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I nuovi piani Ford in Cina includono un accordo per le vendite online con Alibaba

Per vendere i 50 nuovi modelli che saranno lanciati in Cina da ora al 2025, 15 dei quali elettrificati, Ford comincia a smarcarsi dalla concessionarie

Solo ieri Ford aveva approfittato di un importante evento in Cina per rivelare che la propria road map per l’Impero di Mezzo comporta il lancio di 50 nuovi modelli per il 2025, compresi otto nuovissimi SUV ed almeno 15 veicoli elettrificati (termine che spazia dalle ibride plug-in alle native elettriche).

Ma oggi l’agenzia Reuters prende tutti in contropiede rivelando in esclusiva che giovedì prossimo i progetti Ford in Cina prevedono che gli americani firmino un accordo con il gigante di internet Alibaba per sperimentare la vendita diretta di auto online.

Non si sa se sia più sorprendente la scelta di far a meno dei concessionari, proprio come si avviano a fare in Cina molti nuovi marchi (Lynk&Co., NIO, Polestar), oppure il fatto che per saggiare questa opportunità Ford abbia deciso di affidarsi ad Alibaba, invece che ad un altro colosso cinese della rete: quella Baidu insieme a cui collabora allo sviluppo di veicoli a guida autonoma.

Secondo l’agenzia di stampa i vertici Ford, Bill Ford Jr. e Jim Hackett, stanno per recarsi nella città di Hangzhou per firmare una lettera di intenti con Alibaba che proprio là ha il suo quartier generale. L’accordo collocherà i modelli nel suo spazio virtuale di vendita ai clienti privati Tmall, ed anche in nuovi negozi brick-and-mortar controllati direttamente.

Quest’offerta di Alibaba ricorda vagamente i silos proposti dal marchio Smart nel passato in alcune città europee ed italiane, coi clienti che possono scegliere tra le auto disponibili per eventualmente effettuare un test drive prima dell’acquisto. Un acquisto che potrebbe essere finanziato dalla società Alipay affiliata ad Alibaba. Ai concessionari Ford esistenti resterebbe in buona sostanza l’assistenza delle vendite che passeranno attraverso l’app Tmall.

Ford nei primi dieci mesi del 2017 ha perso il 5% in vendite rispetto all’anno precedente in Cina. L’idea della casa di Dearborn di aumentare le vendite con un canale non convenzionale che può metterla in rotta di collisione coi concessionari potrebbe essere almeno a breve termine un’arma a doppio taglio.

Se ne sono accorti a Ingolstadt: dopo aver annunciato nuovi accordi con il gruppo SAIC che si ponevano in concorrenza con quelli esistenti con l’altro gruppo cinese FAW, la marca Audi ha avuto ricadute di un certo peso (poi risolte) sulle vendite e le quote di mercato per la guerra a volte neanche tanto silenziosa che i concessionari Audi-FAW hanno portato avanti verso il progetto Audi-SAIC.

Intanto per non correre rischi i progetti Ford in Cina prevedono che quando nel 2019 entreranno in vigore le quote del 10% di auto elettriche sulle vendite di ogni gruppo auto (per Ford potrebbero significare circa 200.000 unità), gli americani possano contare anche sulla joint venture con Anhui Zotye per produrre piccole auto economiche da città: il settore di maggiore richiesta della clientela cinese a parte gli immancabili SUV.

Inoltre sia Ford sia Lincoln saranno assemblate in Cina come veicoli al 100% elettrici: dal 2019 sarà proprio un SUV Lincoln in vendita nel paese asiatico a fregiarsi del primato di primo SUV all-electric per la casa dell’ovale blu.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Internazionale Ford Motor Co.