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Don Panoz ama le sfide e ne ha appena lanciata una… elettrizzante

Panoz Racing GT EV lancio Le Mans 2017
Presentata a Le Mans la Gran Turismo elettrica dell’appassionato imprenditore americano con doppio obiettivo: la 24 ore e la produzione di serie

Don Panoz non è solo un businessman americano di successo, è una figura emblematica del mondo di quelle gare endurance che hanno come loro “stella polare” 24 ore di Le Mans. Quando la categoria non se la passava troppo bene, Panoz si era anche trasformato in organizzatore, contribuendo non poco al rilancio della disciplina e creando un proprio team con tanto di fabbrica che porta il suo nome ed ha prodotto auto da corsa e stradali. Con la Panoz Racing GT EV, un prototipo da corsa elettrico presentato il giovedì prima della grande corsa francese, Panoz ora torna al centro della scena.

L’ha costruita la società Green4U Technologies, che lo stesso imprenditore ha contribuito a fondare, e sviluppa tra 400 e 450 kW (oltre 600 cavalli) di potenza ripartiti tra due motori distribuiti sui due assi, con uno schema che fa della Panoz Racing GT EV un prototipo a trazione integrale analogo alla Audi e-tron quattro, che però da quest’anno non è più in lizza.

La velocità massima di 300 km/h è raggiunta sulla spinta di batterie sulle cui caratteristiche per ora Green4U Technologies è rimasta abbottonata. Si sono però decisi a rivelare che la distanza percorribile con una carica oscilla tra i 144 ed 177 chilometri, una distanza non trascurabile per un veicolo che spinge a ritmi di gara forsennati.

La presentiamo qui a Le Mans perché è la sede storica ed iconica dove i più brillanti ed ambiziosi concorrenti spingono in avanti i confini delle competizioni e dell’automobile“. Green4U Technologies non ha confermato l’ambizione di voler partecipare alla corsa, ma nemmeno lo ha escluso.

Quello che è certo è che il gruppo diretto da Don Panoz e da Jack Perkowski non solo lavora su una tecnologia elettrica ambiziosa, ma ha in mente di confrontarsi direttamente con la più performante tecnologia ibrida convenzionale, che in questo decennio ha trionfato sulla Sarthe. Se invece dovesse decidere di correre davvero la 24 ore dal 2020, visto il cambio di regolamenti appena anticipato avrebbe come punto di riferimento dei prototipi spinti da propulsione ibrida ricaricabile.

È interessante che il gruppo di Panoz si voglia confrontare con avversari e tecnologie differenti e concorrenti, perché è proprio l’autoreferenzialità che fino ad oggi è stata il punto debole della coccolatissima Formula E, di cui ieri è stato confermata la presenza a Roma per una gara la prossima primavera.

Ma se si mette da parte lo spin mediatico, cosa in cui il promotore spagnolo della serie eccelle, si deve constatare che nonostante quelle delle monoposto elettriche siano gare sprint (quindi brevissime) finora occorrono due auto per completarle, perché le batterie non durano per l’intera giornata di competizioni: non proprio un bello sfoggio di tecnologia.

Intendiamoci, non stiamo per dirvi che Panoz presenterà una GT elettrica in grado di durare 24 ore: sarebbe un miracolo tecnologico. Ma la elettrica americana si misurerà sulla lunga durata facendo quello che hanno sempre fatto le auto con motori endotermici e domani le ibride plug-in: un rifornimento di energia. Cambiando le batterie, e questo renderà più realistico il confronto.

Considerato che le ricariche ultrarapide non sembrano una strada percorribile, il sistema scelto sembra di prevedere un accesso facile al vano batterie, simile ad un cassetto, che consentirà di sostituire il pacco batterie, operazione che considerato il peso delle celle assemblate potrebbe comunque non essere altrettanto agevole di un rifornimento di benzina o gasolio.

A Don Panoz del resto le sfide piacciono. Non solo a suo tempo con una piccola squadra aveva sfidato i colossi Audi e Porsche ma ha anche saputo anticipare i tempi: ad esempio portando nel 1998 Sparky (ovvero Panoz Q9 GTR-1 Hybrid), una GT ibrida nelle competizioni su pista in anni in cui la sola vista di una Toyota Prius stradale in un centro cittadino sembrava anomala.

Il fondatore del gruppo americano sembra avere però già fatto i suoi conti per quanto riguarda le prospettive del suo nuovo giocattolo al confronto con le attuali protagoniste. In Francia ha dichiarato: “la chiave è poter fare gli stessi stint delle vetture da corsa a benzina o ibride e poter cambiare le batterie negli stessi tempi che gli altri impiegheranno per riempire i serbatoi“.

Panoz e Green4U Technologies si ripromettono di affiancare alla vettura da corsa una versione stradale disegnata da Peter Stevens (Credito immagine: sito web Green4U Technologies).

Credito foto di apertura: sito internet Green4U Technologies
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