AUTOMAZIONE

Il consolidamento nel campo della guida autonoma accelera con l’accordo tra Honda e Cruise

La startup Cruise Automation si rivela un buon affare per General Motors ed attrae come una calamita investimenti dal Giappone: dapprima il fondo SoftBank, adesso Honda

Stamattina a margine del Salone di Parigi Daimler ed Alleanza franco-giapponese hanno ammesso di pensare a ulteriori collaborazioni sui sistemi di guida autonoma, e sulle batterie. Poche ore prima BMW (tramite il suo manager Klaus Fröhlich) auspicava la crescita del consorzio sulle auto a guida autonoma a cui già aderiscono oggi BMW stessa, FCA, Intel/Mobileye, Magna, Aptiv e Continental.

Adesso abbiamo invece la certezza di quale gruppo auto guarda da tutt’altra parte per le alleanze: Honda. È infatti fresca di pochi minuti la notizia dell’accordo tra Honda e Cruise Automation, la divisione General Motors che si occupa della guida autonoma, con l’obiettivo di partecipare allo sviluppo di auto che non hanno bisogno di conducente, un obiettivo nel quale metterà $2,75 miliardi nella convinzione di arrivare ad un dispiegamento di massa di questa tecnologia su nuovi prodotti.

Honda si impegna subito con $750 milioni che si riverseranno nel capitale della società GM Cruise LLC, nella quale prende una quota del 5,7%. A primavera la società diretta da Kyle Vogt aveva ricevuto un’altra grande iniezione di capitale: la somma di $2,25 miliardi dal giapponese  SoftBank Vision Fund, già messa da parte per portare a compimento i programmi sui robo-taxi elettrici attualmente in corso di sviluppo che prevedono l’accesso al mercato già nel 2019.

Dopo l’investimento iniziale nel corso di dodici anni Honda impegnerà altri $2 miliardi per sostenere e sviluppare un veicolo a guida autonoma: oltre ai già noti obiettivi di perfezionare un robo-taxi, nella nota stampa si fa riferimento alla possibilità di usare i sistemi per una varietà di casi.

Il che fa pensare che oltre a cercare consolidamento e volumi importanti per tagliare i costi, Cruise abbia allargato le opportunità dei sistemi anche ai veicoli privati (o chissà, per le moto?). In ogni caso Vogt, intervistato dal sito Techcrunch.com, ha accennato ad un veicolo progettato partendo da un foglio bianco; quindi oltre ad aspettarsi sorprese è certo che verrà fuori qualcosa di diverso rispetto alle Bolt modificate che saranno la base dei robo-taxi in arrivo dall’anno prossimo.

La valutazione della divisione Cruise (acquisita dal gruppo di Detroit nel 2016) sale ora a $14,6 miliardi, dopo il nuovo investimento. GM ed Honda non sono nuovi a collaborazioni e joint venture: la più nota è quella nel campo della tecnologia fuel cell: insieme hanno creato nel Michigan la società Fuel Cell System Manufacturing LLC. Invece l’accordo tra Honda e Cruise sembra chiudere la porta ai contatti tra giapponesi e Waymo, che apparivano invece ancora in buona salute nella primavera di quest’anno.


Credito foto di apertura: ufficio stampa General Motors