Presto vedremo la scatola nera su tutti i veicoli italiani
Ma la mole di dati sui comportamenti degli automobilisti non farà terminare le schermaglie con le assicurazioni
Il Corriere della Sera ha anticipato che un emendamento apportato al travagliato (per la lunghezza del suo perfezionamento) disegno di legge Concorrenza è stato approvato in Commissione Industria al Senato. L’emendamento affida al governo la delega per l’adozione entro un anno dei decreti legislativi necessari ad imporre l’installazione della scatola nera sui mezzi di trasporto pubblici e privati. L’emendamento fa parte di un disegno di legge che arriverà a settembre in aula al Senato per poi ritornare alla Camera per una seconda approvazione. Il passaggio definitivo farà diventare generalizzato l’impiego di uno strumento che assicurazioni e consumatori hanno dimostrato di gradire.
Solo pochi giorni fa infatti l’IVASS aveva diffuso questo comunicato in cui sottolineava la positiva influenza della presenza di scatole nere per rilevare i sinistri stradali proprio sui prezzi delle zone in cui gli assicurati sono più tartassati. Presenti ormai nel 15,6% dei contratti stipulati nel primo trimestre del 2016 (rispetto al 13% del primo trimestre dell’anno precedente ed al 12,2% del primo trimestre del 2014). 5), le scatole nere si sono diffuse a macchia d’olio nelle aree di Caserta, Napoli, Catania, Reggio di Calabria e Salerno. Le percentuali sul totale dei contratti sono rispettivamente del 46, 43, 32, 31 e 31 per cento. Il grafico dell’organo di vigilanza sulle assicurazioni è qui sotto:
Le scatole nere possono accentuare l’asimmetria informativa in modo sbilanciato a favore delle compagnie di assicurazione, che disporranno degli elementi per valutare i comportamenti stradali nei minimi dettagli. Le conseguenze potenzialmente discriminatorie sarebbero specie verso i meno esperti o magari i più anziani. In questo modo si creerebbe una distorsione della concorrenza con la ricerca da parte delle aziende dei soli guidatori con miglior rating, rinnovando nel settore assicurativo quello che succede nei prestiti bancari, dove gli istituti puntano a finanziare chi di liquidi ha… meno bisogno.