina di progetti di aziende dell’automotive e della tecnologia.
Una città che non rischia di fare brutta figura rispetto ad Amburgo, quanto a novità effervescenti in cui ci siano di mezzo la tecnologia e l’innovazione, è senz’altro Tel Aviv. E anche in questo caso il gruppo auto interessato è tedesco: BMW, che nella seconda parte del 2019 aprirà un centro ricerche e metterà sulle strade una flotta di veicoli autonomi entro fine anno.
Il quotidiano israeliano Globes, specializzato in notizie di finanza ed economia, ha sottolineato come il numero uno dello sviluppo della tecnologia della casa bavarese Klaus Fröhlich si attenda di trovare sulle coste orientali del Mediterraneo accesso a università e a startup attive nei settori della connettività e dell’autonomia.
Secondo Globes la flotta in Israele sarà dotata di BMW Serie 5 e Serie 7 e percorrerà itinerari prestabiliti portando persone a bordo ma senza interventi da parte dei guidatori. Questo tipo di test su sistemi di guida di Livello SAE 4 si sommerà agli altri progetti che BMW attualmente ha in corso in Germania, Cina e Stati Uniti, uno dei quali include una stretta collaborazione con il gruppo Intel/Mobileye, programma al quale partecipa anche FCA.
Se Volkswagen e BMW lavorano a progetti di Livello SAE 4, in Francia il gruppo PSA, che ha valutato troppo costosi i dispositivi di questo tipo per trasferirli nella produzione attuale, prosegue invece la ricerca e lo sviluppo sulla guida autonoma di Livello SAE 3, i cui costi sono meno proibitivi. Si tratta di uno stadio controverso, chiamato anche “guida condizionale“, di cui mancano ancora espressioni commerciali, con l’eccezione dell’ammiraglia Audi A8.
Dall’inizio di aprile, da sei ad otto veicoli messi in campo da PSA circoleranno su strade francesi regolarmente aperte al pubblico (purché con carreggiate separate) nel quadro del progetto europeo L3Pilot. Lanciato nel 2017, L3Pilot ha una durata di quattro anni ed una dotazione di €68 milioni di fondi, metà dei quali a carico delle istituzioni comunitarie.
Test intensivi valideranno le funzioni di guida automatica, PSA ed i partner condivideranno i risultati per fissare protocolli di buone pratiche da seguire per aumentare la sicurezza e l’efficacia del trasporto. Per PSA la collaborazione al progetto europeo si inserisce nel suo attuale programma AVA (Autonomous Vehicle for All).