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Aston Martin fa molto rumore con la silenziosa Lagonda Vision Concept

I conti migliorano e la prestigiosa casa di Gaydon apre a sorpresa al mondo della propulsione elettrica con un concept futuribile che prefigura il lusso degli anni ’20

Forse è solo una coincidenza, visto che la pianificazione di un concept richiede mesi di lavoro, ma è comunque interessante che il primo profitto degli ultimi otto anni annunciato da Aston Martin sia seguito, nemmeno una decina di giorni dopo, dalla dichiarazione di ottimismo contenuta nella riproposizione del marchio Lagonda.

Come una fenice il marchio britannico mandato in pensione nel 1989 (eccetto una serie limitatissima fatta a mano e battezzata Taraf) torna alla ribalta col Lagonda Vision Concept e, a sorpresa, il suo blasone si ritrova a braccetto con la mobilità elettrica.

Aston Martin sembra essere abbastanza ottimista sulle sue prospettive da voler spingere Lagonda verso una nicchia che ha all’apparenza prospettive di crescita, il mix di due gemelli diversi come lusso e propulsione elettrica.

Non a caso, il look di questo concept, che è improbabile possa trasformarsi in prodotto di serie prima del 2022, è molto diverso da quello che si vede (beh, si vede se si frequentano Montecarlo o Porto Cervo) sui modelli col marchio alato Aston Martin.

Quando ci sono le batterie sotto il pavimento, è stato il fil rouge dei progettisti, tutto quello che c’è sopra appartiene ai fortunati che potranno permettersi di salirci.

Pensando a loro anzitutto, il designer Marek Reichman ha potuto mettere da parte le convenzioni per progettare la Lagonda Vision Concept dall’interno verso l’esterno, perché questo l’architettura della propulsione elettrica consente.

Avanguardia o meno, per gli interni l’azienda diretta da Andy Palmer è andata sul sicuro trascinando nel progetto, sicuramente senza trovare grande resistenza, i migliori fornitori di Savile Row, la via della moda londinese.

Con risultati che, tra cachemire, seta e pezzi forti dello stile Old England dovrebbero mettere pienamente a loro agio i potenziali clienti del marchio britannico.

Aston Martin si è parimenti ben guardata dal prendere in considerazione l’idea di épater le bourgeois togliendogli il volante: lo troverà al suo posto, se proprio dovesse decidere di guidare.

Se nella scaletta dei progettisti della casa del Warwickshire agli esterni si è arrivati in un secondo tempo, non si può non notare che le linee sinuose sembrano dettate dall’aerodinamica come in storici concept della fine del secolo scorso.

Gli ingredienti di avanguardia derivano dalla natura della propulsione di questa Lagonda a zero emissioni: con il passo lungo richiesto dalle generose batterie, che Palmer ha promesso assicureranno 640 chilometri di autonomia, gli sbalzi sono molto corti, quindi il cofano e la parte posteriore accentuano una forma a goccia che ben si miscela con l’insieme.

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Chi siederà nella Lagonda Vision Concept deve abituarsi a cashmere, seta, ed un mix di carbonio e sellerie della miglior tradizione inglese (credito foto: ufficio stampa Aston Martin).

Credito foto di apertura: ufficio stampa Aston Martin