La California autorizza i veicoli di Waymo senza autisti a bordo sulle strade pubbliche
In cinque città della Silicon Valley i robo-taxi basati sulle Chrysler Pacifica cominceranno a trasportare dipendenti di Google, per passare col tempo ad offrire un servizio commerciale
La DMV, l’equivalente californiano della motorizzazione, ha appena approvato la richiesta di Waymo (la società che continua lo sviluppo del progetto iniziato con la Google-car) di far circolare veicoli privi di conducente: potranno farlo su strade aperte al pubblico a velocità inferiori a 65 miglia l’ora (104 km/h).
Da quando il progetto ha preso il via uscendo dai laboratori di Google, i veicoli a guida autonoma hanno percorso oltre dieci milioni di miglia sulle strade ed autostrade, ma fino ad ora un supervisore doveva sempre essere presente pronto ad intervenire in caso di necessità.
Ad aprile di quest’anno l’approvazione di nuove norme, che consentiranno tra l’altro anche l’uso di veicoli senza sterzo e pedali, ha aperto la strada alla possibilità di far entrare i robo-taxi in una fase più vicina a quei Livelli 4/5 SAE che contrassegnano i veicoli autonomi propriamente detti.
Quella di ieri è una sorta di svolta, perché Waymo è la prima azienda riuscita a convincere le autorità californiane di avere sistemi sicuri a sufficienza da consentirne la circolazione senza supervisori. O più esattamente: senza supervisori a bordo.
Perché comunque ingegneri o programmatori di Waymo saranno in contatto costante coi veicoli autonomi in azione, pronti ad intervenire. Se si tratta quindi di una svolta, quelli marcianti in California non si potranno però definire veicoli autonomi di Livello 5 SAE: un traguardo che secondo alcuni non è neppure raggiungibile, poiché comporterebbe lasciare esclusivamente a sensori e sistemi il controllo, quali che siano condizioni ed area operativa del veicolo.
Waymo peraltro ha già trasportato gruppi di passeggeri volontari nel suo progetto-pilota in corso in Arizona, dove ha intenzione di aprire entro la fine dell’anno il primo regolare servizio di taxi privati (in pratica Uber senza autisti) nell’area di Phoenix.
La differenza tra Arizona e California è che la prima ha un clima ancora più favorevole rispetto specialmente alla zona della Baia, strade e autostrade ideali, poco traffico. La densità di popolazione della California ed il suo traffico sono quindi un ostacolo di tutto rispetto da affrontare per i sistemi della società di Mountain View.
Il che spiega perché per il momento ad usufruire delle corse dei robo-taxi potranno essere solo dipendenti di Google (già alcune critiche si sono levate riguardo al ruolo di “cavie” dei dipendenti) e perché potranno circolare solo in un numero limitato di città e percorsi: proprio a Mountain View e nelle vicine Sunnyvale, Los Altos, Los Altos Hills e Palo Alto.
A seguire, come già avvenuto in Arizona, inizieranno trasporti di volontari. Quando il programma sarà ritenuto maturo anche in California Waymo punta a proporre un servizio di ride hailing.
Attualmente ci sono in California 60 case auto o gruppi della tecnologia che provano circa 300 veicoli autonomi con autorizzazioni della DMV. Un permesso richiede che sia verbalizzato presso la motorizzazione ogni incidente che coinvolge un veicolo, per quanto di piccola o minima entità, entro 10 giorni dall’episodio.
Una incombenza che era assente in Arizona per le case attive nell’area con veicoli autonomi, e dove si è verificato il primo incidente mortale, che ha coinvolto però un veicolo di Uber (che ha poi sospeso i test), non di Waymo. La blanda supervisione in atto in Arizona sarebbe servita alle aziende presenti nella regione, tra cui Waymo, per far evolvere i punti critici dei sistemi.
Secondo alcune inchieste giornalistiche, tra cui quelle di The Information e New Yorker, più di un progetto che punta al robo-taxi o al Livello 4/5 SAE si è impantanato di fronte a casi operativi, in particolare le svolte a sinistra e fermate improvvise. Mentre altri sistemi hanno palesato difficoltà a distinguere veicoli parcheggiati da veicoli in lento movimento. La decisione di partire con il programma in California, dove i problemi possono essere sottoposti allo scrutinio delle autorità, lascia immaginare che il livello raggiunto faccia stare tranquilli i vertici di Waymo sulle possibilità di successo.