AUTO

Concept DS X E-Tense: la banalità non abita nell’anno 2035

È un concept, per ora, solo virtuale, ma quella presentata dal marchio premium  PSA è una audacissima, asimmetrica bussola per l’auto con la A maiuscola

Quando si tratta di concept ultimamente i designer dei marchi francesi non si sono fatti pregare quanto a rincorse al futuro. Renault, con la sua avveniristica Symbioz, guardava al 2030.

Da parte sua PSA (sorvolando sulla divagazione cinematografica nel 2049) ha un buon motivo per concentrarsi sul 2035 nel presentare la visione che si è concretizzata nel concept DS X E-Tense svelato questa mattina: si tratterà dell’ottantesimo compleanno della DS originale.

L’originalità, come in quella luminosa antenata, non manca: a cominciare dallo schema ostentatamente asimmetrico. Si può dire che è un concept sdoppiato, oppure che sia un po’ berlinetta e un po’ cabriolet.

A rileggere le ultime righe può sembrare una ricetta per il disastro: invece i designer DS hanno distillato una sintesi sorprendentemente equilibrata, anche se, bisogna riconoscerlo, sul filo del rasoio, come in Blade Runner

Vista di fronte l’auto ha una forma a parallelogramma derivante dall’aver collocato il guidatore in posizione avanzata rispetto al passeggero. Sia all’abitacolo del guidatore che alla postazione del passeggero si accede con portiere ad ala di gabbiano: una soluzione che dopo la Tesla Model X pensavamo la maggior parte dei designer avrebbero deciso di mettere in stand-by, per un po’. Ma è l’unica ovvietà.

L’aspetto dell’ultima creazione francese ha qualcosa di familiare con la precedente e più convenzionale (e anch’essa riuscita) E-Tense. Portare oltre quelle soluzioni passa per una curiosa forma della griglia che spicca sul lato del guidatore, o se preferite su quello cabrio.

Griglia, muso, condotti d’aerazione sono sottolineati in modo quasi sartoriale dalle luci LED che concorrono a riprodurre il motivo del diamante, scelto come cifra della marca premium transalpina. L’illuminotecnica si sbizzarrisce anche nella sezione posteriore, per sottolineare ancora lo sdoppiamento di questo concept di grande temperamento.

Quello che non ci dispiace è che i vertici DS non si vergognino di sbandierare per il 2035 un futuro con un’auto che avrà ancora pedali e uno sterzo. Come ha detto il top manager DS Eric Apode alla presentazione: “non è un concept per la mobilità o per il car sharing, rappresenta un’auto che si è orgogliosi di possedere e guidare”. Magari ad un track day.

 

Il curriculum sarebbe all’altezza: la X E-Tense cela due motori, uno su ciascuna ruota anteriore. Un controsenso cercando la performance? Non se ripensate al palmarés sportivo della DS: chiedetevi se gli assi dei rally degli anni ’60 erano contenti o meno di avere la trazione anteriore sulle nevi dei Montecarlo di quel periodo. Nella versione stradale assicurano in modalità road circa 550 cavalli; quella circuit sale fino a 1.360 cavalli.

La “vasca” del guidatore ha interni in pelle a due toni di blu integrati fra legno e metallo. Lo sterzo cede alle tecnologie integrando sensori per monitorare lo status del guidatore. Un’intrusione che non sarebbe necessaria in pista con quei cavalli. Potremmo già dirvelo ora, 12 anni prima: sarà molto concentrato.

La cabina per il passeggero è meno avventurosa del cockpit del guidatore: come un fantascientifico sidecar chi vi trova posto potrà godere anche qualche comfort che sfiora l’adulazione.

Se chi guida un concept simile (o quello che potrebbe seguirlo) può inconsciamente cercare qualche scomodità, come conferma l’incrollabile stoicismo della clientela Morgan, non c’è ragione perché chi debba sedere da ospite su una DS X E-Tense debba dimenticarsi della joie de vivre che un’auto può ancora trasmettere.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Groupe PSA