Doti e scheda tecnica da auto premium per la seconda Zoe, che vuol essere prima
Batterie per 400 chilometri di autonomia, motore elettrico da 130 cavalli, ricarica pronta per le colonnine ultra-veloci da 100 kW, e prezzi concorrenziali con Volkswagen e le altre rivali
Da quando è stata lanciata nel 2013 Renault aveva fatto l’abitudine a vedere la sua prima elettrica primeggiare in Europa nelle vendite. Nel 2018 per sole 623 unità (secondo i dati della società di consulenza Jato Dynamics) ha dovuto cedere lo scettro alla “cugina” Nissan Leaf.
Ma le fresche indiscrezioni della testata francese L’Argus lasciano credere che in Francia stiano facendo le cose in modo da proporre la seconda Zoe come rivale per il top del mercato delle elettriche nel 2020, quando dovrà vedersela con la durissima concorrenza della famiglia Volkswagen ID e, prezzi della gamma permettendo, con la Tesla Model 3.
Così la nativa elettrica prodotta a Flins sarà sottoposta a cure intense visibili a occhio nudo oppure nascoste sotto il pianale per arrivare ad offrire due leve importanti per la clientela: l’autonomia e la comodità di ricarica. Nel primo caso parliamo di 400 km chilometri di autonomia e nel secondo (la Zoe grazie al caricatore Camaleon è stata in passato considerata molto comoda da usare tra gli utenti elettrici) di caricatore a bordo in grado di lavorare fino a 100 kW con connettori europei Combo 2 (o CSS che dir si voglia) per poter sfruttare anche i punti di ricarica ultra-rapidi autostradali.
In attesa di vedere la prossima piattaforma elettrica CMF-EV prevista per il 2021, la seconda Zoe esteticamente porterà avanti la cifra della prima con modifiche che, sostiene L’Argus, si concentreranno nella parte anteriore a cofano, calandra e fanaleria che andranno in sintonia con l’aria di famiglia che il talentuoso Laurens van der Acker imporrà alla prossima Clio, in uscita al Salone di Ginevra.
Dalla Clio attingeranno anche gli interni, in particolare volante e strumentazione, così come i dispositivi digitali che dovrebbero essere disponibili in misure da sette e dieci pollici, mentre i comandi touch della climatizzazione potranno secondo le versioni essere 7 o 9,3″, il tutto connesso mediante il sistema Easy Link.
Chi sarà alla guida, guida che sarà supportata da sistemi avanzati di assistenza alla guida, nei quali non mancheranno cruise control adattivi e traffic jam, potrà scoprire la terza generazione di motori elettrici Zoe da 95 kW (130 cavalli), una soglia che ha nel mirino le potenze dichiarate dai rivali di PSA, che avranno la Peugeot 208 diretta rivale in uscita quasi parallela.
La ricarica rapida DC come anticipato da diversi mesi si piegherà allo standard europeo Combo CCS, in grado di accettare la corrente fino a 100 kW anche dalle nuove reti come Ionity o Fastned. E tuttavia il responsabile del settore in Renault Eric Feunteun ha già precisato che non si rinuncerà al caricatore AC 22 kW, specie in Francia ancora diffuso e gradito. L’Argus non si è però sbilanciato sulla capacità del pacco batterie, presumibilmente ancora firmato LG Chem.
400 chilometri per la seconda Zoe, 350 per la prossima elettrica PSA, numeri ancora superiori per qualche pregiata versione della famiglia Volkswagen ID: tutte cifre di range indicate, sia ben chiaro, considerando il ciclo di omologazione WLTP. Insomma l’autonomia per le elettriche degli Anni ’20 non è più un tema spinoso: ma la dotazione da elettrica premium non vuol dire che non manchi un tema spinoso, che ormai diventa quello del prezzo.
Se la filosofia della “cugina” Nissan suggerisce qualcosa, col lancio della nuova Leaf, è che sarà indispensabile offrire molto di più ad un prezzo inferiore alla gamma precedente. E quindi la seconda Zoe potrebbe partire da €30.000, esclusi incentivi, per dare un’altra spallata alle resistenze del grande pubblico verso le elettriche.