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L’Airbus delle batterie promette di presentare la sua strategia a inizio 2018

A Bruxelles istituzioni ed industria europee non litigano sull’Alleanza delle batterie e iniziano a lavorare insieme su un progetto che guarda al futuro

La riunione per lo sviluppo di tecnologia e produzione delle batterie organizzata ieri a Bruxelles dalla Commissione europea, alla quale hanno partecipato rappresentanti dell’industria, degli Stati membri e delle istituzioni finanziarie, ha creato le premesse per scrivere una politica industriale continentale di questo settore in vertiginosa espansione.

L’iniziativa presa dal vicepresidente per l’unione dell’energia Maroš Šefčovic deve tradurre l’intenzione di favorire la nascita di un consorzio analogo all’Airbus, che da decenni è presente nell’aerospaziale, in piani strategici per colmare le lacune nella catena del valore delle batterie in Europa. Un’area che è e sa di essere in ritardo quanto a competitività in questo settore.

Il commissario Šefčovic, padrone di casa, ha dichiarato: “Le batterie sono una tecnologia abilitante fondamentale nel contesto dell’Unione dell’energia e il loro sviluppo e la loro produzione hanno un ruolo strategico nella transizione in corso verso una mobilità e sistemi energetici puliti”.

Il fatto che il settore sia stato indicato come fondamentale implica che la Commissione si avvia ad intensificare il lavoro con gli Stati membri e le parti interessate per sostenere le iniziative promosse dall’imprenditoria.

Sono stati costituiti dei gruppi di lavoro che coinvolgeranno gruppi dell’auto, dell’industria chimica ed elettronica. Il frutto del lavoro di questi incontri sarà una strategia presentata a febbraio 2018 al Clean Energy Industrial Forum.

In quella sede dovrebbe diventare chiaro il percorso che i protagonisti delle istituzioni e dell’industria europea vogliono fare insieme per non lasciare solo in mano ai player asiatici le opportunità di crescita di questo settore.

Poiché le batterie come noto richiedono investimenti colossali per avviare siti produttivi, forse secondi solo a quelli dei chip, c’è il punto interrogativo dei finanziamenti. Creare una catena del valore delle batterie cui i gruppi dell’auto continentali possano attingere non implica che Bruxelles stia per fare marcia indietro sui suoi bilanci prudenti inondando di risorse fresche chi vorrà partire con progetti.

Piuttosto, come ha sottolineato il commissario Sefcovic nella conferenza stampa alla fine dell’incontro, molte risorse già esistenti all’interno di capitoli come Horizon 2020 o il piano Juncker potranno essere indirizzate verso programmi che hanno a che fare con le batterie.

L’alleanza sulle batterie non vedrà spuntare stabilimenti dall’oggi al domani (anche i progetti attuali privati sono necessariamente pluriennali), ma chi ha in programma di lavorare in Europa in questo campo potrà avere nuovi supporti sui quali contare.

Una certezza riguardante il colossale mercato che si aprirà dalla prossima decade in poi è che, al contrario di quanto successo nell’aerospaziale dove il consorzio Airbus ha riservato ad un paese la parte del leone (la sede è in Francia a Tolosa), nelle batterie la necessità di un numero consistente di Gigafactory per soddisfare la domanda potrà accontentare ben più di una nazione.

Secondo il commissario di Bruxelles: “Per il livello e l’urgenza degli investimenti necessari, questo non può essere fatto in una maniera frammentata. Occorre un approccio che coinvolga tutta l’Europa”. Anche il segretario tedesco per gli affari economici e l’energia Matthias Machnig ha confermato la posizione del Commissario durante la conferenza stampa.

L’alleanza sulle batterie sarà un progetto comune e non una strategia tedesca rivestita con panni comunitari. Visto peraltro che i numerosi gruppi tedeschi dell’auto certamente saranno potenziali clienti dei prodotti che la nuova politica di Bruxelles cercherà di promuovere, peraltro la strategia che verrà definita a livello continentale avrà ricadute sulle decisioni dei grandi gruppi.

