Gelata su consegne e produzione di Tesla Motors
Magari nella sede di Tesla Motors nessuno crede agli anni bisestili, certo è che con l’annuncio della casa americana sui dati di produzione per il secondo trimestre 2016 l’anno si conferma poco amichevole per ora con la casa di Elon Musk: mentre si puntava a consegne di 17.000 vetture si sono fermate a 14.370 ( di cui 9.745 Model S e le altre Model X) e la produzione che puntava alle 20.000 macchine invece si è attestata a 18.345. Peraltro, più che una “gelata” sulla produzione o sulle vendite, che è stata del 20% superiore a quella del primo trimestre, si potrebbe parlare più correttamente di un congelamento degli obiettivi, ambiziosi fino ad apparire talvolta irrealistici, posti dai vertici di Tesla Motors.
Con questi ritmi (e nonostante sia stata raggiunta di recente la soglia delle 2.000 vetture prodotte alla settimana), Dana Hull dell’agenzia Bloomberg ha sottolineato come sia difficile raggiungere anche la soglia inferiore dell’obiettivo di produzione indicato per il 2016: tra le 80.000 e le 90.000 auto. Dopo il record di consegne ottenute nell’ultimo trimestre del 2015 (17.400) l’azienda per due trimestri di fila non è riuscita a centrare i propri obiettivi.
Tesla ha attribuito il passo falso da un lato alla massiccia dose di migliorie tecnologiche aggiunte alle Model X (che hanno creato il problema di tener dietro agli aggiornamenti) e dall’altro ad una produzione concentrata soprattutto nelle ultime quattro settimane del trimestre, in cui è uscita dalle fabbriche quasi la metà della produzione.
In Europa, dove i dati sono rimasti a maggio, le più vendute tra le Tesla restano le Model S: 570 nel mese e 5.360 nei primi cinque mesi del 2016, con crescita del 7%. Le Model S sono quarte nella graduatoria delle vendite, in cui guida la Mitsubishi Outlander (9.472) davanti alla Renault Zoe (9.454) e Nissan Leaf (9.344). Nell’ancora esangue mercato EV italiano a maggio sono state vendute 13 Model S, su un totale annuale di 82.