FCA trova casa alla 500 elettrica a Mirafiori, per il primo modello italiano da grandi volumi
A Mirafiori la linea della nuova 500e si metterà in moto nel 2020, confermando che anche nell’Europa mediterranea la manifattura auto si sta spostando verso la produzione elettrica
Con la nota ufficiale sull’incontro tenutosi con gli organismi sindacali, Fiat Chrysler Automobiles ha confermato investimenti per €5 miliardi nella conversione alla produzione di veicoli elettrici per i suoi stabilimenti italiani, e soprattutto che la sede della prossima 500 elettrica a Mirafiori.
Per questo modello la realizzazione era già prevista secondo la roadmap svelata a giugno. Ulteriori investimenti saranno allocati su piattaforme congiunte e sistemi di propulsione ibridi, ibridi plug-in ed elettrici per gli impianti di Mirafiori e Pomigliano.
All’inizio di ottobre FCA aveva comunicato i propri piani per preparare l’impianto di Melfi alla produzione della Jeep Renegade ibrida plug-in, il primo di tutta la nuova generazione a raggiungere le concessionarie, dato che la pre-produzione partirà nel 2019.
La scelta mette in lizza Mirafiori per diventare il primo impianto dell’Europa mediterranea a produrre un veicolo al 100% elettrico in volumi significativi. In base ai precedenti annunci FCA, nella “regione EMEA” che ci comprende il gruppo italo-americano prevede una distribuzione nelle vendite entro il 2022 che annovera solo un 20% di veicoli elettrici tra BEV e PHEV, ma di quella quota la 500e potrebbe essere il modello più spinto a livello commerciale
Finora i grandi gruppi hanno preferito concentrare vicino alle proprie sedi i progetti di produzione dei nuovi modelli elettrici, quindi in Francia e Germania. In Spagna, Portogallo e Italia finora solo due impianti sono stati destinati a questo settore: adesso Mirafiori e da febbraio Saragozza, dove avrà luogo la produzione della nuova Corsa, disponibile dal 2020 anche in versione BEV.
Ci potremo quindi attendere un confronto a breve termine tra le piccole citycar elettriche FCA e PSA e fra i rispettivi impianti. Peraltro nell’affollato panorama automotive iberico finora Opel è un caso isolato: né i francesi presenti, né Ford, Nissan, hanno dato segnali di voler avviare la produzione di auto elettriche in Spagna (in Portogallo la produzione è concentrata sui veicoli commerciali).
Se la marca nazionale SEAT sta entrando nel mondo della produzione elettrica e ha progetti ambiziosi, questi sono rivolti alla Cina. Entro il 2021 la joint-venture JAC Motor/Volkswagen re-introdurrà in Asia il marchio SEAT puntando su prodotti elettrificati, mentre dallo scorso giugno SOL, un nuovo marchio creato da SEAT e dalla stessa JAC Motor, vende E20X, un crossover medio al 100% elettrico.
In patria però finora per quanto riguarda i modelli con la presa SEAT si è limitata a produrre le e-Mii per un progetto pilota di car sharing elettrico a Barcellona partito a primavera. Per il settore alternativo ai motori a benzina e diesel in Catalogna si punta piuttosto sul metano.
Peraltro anche in Spagna il settore tenderà a muoversi, visto che il governo guidato da Pedro Sanchez progetta di mettere il bando alle vendite di auto a motore termico dal 2040 e di porre ulteriori restrizioni sul traffico, ad esempio con le città oltre 50.000 abitanti tenute a creare zone a basse emissioni entro il 2023.
Per tenere alta la bandiera della manifattura anche nella periferia d’Europa, l’auto elettrica non potrà far conto ovviamente solo su due stabilimenti. Ma Mirafiori e Saragozza sono i primi segnali che qualcosa si potrà muovere anche fuori dai confini dell’Europa “carolingia”, inviando inoltre il segnale che da questo settore arriveranno notizie positive per sviluppo ed occupazione. Se FCA avrà la nuova Fiat 500e in arrivo nel secondo trimestre del 2020, per la Alfieri elettrica l’uscita è prevista a fine estate/inizio autunno, e anche la lussuosa Maserati aspetta una sede.