La possibilità di avere risorse (o più probabilmente agevolazioni) da Bruxelles potrebbe avere una qualche influenza su gruppi tedeschi come Bosch e Volkswagen che nelle prossime settimane dovranno decidere se partire con investimenti per progetti in proprio sulle batterie oppure no.

Una cosa che sembra di poter affermare con sicurezza è che in Europa ogni iniziativa sulle batterie dovrà puntare allo sviluppo di un prodotto ad alti livelli: state-of-the-art. Nel Vecchio Continente non si dovrà guardare solo alla capacità produttiva, pur importante, ma anche alla qualità e alla capacità di guardare ai prossimi sviluppi del settore, a maggior ragione visto che al livello attuale esiste un ritardo sulla concorrenza.

Così il segretario Machnig si è spinto a sottolineare che l’innovazione nelle celle è anche più importante della capacità produttiva, e che l’alleanza delle batterie dovrebbe guardare e puntare al futuro che si affaccia oltre l’attuale tecnologia degli ioni di litio.

L’Airbus delle batterie voluto da Bruxelles può dare un forte impulso ad investimenti ed innovazione, con ricadute perfino sulla crescita della produttività

Una prospettiva che piacerà a tutte le aziende che capiscono il bisogno di innovazione in Europa e che hanno stretti contatti con i migliori poli accademici e con gli spin-off universitari. C’è già chi suggerisce di rinverdire una iniziativa comunitaria che rientrava nel piano Horizon2020: si chiama FET Flagship ed è stata un programma su Future & Emerging Technologies che in passato ha sposato lo sviluppo di progetti sul grafene e sul cervello.

Un forte impulso all’innovazione è un ingrediente indispensabile per iniziare a recuperare il terreno perduto fino ad oggi. Ma investimenti ed innovazione sono anche due strade che agli azionisti dei grandi gruppi come quelli dell’auto mettono nervosismo: perché non producono dividendi immediati.

Se molti azionisti sembrano disposti ad ammettere solo controvoglia che ci sia un biglietto da pagare per partecipare allo show della rivoluzione della mobilità, non mancano invece gli economisti che fanno notare che in Europa, dopo la Grande Recessione, gli investimenti in conto capitale sono un’area in cui c’è grave ritardo. Un deficit non solo rispetto all’Asia ma anche agli Stati Uniti, che sono tornati ai livelli pre-crisi già nel 2014, come mostra il grafico.

investimenti USA Unione Europea
La divergenza negli investimenti tra Stati Uniti ed Europa: in America sono già ritornati ai livelli pre-crisi dal 2014 (fonte Bloomberg)

Oltre agli investimenti in conto capitale che potranno aggiungere carburante al potenziale della a volte traballante manifattura europea, guardando alla nascita dell’alleanza per le batterie non va sottovalutato il fattore della crescita dell’innovazione. Per molti esperti il deficit di innovazione è un fattore decisivo nel rallentamento costante della produttività che colpisce molti paesi europei.

Al forum di Sintra dello scorso giugno la professoressa Reinhilde Veugelers ha presentato un paper in cui indica la forza dell’innovazione come fattore di crescita. Incentivi all’industria per usare opportunità di sviluppo scientifico e tecnologico ne miglioreranno la competitività e la salute dei bilanci. Da molto tempo rispetto all’Asia e agli Stati Uniti la spesa del settore privato europeo in ricerca e sviluppo rispetto al PIL stagna, come ci ricorda questo grafico.

Le spese in ricerca e sviluppo del settore privato in percentuale sul PIL. (fonte Reinhilde Veugelers)
Le spese in ricerca e sviluppo del settore privato in percentuale sul PIL dell’Unione Europea a 28 in blu e di alcuni paesi con gli altri colori. (fonte: Reinhilde Veugelers).

Un nuovo dinamismo nel settore delle batterie sia dal punto di vista della produzione (che si affida massicciamente all’automazione) sia dal punto di vista del potenziale di innovazione potrebbe essere una terapeutica iniezione di “vitamine” per l’anemica produttività attuale. E una ripresa delle crescita della produttività, a regime, riverserà effetti positivi su tutti.


Credito foto di apertura: ufficio stampa internazionale Daimler