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Carlos Tavares avrà bisogno della e-208 per convincere gli americani ad “adottare” il leone?

PSA ha deciso che Peugeot tornerà in USA, Citroën rientrerà in India mentre alla risanata Opel toccherà la Russia: per le metropoli americane promettono bene auto elettriche e car sharing

Il 2018 è stato un anno di risultati storici per PSA, con ricavi in crescita del 19% un margine dell’8,4% che un tempo era appannaggio solo delle case premium tedesche ed un utile netto in progresso del 47%. Il gruppo diretto da Carlos Tavares, che ha fatto persino il miracolo di portare in attivo Opel dopo vent’anni, ora pensa di tornare in quegli Stati Uniti abbandonati da anni.

La logica è che la Vecchia Europa non cresce più e la Cina soffre, così si guarda altrove: Nord America per Peugeot mentre a Citroën toccherà l’India e a Opel la Russia. Anche per trovare presto mercati in grado di assorbire la sovracapacità produttiva degli stabilimenti PSA cinesi, “malattia” di cui soffre in questo periodo la joint-venture con DongFeng, anche se in maniera meno acuta dei concorrenti Hyundai e Ford, ugualmente scottati dalle vicende del primo mercato auto globale.

Malgrado gli ottimi conti, la notizia che il leone di Sochaux tornerà oltre Atlantico, dove l’ultimo modello celebre resta la 403 amata e maltrattata dal tenente Colombo dei telefilm, ha fatto inizialmente sussultare gli analisti, con perdite del titolo in borsa fino al 5% poi contenute attorno al 2%.

I punti forti PSA, compatte e crossover medi, sono settori esposti a fortissima concorrenza sul mercato americano, soprattutto giapponese e coreana e non tutti sono convinti che possano avere lo stesso successo con cui sono stati accolti in Europa.

Di certo Tavares conosce il mercato su cui tornerà Peugeot, per avere a lungo diretto la filiale americana Nissan quando era considerato l’erede di Carlos Ghosn nell’Alleanza franco-giapponese. E in America non necessariamente compatte e crossover saranno solo destinate ai privati.

PSA ha aperto a fine 2018 a Washington la prima filiale statunitense di Free2Move, il marchio che riassume numerosi servizi di mobilità, aprendo un fronte immediato nello sviluppo del car-sharing. Presto Peugeot avrà anche un modello adatto a interpretare la mobilità urbana a zero emissioni come la nuova e-208: questa potrebbe essere un asso nella manica per ridare visibilità al marchio francese presso gli americani delle due ricche e cosmopolite coste.

Soprattutto considerate le doti della nuova Peugeot elettrica ormai ufficializzate a poche ore dall’avvio del Salone Auto di Ginevra, dove l’interesse per la versione anti-Zoe ed anti-Leaf rivaleggerà con le sorelle convenzionali destinate a fronteggiare invece le nuove Clio.

Sulla piattaforma e-CMP sviluppata parallelamente ai partner (e azionisti) cinesi, Peugeot offrirà una batteria da 50 kWh per 360 chilometri di autonomia WLTP, fornita di celle che manderanno l’energia a un motore elettrico da 100kW (136 vecchi cavalli) e con coppia di 260 Nm.

 


credito foto di apertura: ufficio stampa Peugeot Italia