Entrano insieme i tre grandi cinesi nel ride hailing e lo fanno con modelli elettrici
Guanto di sfida a Didi: i grandi gruppi Changan, Dongfeng e FAW aprono alle flotte elettriche della mobilità condivisa per avere una fetta del mercato che fa perdere vendite di auto private
Il primo mercato globale dell’auto continua a stentare: a febbraio ha ceduto il 17% nel complesso, e i gruppi auto cinesi reagiscono trovando altre soluzioni. Tre dei più noti gruppi locali sembrano essere arrivati alla conclusione che se si vendono meno auto ai privati, allora può essere una buona idea essere presenti là dove non si può fare a meno dell’auto: ovvero il settore del ride hailing, che continua a crescere.
Changan, FAW e Dongfeng (in Occidente forse più note come partner di lungo corso rispettivamente di Ford, Volkswagen e Renault/Nissan) hanno dato vita ad una società dei taxi privati con una dotazione di 9,8 miliardi di yuan ($1,46 miliardi) in cui fa da capofila il gruppo Nanjing Linqxing Equity Investment Partnership.
I tre gruppi statali, anche i più antichi dell’auto cinese, da tempo hanno iniziato ad avviare collaborazioni, finora orientate alle innovazioni tecnologiche come elettrificazione, guida intelligente e nuovi materiali. Periodicamente tornano a galla voci di una possibile fusione delle tre entità.
Invece in questo caso tornano a fare strada fianco a fianco: della partita saranno anche alcuni colossi della tecnologia e dei servizi finanziari come Alibaba e Tencent che attraverso affiliate controlleranno il 23,06% complessivamente.
La quota di maggioranza del 17,42%, corrispondente a 1,7 miliardi di yuan farà sì che la nuova società prenda il nome dalla capofila: dovrebbe chiamarsi Nanjing Lingxing Equity Investment Partnership Enterprise.
I servizo di ride hailing, di popolarità crescente nelle metropoli della Cina per i prezzi sempre meno accessibili di parcheggi, tasse e prezzi dei carburanti, offrirà servizi basati su veicoli elettrici. Questo potrebbe offrire ai tre gruppi l’occasione di guadagnare quote di mercato in un settore in crescita ma nel quale dominano rivali come BYD, SAIC, BAIC e Geely.
A guardare i dati dei primi due mesi del 2019 si trova solo una vettura elettrificata dei tre marchi Changan, FAW e DongFeng nei primi venti posti, e solo in sedicesima posizione : la Changan Eulove EV.
Non è solo quello di convincere la clientela a servirsi dei modelli elettrici dei tre grandi cinesi nel ride hailing l’unico ostacolo che affronterà la nuova società. Ottenere le necessarie licenze per i taxi privati della flotta, trovare gli autisti, attrarre i passeggeri non sarà una impresa facile.
La stessa leader del mercato cinese Didi Chuxing lavora da almeno sei anni in rosso e secondo indiscrezioni della stampa nazionale avrebbe perso 10,9 miliardi di yuan ($1,6 miliardi) nel 2018. Oltre tre volte quello che ha perso l’americana Uber, altra startup del ride hailing abbonata alle perdite.