Quell’atmosfera svedese al lancio EQC: il primo SUV elettrico Mercedes-Benz
Lo stile scandinavo prevale nell’aspetto del SUV Mercedes-Benz che apre un’era, ma anche nelle soluzioni per mettere a proprio agio la clientela convenzionale
A partire dal salone di Parigi del 2016 abbiamo intuito le sue forme grazie al concept Generation EQ, dalla primavera del 2017 sappiamo il suo nome. Nelle ore precedenti il lancio EQC ha infine invaso i social media, a volte con un’occhiata ai fanali posteriori, oppure al volante o ad una silhouette intera ma nell’ombra.
Poche ore fa l’amministratore delegato Daimler Dieter Zetsche ha tolto i veli al veicolo con cui inizia l’offensiva della marca tedesca nella mobilità elettrica, una offensiva in cui la stella a tre punte investe €10 miliardi, uno dei quali destinato alle sole batterie.
Che questo sia avvenuto a Stoccolma è un bene per capire la filosofia dell’EQC perché sembrano non trascurabili le affinità elettive del SUV elettrico con la Svezia. Non con la scandinavia pessimista del regista Ingmar Bergman. Piuttosto con quella dello stile.
“Clean and cozy“, pulito e accogliente, sono le parole più importanti scelte con cura da Mercedes-Benz guardando dentro alla toolbox del design e dell’architettura svedese per il lancio EQC. Zetsche ha infatti confermato che “il suo aspetto esterno punta tutto su meno complessità e meno fronzoli“.
Il linguaggio di design del nuovo EQC avrebbe potuto senza grossi traumi ritagliarsi un suo spazio autonomo, avere una propria cifra anche decisa. Ma, come ha suggerito il caso riuscito dell’iPace disegnato da Ian Callum per Jaguar, per un marchio di grande tradizione non è necessario mettere piede nel futuro della mobilità elettrica pensando ossessivamente ad… épater le bourgeois.
Il tratto esterno dell’EQC sembra infatti cercare di ammorbidire e nascondere la sua massa (si tratta di un bambino da 2,4 tonnellate) con curve sportiveggianti e con luci anteriori e posteriori a tutta larghezza in cui predominano i LED e che hanno un’aria di famiglia con quelle della Classe C; la griglia di raffreddamento è sostituita da un pannello.
Anche gli interni continuano a inseguire la semplicità ma (al contrario di Tesla che ha ridotto in modo radicale e quasi monacale gli interni a pura periferia di un ipertrofico tablet centrale reminiscenza di HAL 9000), la nuova interfaccia MBUX si inserisce nel cruscotto in modo discreto, mentre sedili e plancia sono fatti per irradiare familiarità (appunto coziness).
Il 400 4MATIC, al lancio EQC è stata questa la versione ritratta durante lo streaming live, è il primo veicolo passeggeri Mercedes-Benz a portare il logo dell’intelligenza elettrica EQ (anche se le prime in assoluto nell’intero gruppo Daimler sono state le piccole Smart).
L’ultimo arrivato nasce accanto ad un parente stretto già ben noto e simile, quel GLC che scorre nella linea di produzione dello stesso stabilimento di Brema; ma ora dovrà fare del suo meglio per dimostrare di essere molto più di un fratello minore …silenzioso.
Anche se Mercedes-Benz probabilmente lo posizionerà in una fascia di prezzo vicina a quella del GLC per confrontarsi con quella Tesla Model 3 che ora cresce senza sosta negli ordini (circa $ 50.000), l’80% di quello che c’è dentro questo SUV elettrico è nuovo.
La vicinanza di famiglia delle piattaforme (elettriche e non) è sufficiente ad assicurare che possano essere costruite negli stessi stabilimenti e sulle stesse linee di produzione, per minimizzare costi e rischi.
Il che è importante perché minimizza il rischio. Ora resta da capire quanto la scelta di mettere a proprio agio la clientela convenzionale, più che convincere i fan Tesla, si tradurrà in ordini immediati.
Chi lo acquisterà si metterà al volante di un mezzo con un powertrain fatto di due motori asincroni, uno per ciascun asse, che genereranno 400 cavalli e 765 Nm di coppia.
L’EQC può correre da 0 a 100 km/h in 5,1″: sono tre decimi più della iPace, che però ha 10 kWh di capacità in più. Il che comporta anche che la Jaguar richieda per ripristinare l’80% della capacità delle sue batterie da 90 kWh 45 minuti (da un’introvabile colonnina DC 100kW): sono cinque più della EQC.
Bisogna ormai abituarsi: i valori di comparazione delle performance dei SUV elettrici dei marchi storici sono destinati a farci compagnia a lungo. La batteria della versione che abbiamo scoperto al lancio EQC è da 80 kWh e Mercedes-Benz comunica che secondo i parametri NEDC è in grado di affrontare 450 chilometri.
Poiché forse vi starete domandando se si tratti di un refuso, ebbene non lo è: i 450 chilometri in questione non sono né EPA né WLTP. In effetti, non ci sono perifrasi: deludente.
Non prestissimo (perché in Italia vedremo l’EQC uscire dalle concessionarie quando tornerà il caldo il prossimo anno) ma presto scopriremo se questi valori saranno una remora nel convincere ad adottare la mobilità elettrica la clientela.
Quella clientela convenzionale, magari già clientela Mercedes, che dovrebbe passare da SUV convenzionali a SUV a zero emissioni anche senza la certezza di poter effettuare un Milano-Forte dei Marmi evitando soste ad una colonnina.