AUTOMAZIONE

Il concept Symbioz comincia a far vedere quello di cui è capace su strada

Per Renault la data della transizione alla piena autonomia è fissata al 2023, ma in Normandia sono già in corso i primi test di un prototipo di Livello SAE 4

Presentata al salone di Francoforte, Renault aveva dedicato al suo concept Symbioz quella che assomigliava più ad una installazione di arte contemporanea che ad un padiglione per lanciare un prototipo di un’auto. I giornalisti specializzati hanno in maggioranza avuto pazienza con l’esplosione di creatività dei francesi (che hanno voluto miscelare casa ed automobile), in attesa di scoprire in profondità l’automobile.

E la pazienza sembra sia stata premiata, almeno quella dei colleghi francesi che sono stati i primi ad assaggiare il prototipo stradale Symbioz. Un prototipo in condizioni di affrontare le strade della Normandia per farci capire cosa ci sia nella road map del membro transalpino dell’Alleanza nel suo avvicinamento all’autonomia di guida.

Renault ha scelto le strade normanne non a caso; il suo centro di ricerca e sviluppo sull’autonomia ha sede là, ad Aubevoye, dove il concept Symbioz del salone di Francoforte firmato da Joseph Reeves è stato aggiornato. C’è tutto ciò che serve per misurarsi con il Livello SAE 4 dell’autonomia, che prevede che i sistemi possano guidare senza dover fare ricorso a chi è seduto al volante. Ovvero quello che ai francesi piace definire mind off: con la testa altrove.

La risposta Renault alla Google-car (che ora in realtà è un minivan ibrido Chrysler coi sistemi di Waymo) quindi esiste e marcia. Per legge sulle strade francesi non può circolare senza autista di supporto, e nei test effettuati l’intervento dei sistemi era limitato ad autostrade o strade a scorrimento veloce a due corsie preventivamente mappate tridimensionalmente.

Si immagina che questo sia avvenuto, da parte del partner TomTom che se ne è occupato, grazie a veicoli sui quale erano montati sensori laser LiDAR, praticamente la stessa scelta che ha fatto General Motors prima di lanciare il sistema Super Cruise, già disponibile in opzione sulla Cadillac CT6, sia pure solo sulle autostrade nordamericane senza attraversamenti a raso mappate.

Il Super Cruise però è classificato come Livello SAE 2 (autonomia parziale): ovvero il computer può in qualsiasi momento richiamare al controllo il guidatore con breve preavviso. Il lavoro da fare per sistemi più evoluti di Livello SAE 4 è più impegnativo.

Non a caso TomTom al computer di bordo di questo prototipo Renault ha garantito una precisione di guida di 15 centimetri laterali e 50 longitudinali, mappando con particolare attenzione aree dove può sparire la segnaletica orizzontale: come avvicinandosi alle barriere di pedaggio, ad esempio.

I sistemi di bordo del concept Symbioz entrano in azione al posto del guidatore solo sulle autostrade e strade già precedentemente mappate in 3D dal partner TomTom

A conferma della limitazione geografica dell’area di competenza dei computer, il sistema della Symbioz, quando si inserisce la guida autonoma mediante un bottone sul volante indica subito quanto a lungo sul percorso sarà in grado di gestire autonomamente il viaggio.

Da quel momento sono i chip ed i software a gestire i due motori elettrici montati posteriormente che esprimono la rispettabile potenza di 500 kW. Circa 680 cavalli che, guidando convenzionalmente, si possono gestire tra la selezione normale o quella sport, ovviamente quella più performante per viaggiare su questa berlina quattro posti e quattro ruote motrici.

Ma quando è invece il modo autonomo ad essere inserito, gli schermi e il cruscotto cambiano colore e il guidatore è invitato a rilassarsi, in una posizione di massimo comfort. I colleghi che l’hanno provata hanno segnalato
che la posizione di guida, già bassa, diventa tale da non veder quasi più la carreggiata. Un rilievo che fa sospettare che l’ingombro del pacco batterie non sia come in altri modelli nativi elettrici posizionato tra gli assi, nella parte bassa del pianale.

La dimostrazione delle possibilità della guida autonoma, che Renault pensa di collocare concretamente nel 2023 (mentre i “cugini” di Nissan nel 2022) ha compreso situazioni di difficoltà come la presenza di cantieri di lavoro, pedoni, barriere autostradali. La Symbioz li ha gestiti senza inciampare mai, dice la stampa transalpina, ma a volte in modo meno fluido con lo sterzo o l’acceleratore di quanto avrebbe fatto un guidatore esperto.

L’interno del dimostratore Symbioz in azione sulle strade della Normandia (credito foto: ufficio stampa internazionale Renault/Francesc Montero)

Credito foto di apertura: ufficio stampa internazionale Renault/Yannick Brossard